Mercati, bond: tutte le nuove emissioni all’insegna del green

È sempre difficile trovare un punto d’equilibrio nelle cose, infatti negli ultimi anni abbiamo più volte sentito autorevoli esponenti delle banche centrali, lamentare il mancato raggiungimento dei target minimi d’inflazione e ciò frenava la crescita e la ripresa. Ora ci troviamo sul fronte opposto, dove l’inflazione troppo veloce pone a rischio la stessa cosa.

La medicina che le banche centrali hanno attuato dopo la serie di crisi ripetute dal 2007 in avanti e culminate con la pandemia, è stata quella d’intervenire a sostegno dell’economia attraverso vari strumenti, come iniziezioni di liquidità e programmi di acquisto titoli. Da qualche tempo, soprattutto negli Usa, l’argomento principale è la riduzione del tapering, dove le varie correnti di economisti e membri del board della Fed si scontrano sulla tempistica.

In questi giorni sono uscite le minute relative all’ultimo meeting di settembre, da cui si evince che la Federal Reserve potrebbe iniziare a ridurre l’ammontare di asset che acquista ogni mese nell’ambito del suo programma di Quantitative easing, lanciando così il tapering, a partire dalla metà di novembre. Il tapering potrebbe essere avviato attraverso una riduzione degli acquisti di dieci miliardi di dollari per i Treasuries Usa e di 5 miliardi per i titoli garantiti dai mutui, per un ammontare complessivo di 15 miliardi al mese. Al momento, con il suo programma di QE, la Fed acquista asset per un valore totale di 120 miliardi di dollari al mese.

Dai verbali è emerso che gli esponenti del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed nel corso del meeting di settembre, hanno manifestato preoccupazione per il trend dell’inflazione, affermando che potrebbe durare di più rispetto a quanto previsto al momento. Chi è contrario a questa visione, in parte forse il governatore Powell, ma soprattutto il segretario al Tesoro ed ex governatore Fed, Yanet Yallen, mostra preoccupazione per i dati sull’occupazione, spesso lontani dalle stime nelle ultime settimane e per il fatto che l’inflazione è data più dall’aumento delle materie prime, soprattutto energetiche, che da un aumento de consumi ancora lontano da livelli pre-pandemia.

Un’altra variabile per valutare lo stato dell’economia Usa, saranno i dati delle trimestrali delle principali aziende che stanno uscendo in questi giorni, partendo dalle major finanziarie.

Il rendimento del nostro Btp ha girato in settimana allo 0,9% per i benchmark a dieci anni, con lo spread Italia/Germania in area 104. Il mercato, secondo gli operatori, rispecchia il rafforzarsi delle aspettative di tapering, soprattutto in Usa, dopo i dati forti sui prezzi al consumo a settembre resi noti mercoledi, mentre sembra non scontare per ora un’inflazione persistente sul lungo periodo, anzi la vede accompagnarsi ad un rallentamento della crescita dovuto a strozzature nelle forniture produttive, esempio della carenza di microchip in questo periodo.

Le nuove emissioni di obbligazioni governative sotto la lente

Sul fronte delle emissioni governative l’offerta è stata leggera se si eccettua l’Irlanda che ha proposto fino a 1.5 miliardi di titoli a medio/lungo e dalla Comunità Fiamminga del Belgio che ha emesso 1.5 miliardi sulla scadenza decennale con cedola dello 0.3% e prezzo d’emissione a 99.656. Le richieste hanno superato i 6 miliardi ed il titolo è andato bene anche nel grey market successivo con prezzi in rialzo di 20 centesimi. Isin BE0002826072 con taglio minimo 100mila euro con multipli di 100mila.

