Mercati, criptovalute: dopo Coinbase anche Kraken prepara l’Ipo

Dopo lo sbarco sul listino Usa di Coinbase arriverà anche Kraken, uno dei maggiori siti di exchange al mondo che permette cioè di effettuare attività di trading sulle criptovalute. L’ad di Kraken, Jesse Powell, ha confermato che la società potrebbe sbarcare in Borsa con un’IPO.

Durante un’intervista a FOX Business, nel dettaglio, secondo quanto riportato da Cryptonomist.ch, Powell ha detto che Kraken sta lavorando per lanciare a breve la propria IPO, ma ha aggiunto che le crescenti normative sono un ostacolo potenzialmente preoccupante.

L’IPO di Kraken entro fine 2021

Powell ricorda che i regolatori statunitensi storicamente sono stati tra i più severi a livello globale, e rivela che stanno mettendo le aziende statunitensi in una posizione di svantaggio. Infatti il CEO di Kraken afferma che la società ha spesso a che fare con SEC e CFDC, e che queste agenzie chiedono regolarmente di eliminare prodotti che invece non sono in grado di far eliminare alla concorrenza estera.  A tal proposito ha affermato : “Potremmo essere costretti a lasciare il paese a causa di un’eccessiva regolamentazione, o da parte delle forze dell’ordine che non parlano con i politici e non hanno, in qualche modo, una strategia nazionale sulle criptovalute”.  Tuttavia ha confermato che l’azienda sta lo stesso cercando di lanciare la sua offerta pubblica entro la fine dell’anno, in particolare nella seconda metà del 2021, ma è ancora tutto da decidere.

Powell ritiene che gli Stati Uniti potrebbero diventare dominanti nel mercato crypto, ma potrebbero anche rimanere indietro a causa della concorrenza estera meno soggetta a tali restrizioni.

Non bisogna dimenticare che il più importante exchange crypto del mondo, Binance, non ha sede negli USA, e sebbene offra i propri servizi agli statunitensi con un’apposita piattaforma dedicata solo al mercato USA, all’estero in effetti trova minori barriere alla sua evoluzione ed espansione.

Infatti Powell dichiara che Kraken starebbe prendendo in considerazione anche l’ipotesi di trasferirsi a Tokyo, nel Regno Unito o negli Emirati Arabi Uniti, dove le normative sulle criptovalute sono molto solide, ma favorevoli alle imprese. Inoltre ha citato il nuovo studio dell’ex direttore della CIA, Michael Morell, che ha evidenziato come Bitcoin sia poco utilizzato per le transazioni illecite, per avvertire il governo che dovrebbe preoccuparsi di più della possibilità che gli USA vengano superati dalla Cina.

Oggi è il giorno della quotazione in borsa dell’altro grande exchange crypto statunitense, Coinbase, e questo trend che vede le aziende crypto sempre più interessate ad entrare a far parte a pieno titolo del sistema finanziario tradizionale sembra davvero suggerire che per le criptovalute stiano finendo i tempi pionieristici del selvaggio west, e stiano iniziando ad entrare a far parte di quel sistema che fino a poco tempo fa le teneva a debita distanza.

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