Mercati: possibilità di recupero per le mid e small cap italiane

A mese di novembre tutti i principali indici azionari globali stanno registrando performance positive: per il mercato italiano il Ftse Mib segna un +7,4% (+30,8% da inizio anno), lo Stoxx Europe 600 un +5,4% (+11,0% da inizio 2023), l’S&P 500 +8,6% (+20,2%) ed il Nasdaq +11,3% (+37,5%) in valuta locale e total return, ossia compreso i dividendi distribuiti.

La sovraperformance dell’azionario è ascrivibile, in primis, alla scelta della Fed e della BCE di mantenere i tassi di interesse temporaneamente invariati, pur valutando l’opzionalità di ulteriori incrementi, qualora i dati macroeconomici tornassero ad evidenziare un’accelerazione dell’inflazione. Per il momento, questa pausa ha alimentato l’aspettativa per una politica monetaria più accomodante nel 2024, con un conseguente generalizzato rimbalzo dell’azionario e dell’obbligazionario.

Nello specifico caso dell’Italia, la forte performance delle large cap e il restringimento dello spread BTP-Bund a dieci anni sono anche dovuti alla conferma del rating sovrano del nostro paese da parte delle quattro principali agenzie (Standard & Poor’s, Moody’s, Fitch e DBRS), con la sorpesa di una revisione dell’outlook del nostro paese da “Negativo” a “Stabile” da parte di Moody’s.

Questo ha dato ulteriore supporto, almeno nel breve, alla sovraperformance del settore bancario, il cui momentum è atteso rimanere ancora positivo fino alla fine di quest’anno, pur essendo inevitabilmente destinato a diventare più sfidante nel medio/lungo periodo, quando la visibilità sulla tenuta del ciclo macroeconomico sarà migliorata e la preferenza del mercato si sarà orientata in modo più marcato verso altri settori.

“Nonostante il recente rimbalzo, continuiamo a sottolineare la forte divergenza di performance che, da inizio anno, contrappone da una parte le small e le mid cap e, dall’altra, le large cap. Infatti, gli indici Star ed Aim, pur avendo conseguito nel mese rispettivamente un +9% e un +2,1% da inizio anno, perdono il -3,3% ed il -15,1%. Pertanto ribadiamo come questi ultimi mesi dell’anno offrano a nostro avviso un’ottima opportunità per l’acquisto selettivo dei nomi a piccola e media capitalizzazione, le cui valutazioni risultano ancora particolarmente compresse per via dell’indiscriminato rialzo dei tassi, ma che hanno comunque saputo navigare le fasi di incertezza dei mesi passati grazie alla comprovata resilienza del proprio business model e dei propri margini”. Ad affermarlo è Massimo Trabattoni, Head of Italian Equity di Kairos, che di seguito illustra più nel dettaglio la propria view.

Mentre scriviamo si sta concludendo la reporting season del terzo trimestre, nel corso della quale gli investitori hanno cercato di cogliere segnali sullo stato di salute del consumatore finale, assestando la tenuta dei volumi e del pricing da qui a fine anno e prospetticamente per il 2024.

In aggiunta, viene monitorato da vicino il trend di progressivo destocking (cioè smaltimento) delle rimanenze di magazzino risultanti dagli acquisti anticipati nei mesi passati ed eventuali aumenti nel prezzo dell’energia (petrolio in particolare), visto il rinnovato inasprimento del contesto geopolitico con il conflitto israelo-palestinese.

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