Il pezzo forte della settimana è il ritorno dei Recovery Fund, chiamati in gergo NGEU, ossia Next Generation European Union. Per questa tornata l’Unione Europea ha collocato il suo primo green bond a tasso fisso emesso a livello comunitario, un’obbligazione di 15 anni con scadenza a febbraio 2037. Il taglio è stato fissato in 12 miliardi di euro, si tratta del più grande bond verde mai emesso al mondo. Il titolo è stato aggiudicato ad un rendimento leggermente inferiore alle attese, grazie alla forte richiesta, ed è entrato nei portafogli con un rendimento dello 0,453%, otto punti base sotto il tasso midswap di pari durata e quattro punti base in meno di un analogo titolo sovranazionale non green, da una guidance iniziale in area cinque punti, ed ha una  cedola dello 0,4%. Ma il record è anche per le dimensioni dell’emissione, la prima al mondo come volumi. Molti fattori hanno contribuito al successo: la ricerca di rendimento, perché comunque il titolo offre una cedola che paga circa 31 punti base più del corrispondente Bund tedesco e 4,6 punti base in meno dell’Oat francese con scadeenza maggio 2036; la voglia di finanziare progetti compatibili con l’ambiente e, non ultimo, l’effetto-rarità, perché da qui a fine anno non dovrebbero esserci altri piazzamenti di bond green comunitari.

L’obbligazione inaugura una serie da 250 miliardi di euro, in grado di provvedere al 30% circa dell’ammontare complessivo di Next Generation Eu, entro il 2026. Nel corso di quest’anno la Commissione si aspetta di raccogliere circa 80 miliardi di euro. Rating massimo AAA, Isin EU000A3K4C42 e taglio per tutti da 1 euro minimo.

Anche la Colombia si è aggiunta al gruppo sempre più folto di Stati che  hanno emesso green bond. L’emissione ha riguardato una scadenza a dieci anni per 750 miliardi di pesos, circa 173 milioni di euro. Alla vigilia, l’importo atteso era di 500 miliardi, ma come da previsione è stato innalzato per via dell’ottimo riscontro tra gli investitori. Le richieste sono state, infatti, pari a 4,6 volte superiori, a circa 2.300 miliardi (530 milioni di euro). Bogotà ha contestualmente collocato sul mercato anche obbligazioni a dieci anni ordinarie con medesima scadenza e cedola. Il green bond ha ottenuto un rendimento di sette punti base inferiore, a conferma che questo tipo di emissioni risulta più apprezzato dal mercato. Con i capitali raccolti il Governo dovrà finanziare progetti ambientali. I titoli hanno rating Baa2/BB+.

Il Land Tedesco Federal State of Baden-Württemberg è partito col collocamento di   una nuova obbligazione senior a cinque anni, il 19 ottobre 2026.  Il titolo (Isin DE000A14JZU2) ha una cedola a tasso variabile indicizzata a sei mesi euribor +100 punti base,  prezzo  105.464. Rating AAA e lotto minimo di mille euro con multipli di mille e ammontare 500 milioni di euro.

Senior bond a dieci anni per lo Stato federale Berlino, che ha emesso 500 milioni di euro a MS-7,  con prezzo d’emissione a 99,347 per un rendimento a scadenza di 0.191% e cedola del 0.125%.  Rating atteso Aa1/AAA  e richieste ai lead manager dell’operazione per oltre 1.5 miliardi, Isin DE000A3H2Y57  con taglio da mile euro con multipli di mille.

I nuovi bond corporate sotto i riflettori

Buona attività anche tra i corporate con la multi-utility emiliana Hera che ha lanciato il suo primo sustainability linked bond da 500 milioni di euro ottenendo richieste per 2 miliardi di euro. La grande richiesta per questa tipologia di obbligazioni ha consentito di ottenere buone condizioni di prezzo. Il titolo (Isin XS2399933386) con scadenza 13 anni, 25 aprile 2034, paga una cedola a tasso fisso dell’1%, mentre il rendimento  finale è pari a 1.077% con il prezzo d’emissione fissato a 99.105.  Le  prime indicazioni di rendimento all’apertura dei libri erano nell’area di 95  punti base sul midswap. A termine del collocamento stati raccolti 2 miliardi di euro di ordini ed il rendimento è stato abbassato a 70 punti base sul tasso midswap. Il bond ha un taglio minimo di 100mila euro e rating BBB+. A partire dal 2032, è prevista una step-up nel caso in cui la società  non dovesse raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di Green House Gas in tonnellate di CO2 e della quantità di plastica riciclata in migliaia di tonnellate. Il bond si inserisce nella strategia del Gruppo Hera finalizzato alla riduzione delle emissioni di gas serra e all’aumento dei quantitativi di plastica riciclata,  azioni  già previste nel piano industriale.

