Obbligazioni: i collocamenti della settimana sotto la lente

Settimana molto frenetica e positiva sotto molti aspetti che spaziano dalle crisi internazionali ai dati macroeconomici, per finire con la politica che ha visto al centro dell’attenzione l’incontro a San Francisco tra il presidente americano Biden ed il leader cinese Xi Jinping che hanno concordato di aprire una linea diretta di comunicazione a livello presidenziale, riprendere i contatti su questioni militari e lavorare per frenare la produzione di droghe, mostrando così progressi tangibili nel loro primo faccia a faccia in un anno. Taiwan rappresenta la questione più importante e pericolosa nei rapporti Usa-Cina secondo il presidente cinese.

Sul fronte delle crisi internazionali restano aperte tutte le questioni sul tappeto, ma sembrerebbe al momento scongiurata la possibilità che il conflitto tra Israele ed Hamas, si possa allargare ad altri paesi, visti gli atteggiamenti più “morbidi” arrivati anche dagli stati maggiormente ostili nei rapporti con Israele. Il fronte Ucraino-russo sembra essere in secondo piano ma si spera sempre che possa essere vicino ad una soluzione, guardando la reazione nei prezzi delle materie prime legate all’energia, che sono calate nelle ultime sedute.

La parte macro ha avuto il suo culmine con i dati Usa che han visto in calo le vendite al dettaglio ed i prezzi al consumo, con l’inflazione di fondo al 4%, minimo da due anni. Questi dati hanno di fatto frenato le scommesse su un eventuale nuovo rialzo dei tassi, anzi i futures sui Fed fund hanno invertito la tendenza, indicando un primo taglio dei tassi statunitensi a maggio.

Reazione dei mercati a quanto sopra, positiva per gli indici azionari e con raffreddamento dei rendimenti per la parte obbligazionaria. Spread del nostro benchmark Btp decennale contro Bund a quota 175, rendimento sceso al 4,35%, era al 5% quindici giorni fa, tutta la curva dei governativi in calo con Treasury decennale al 4,45% ed il Gilt inglese al 4,13%. Su tutta l’Eurozona è tornato il sorriso, con la media EU 10y al 3,35%, Germania, Olanda ed Irlanda sotto il 3% e via, via gli altri per arrivare alla soglia del 4% per Grecia, Cipro e Lettonia.

Le nuove emissioni governative sotto la lente

Grande l’attività sul primario con la Germania che ha offertto un miliardo nel Bund agosto 2052 ed un miliardo nel Bund agosto 2053, mentre il Portogallo ha messo a disposizione fino a 1,25 miliardi in titoli di Stato a sei e 12 mesi. La Spagna ha incrementato di 847 mln il Bonos 2,8% 2026, per 1,5 miliardi il 3,55% 2033 e per quasi 2 miliardi il 3,45% 2043. Incrementi da 3,1 miliardi per l’Oat francese 2,5% 2026, 2,4 miliardi per lo 0,75% 2028 ed infine 3,5 miliardi sul 2,75% 2029.

Dopo aver fatto molte emissioni sul mercato con taglio da 100mila euro, questa settimana la Lettonia è uscita con un deal da 600 milioni di euro con taglio retail da mille euro con multipli di mille. Si tratta del titolo Latvia 3,875% 2029 prezzato a 99,887 e salito poi nel grey market oltre quota 100, Isin XS2722876609, rating del Paese A3/A+/A-.

Il clou della settimana ha riguardato il ritorno della European Union sul mercato con i programmi di sviluppo dell’economia di next generation. Questa tornata ha visto i primi cinque miliardi collocato sulla scadenza 2028 con una cedola del 3,125% ed Isin EU000A3K4EN5. Prezzo d’emissione fissato a 99,535 rapidamente salito oltre quota 100 nel grey market successivo, taglio da mille euro con multipli di mille. L’altra parte del deal era una riapertura per 3 miliardi sul titolo EU 2,625% emesso per la prima volta nel giugno 2022 al prezzo di 98,399. Questa tranche è stata collocata al prezzo di 82,173 che corrisponde ad un rendimento a scadenza del 3,831%. Anche per questo titolo il prezzo ha ben performato risalendo a fine settimana al di sopra degli 84 punti.

Lo stato tedesco Federal State of Berlin, con rating Aa1/AAA ha deciso di riaprire il bond in euro 3% 11 July 2031 dell’ammontare di 500 milioni  di 250milioni e aumentare l’ammonatre totale emesso a 750 milioni di euro.Prime indicazioni di rendimento in area 8 punti baase sopra il tasso midswap. Isin DE000A351PF4 e lotto minimo di mulle euro con multipli dimille, bond adatto alla clientela retail.

Cassa Depositi e Prestiti ha alzato a due miliardi di euro, da 1.5 iniziali, l’offerta del bond retail lanciato martedì 7 novembre. Già superato l’ammontare offerto con una settimana e mezzo d’anticipo su quanto inizialmente previsto, l’offerta si è conclusa mercoledì 15 novembre e non più lunedì 27. Il bond maturerà interessi a partire dal 4 dicembre 2023 e arriva a scadenza il 4 dicembre 2029.  Il titolo avrà durata sei anni e avrà un tasso fisso del 5% per i primi tre anni e variabile nei successivi tre, pari all’Euribor a tre mesi maggiorato almeno dello 0,90% annuo. L’investimento minimo è di mille euro. Agli interessi e agli altri proventi percepiti dai sottoscrittori sarà applicata l’imposta sostitutiva con l’aliquota agevolata del 12,50%.

