Investimenti, mini bond: in Italia un mercato potenziale da 12,9 mld di euro

Secondo uno studio di Cerved Rating Agency presentato durante il “Private Debt Investor Forum”, vi sono oltre 1.200 imprese “emittenti ideali” di mini bond, con un mercato potenziale pari a circa due volte il valore effettivo delle emissioni dal 2012 a oggi. Per i “green” poi potenziale da 7,5 miliardi con 794 potenziali emittenti.

Il mercato potenziale dei mini bond in Italia è in crescita

La stima per il 2022 è di 12,9 miliardi di euro (+13% rispetto al potenziale dell’anno precedente) di cui 7,5 miliardi di mini green bond (+15%)*. Il potenziale di emissione per i mini bond è circa due volte superiore al valore effettivo delle emissioni dal 2012 a oggi (7,1 miliardi di euro nel 2020). La stima, effettuata da Cerved Rating Agency e presentata durante l’evento “Private Debt Investor Forum” si basa, tra l’altro, su un miglior contesto macroeconomico, attuale e prospettico, e una ripresa degli investimenti trainati anche dal PNRR. Inoltre, secondo lo studio, le imprese emittenti di mini bond sono più resilienti, se confrontate con le non emittenti, sia in termini di migrazione dei rating sia di performance economico finanziarie nel periodo 2020-2021.

Permangono tuttavia degli elementi generali di incertezza: nuove varianti di Covid-19, discontinuità nella supply chain, carenza di alcune materie prime e componentistica e un ulteriore aumento dei prezzi delle commodities potrebbero far rivedere al ribasso la stima.

“Il mercato italiano dei mini bond, seppur in crescita anche nel biennio pandemico, ha ancora ampi margini di sviluppo – afferma Fabrizio Negri, amministratore delegato di Cerved Rating Agency – Dalla analisi bottom up condotta sui nostri oltre 30.000 rating – applicando i criteri di selezione adottati dagli investitori – risulta che vi sono oltre 1.2000 potenziali nuovi emittenti; inoltre l’esperienza recente conferma come le società emittenti evidenzino performance migliori rispetto alle non emittenti, a conferma del buon funzionamento del mercato”.

Le imprese emittenti mini bond sono piú resilienti

L’analisi di Cerved Rating Agency mostra come le imprese emittenti, confrontate con le non emittenti, abbiano una migliore resilienza, osservata sia in termini di migrazione dei rating sia di performance economico finanziarie nel periodo 2020-2021.

Le imprese emittenti di mini bond nel 2020 hanno mostrato migliori performance sia in termini di upgrade del rating (6,7% vs 5,2% del campione totale) sia di downgrade (32,6% vs 38,6% del campione totale). Performance che migliorano ulteriormente nel 2021 con upgrade del 16,9% vs 7,3% e downgrade del 14,6% vs 29,6%.

Rating actions sugli emittenti mini bond

Gli emittenti mini bond sono stati soggetti a un minor numero di downgrade rating actions nel 2020 e 2021 rispetto al portafoglio osservato.

L’identikit dell’azienda “ideale” emittente mini bond

Sono 1.243 le imprese che potrebbero emettere mini bond, secondo l’analisi di Cerved Rating Agency. Si tratta di imprese identificate attraverso analisi bottom-up aventi le seguenti caratteristiche: rating outstanding emesso dall’Agenzia Investment Grade, fatturato compreso fra 5 e 500 milioni di euro e negli ultimi tre anni: tasso di crescita annuale (CAGR) dei ricavi > 5%, margine operativo lordo medio (EBITDA) > 10%, EBIT interest coverage medio > 3x, PFN/PN medio ≤ 2x, PFN/EBITDA medio < 4x anche post emissione.

A livello di macro-regione, la maggior parte delle imprese è situata al nord per poi diminuire al centro e al sud, ovvero: nel nord-ovest 465 imprese con un potenziale di emissione di 5,5 miliardi di euro, nel nord-est 420 e 3,8 miliardi di euro, al centro 188 con 1,9 miliardi, al sud 143 con 1,5 miliardi e nelle isole 27 con 0,2 miliardi. Sono per la maggior parte di medie dimensioni (59,4%) e operano per lo più in attività manifatturiere (27,2%) e produzione di macchinari (12,4%).

La transizione green: investimenti da parte delle imprese italiane

La sostenibilità è sempre più rilevante per i mercati dei capitali globali. Il Green New Deal prevede il più ingente pacchetto di misure di stimolo mai finanziato dall’UE pari a 1 trilione di investimenti nei prossimi 10 anni e le misure per l’Italia sono pari a circa 237 miliardi di euro.

L’analisi condotta da Cerved Rating Agency stima il mercato potenziale dei mini green bond pari a 7.5 miliardi di euro per il 2022 con oltre 794 potenziali nuovi emittenti green (con identici parametri degli emittenti mini bond) appartenenti agli 8 settori maggiormente esposti alla transizione energetica: attività manifatturiere, fornitura di energia elettrica e gas, fornitura di acqua, costruzioni, trasporto e magazzinaggio, servizi di informazione e comunicazione, attività immobiliari e agricoltura.

La stessa tendenza a livello di macro-regione, sono per lo più situate al nord per poi diminuire al centro e al sud, ovvero: nel nord-ovest 289 imprese con un potenziale di emissione di 2,7 miliardi di euro, nel nord-est 285 e 2,6 miliardi di euro, al centro 115 con 1,1 miliardi, al sud 85 con 0,9 miliardi e nelle isole 20 con 0,2 miliardi. Sono per la maggior parte di medie dimensioni (59,4%) e operano in gran parte nelle attività manifatturiere (66%) e nelle costruzioni (10%).

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