Iren ha collocato un nuovo green bond per 200 milioni di euro, collocato all’interno della riapertura del green bond di 300 milioni di euro emesso in data 10 dicembre 2020.  Un successo per la società che ha già collocato 4 emissioni green per un totale di 2 miliardi di euro. Rating BBB. Nel dettaglio, i titoli con scadenza 17 gennaio 2031 hanno un taglio unitario minimo di 100.000 euro, pagano una cedola lorda annua pari a 0.25% e sono stati collocati a un prezzo di emissione pari a 94.954. Il rendimento lordo effettivo a scadenza è pari a 0.818%, corrispondente a un rendimento di 67 punti base sopra il tasso midswap.

Ottimo spunto sul mercato per il deal delle Ferrovie Nord Milano che hanno piazzato 650 milioni con scadenza nel 2026 al prezzo di 99.824 con cedola 0.75%. La rarità di questa carta, unita ad un nome di appeal per il mercato ha permesso al titolo di performare bene nel grey market, con prezzi salito sopra 100.50. Isin XS2400296773, taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille, rating dell’emittente ad investment grade Baa3/BBB-.

Finecobank ha autorizzato l’emissione entro il 2021 di un bond senior preferred 6NC5 per un importo nominale massimo di 500 milioni di euro. Lo scopo è ottimizzare le passività conteggiabili al fine del requisito Mrel, ossia quelle che possono essere assorbite in caso di bail-in. Lo strumento sarà denominato in euro e destinato alla sottoscrizione da parte di investitori qualificati.  Prime indicazioni di rendimento in area 100 punti base sul tasso midswap. Successo in fase di collocamento con gli ordini che hanno superato 2.15 miliardi di euro e la guidance rivista in area 70 punti base sul tasso di midswap da prime indicazioni di rendimento in area 100 punti. Il bond ha scadaenza 21 ottobre 2027, l’’emittente ha la facoltà di esercitare la call a 100 a ottobre 2026, lotto minimo 100mila euro con multipli di mille, rating BBB e Isin XS2398807383. L’ultima emissione obbligazionaria da parte di Fineco risale al luglio 2019, quando l’istituto collocò un bond perpetuo At1 da 300 milioni di euro con rendimento del 5,875%.

Il gruppo OVS ha deliberato l’emissione di obbligazioni sostenibili per un importo tra 150 e 200 milioni di euro. Il prestito è destinato sia agli investitori qualificati italiani e stranieri, sia al retail italiano. Il taglio minimo è stato fissato in mille euro. La cedola minima sarà fissa e del 2% lordo annuo e la durata del prestito sarà di sei anni. Il bond senior è sprovvisto di rating.

Banca Iccrea ha collocato un bond subordinato Tier2 da 300 milioni di euro, a tasso fisso, di durata 10,25 anni e rimborsabile anticipatamente dopo 5,25 ann. Il bond è destinato agli investitori istituzionali del mercato domestico e internazionale. La cedola è stata fissata al 4,75% con prezzo d’emissione a 100 che ha superperformato in grey market, arrivando oltre 101,50 per un rendimento del 4.45%, Isin XS2397352662, taglio minimo 100mile euro con multipli di mille e rating emissione singola B.

Multi deal per Iliad in euro e dollari; in euro con scadenza 2026 per un totale di 1.1 miliardi con cedola del 5.125%, Isin XS2397781357, per la scadenza 2028 la cedola sale al 5.625% con isin XS2397781944, per entrambi il taglio minimo è da 100mile euro con multipoli di mille; per la parte dollari 1.2 miliardi con scadenza 2026, cedola al 6.5%, Isin US449691AA27 con taglio da 200mila con multipli di mille; altri 900 milioni al 7% con scadenza 2028 stesse size minime e Isin US449691AC82, per tutti i titoli il rating è B+. Obiettivo del deal è il finanziamento per riacquistare azioni proprie, e rimodulare le scadenze e gli oneri dei debiti in corso.

Metalloinvest, uno dei maggiori produttori e fornitori di minerale di ferro a livello globale, si è finanziato sul mercato del dollaro con una nuova obbligazione senior a sette anni. Il bond (Isin XS2400040973) offer una cedola del 3.375%, pagata semestralmente, prezzo 100, lotto minimo 200mila dollari con multipli di 2mila e rating BBB-. Ammontare dell’emissione 650 milioni di dollari, oltre 1.5 miliardi gli ordini raccolti nella fase del collocamento.

A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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