I nuovi collocamenti corporate sotto i riflettori

Dal 14 novembre al 22 dicembre, Unicredit offre l’obbligazione Unicredit  “cumulative callable”  sul mercato MOT e Bond-X a un prezzo pari al 100. Codice Isin IT0005571051. Il valore nominale e l’investimento minimo sono pari a 10mila euro. La nuova obbligazione con cedola fissa lorda annua del 6,30% e scadenza in data 14 novembre 2036 (Isin IT0005571051) per l’importo di 75 milioni di euro è rivolta al segmento retail, vale a dire agli investitori individuali, ed è un Senior Preferred Unsecured. Si tratta della seconda obbligazione retail, dopo il lancio in ottobre della prima obbligazione in negoziazione diretta. La nuova emissione ha una durata di 13 anni (14 novembre 2036), prevede la possibilità di rimborso anticipato annuale su facoltà dell’emittente (callability) e riconosce un tasso annuo lordo pari al 6,30%, pagato in un’unica soluzione alla scadenza o alla data di rimborso anticipato. A titolo di esempio, se l’obbligazione venisse rimborsata al terzo anno (novembre 2026), l’importo di rimborso sarà pari al valore nominale (10mila euro) oltre a un importo pari al valore del tasso annuo lordo moltiplicato per tre, pari quindi al 18,9%. Se invece non dovesse scadere anticipatamente, a scadenza nel novembre 2036, si aggiungerebbe al valore nominale (10mila euro) un importo pari al valore del tasso annuo lordo moltiplicato per 13, pari quindi all’81,9%.

Bayerische Landesbank ha collocato una nuova obbligazione SNP GREEN della durata di cinque anni e ammontare 500 milioni di euro. Primne indicazioni in area 145 punti base sopra il tasso midswap, abbassate a 130 punti. Nel dettaglio: cedola 4.375%, prezzo 99.476, rendimento 4.501%, lotto minimo 100mila eueo con multipli di 100mila, rating A- e Isin XS2721113160.

EnBW International Finance ha collocato un’obbligazione suddivisa in due tranche: a 6,5 e 10,5 anni. La prima tranche (Isin XS2722717472) ha scadenza 23 maggio 2030 e prime indicazioni di rendimento in area 105 punti base sopra il tasso midswap; la seconda tranche (XS2722717555)   ha scadenza 23 maggio 2034 e prime indicazioni 150/155 punti base sopra il tasso midswap. Lotto minimo 1.000 euro e rating A-/Baa1.

Banca Intesa Sanpaolo ha collocato sul mercato due nuove obbligazioni in dollari dell’importo di 200 milioni ciascuna. Il taglio minimo di entrambe è di 2mila dollari, dato che si tratta di bond rivolti alle famiglie italiane. Le obbligazioni Intesa Sanpaolo hanno rispettivamente durata di due e sei anni. La tranche a due anni scade in data 10 novembre 2025 e stacca una cedodola lorda su base annuale del 5,60%, Isin XS2698043515. Invece, la tranche a sei anni ha una struttura step down cioè stacca una cedola annua lorda dell’8% per i primi due anni; del 6% per il terzo e quarto anno e del 4% per il quinto e sesto anno. In questo caso, la corresponsione avviene con cadenza trimestrale, Isin XS2698043606.

Societè Generale ha emesso un nuovo bond con cedola fixed-to-floating della durata di dieci anni (Isin XS2699558305). Il titolo ha scadenza in data 14 novembre 2033. Presenta un funzionamento particolare. Per i primi due anni, la cedola sarà corrisposta al tasso annuo lordo dell’8,25% in un’unica soluzione al termine del biennio. Successivamente, la cedola diventa variabile e pari all’Euribor a tre mesi. Da quel momento in avanti, l’emittente si riserva la facoltà di procedere al rimborso anticipato del capitale ogni tre mesi, ovviamente al 100% del suo valore nominale più gli interessi maturati fino a quel momento. In ogni caso, la cedola non potrà assumere un valore inferiore allo zero percento e superiore al 5% annuo. Il cap è stato fissato a un livello relativamente basso, al fine di corrispondere una cedola elevata per i primi due anni. Il taglio minimo è stato fissato in mille euro, pertanto il bond si rivolge direttamente alle famiglie italiane.

Sempre per la parte dollaro dopo il successo del deal AT1 subordinato di Ubs, questa settimana è uscito un deal simile da Barclays, per 1,75 milardi con cedola del 9,625%, prezzo di 100 e prima call dal 2029. Inizialmente il deal era prezzato più alto, ma l’alto numero di richieste ha permesso all’emittente di abbassare il rendimento, penalizzando però la performance sul grey market. Isin US06738ECN31 e taglio minimo da 200mila euro con multipli di mille.

A cura di Carlo Aloisio, senior bond broker

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