Obbligazioni: le nuove emissioni governative e corporate della settimana

Riprendono le riunioni delle banche centrali nel nuovo anno e si parte proprio dalla Bce, dove al termine del meeting ha lasciato i tassi invariati, raffreddando ulteriormente le attese degli investitori sul ciclo di tagli dei tassi quest’anno, nonostante i rischi di recessione e il rapido calo dell’inflazione. Diversi esponenti del board assieme alla Lagarde si erano espressi in questo senso già la scorsa settimana dal forum di Davos. La conferenza stampa successiva della Lagarde stessa è stata l’occasione per una prima valutazione sugli eventuali effetti sull’inflazione della crisi nel Mar Rosso. Il mercato sarà concentrato inoltre sul valutare l’equilibrio delle forze contrapposte nel board, tra colombe e falchi. Negli ultimi sondaggi gli analisti hanno previsto i primi tagli non prima di giugno/luglio.

Oltre al meeting Bce, ad attirare l’attenzione degli investitori quasi contemporaneamente è stata la prima stima del Pil Usa del quarto trimestre. Secondo il consensus, negli ultimi tre mesi dell’anno l’economia Usa è cresciuta del 2%, al ritmo più lento dell’ultimo anno e mezzo e ben al di sotto del 4,9% del terzo trimestre. Il dato verrà monitorato dalla Fed per comprendere lo stato di salute dell’economia e per forgiare di conseguenza le prossime mosse sui tassi.

Dal primo meeting Fed del 2024, che si concluderà tra una settimana, i mercati non si aspettano interventi sui tassi ma indicazioni che preparino la strada a un eventuale allentamento in marzo. Tuttavia, sebbene secondo molti analisti un Pil al 2% nel quarto trimestre possa spingere la Fed verso un ciclo di allentamento, il mercato monetario prezza una probabilità del 40% di un taglio a marzo, rispetto al 75% di dicembre. Nel pomeriggio di giovedi, sempre dagli Usa, sono state diffuse anche le richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione che hanno mostrato un incremento a 214.000 unità rispetto alle 187.000 del periodo precedente.

Tassi in Eurozona sostanzialmente stabili con il Btp decennale al 3,88% di media nella settimana e spread contro Bund a quota 155 con il decennale tedesco al 2,32%. Tanti i titoli tornati sotto il 3% con l’Olanda al 2,6%, seguono poi Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Irlanda, mentre il resto è sopra il 3%, con la media dei titoli dell’Eurozona a 2,95%. Per il Treasury Usa decennale siamo al 4,13% mentre il Gilt inglese è alla soglia del 4%.

Gennaio è un mese tradizionalmente prolifico per le emissioni obbligazionarie. Approfittando dei mercati liquidi con l’apertura del nuovo anno, società, banche e governi corrono a stringere accordi per rifinanziare le scadenze imminenti o per contrarre debito aggiuntivo ed anche questa settimana non ha fatto eccezioni.

Le nuove emissioni governative sotto la lente

In questa settimana sono partite le aste di fine mese del Tesoro con il collocamento di Btp Short e BtpEi con un’offerta massima di 5 miliardi di euro mentre venerdi è stata la volta dell’asta del Bot semestrale (offerto per 7,5 miliardi). Per quanto riguarda le aste di medio lungo periodo sul Btp e CctEu, sono previste per il 30 gennaio.

La Commissione UE ha collocato titoli per otto miliardi nella sua prima operazione del 2024, i fondi principalmente destinati al piano Next Generation EU. Si è trattato di due “tap” su obbligazioni già in circolazione con scadenza sette e 30 anni. Boom di richieste, con oltre 180 miliardi arrivati sui book dei lead dell’operazione. Nello specifico la prima riapertura ha riguardato il titolo EU 3,125% 2030 collocato ad un prezzo di 102,112 che proietta il rendimento a scadenza al 2,78% circa, Isin EU000A3LNF05. Quello con la maggiore richiesta è stato però il 3% 2053 emesso in questa tranche al prezzo di 93,235 che esprime un rendimento a scadenza del 3,38% circa, Isin EU000A3K4DY4. I tagli di questi titoli sono indirizzati a tutte le potenziali fasce di clienti con 1 euro minimo di sottoscrizione.

Ritorno di attività anche sui titoli in dollari con molte emissioni di rilievo anche a livello governativo.

Il governo di Bucarest non ha fatto eccezione in queste prime settimane del 2024, così la Romania è tornata sui mercati internazionali con l’emissione di un nuovo bond denominato in dollari USA per quattro miliardi e suddiviso equamente tra due tranche, di cui una della durata iniziale di cinque anni e l’altra di dieci anni. La domanda è stata relativamente elevata, con ordini complessivi per 15,5 miliardi, quasi il quadruplo dell’importo offerto. Grazie a ciò, il collocamento ha ottenuto un pricing migliore del previsto per l’emittente. La tranche quinquennale ha visto fissato il rendimento in area 6%, a premio di 195 punti base sul T-bond degli Stati Uniti. La tranche decennale ha offerto il 6,50% e in questo caso il premio è stato di 235 punti base. Per entrambi è risultato in calo di 30 punti base o 0,30% rispetto alla guidance iniziale. Nel dettaglio, è stata collocata sul mercato una tranche con scadenza a cinque anni, 30 gennaio 2029, per due miliardi, con cedola fissa annua lorda del 5,875% e prezzo 99,471. Offerta anche una scadenza a dieci anni, 30 gennaio 2034,  per due miliardi, con cedola del 6,375% e prezzo 99,164. Rating BBB- e lotto minimo di negoziazione di 2mila dollari con multipli di 2mila, appetibile alla clientela retail. Isin XS2756521212 per il bond a cinque anni, Isin XS2756521303 per il bond a dieci anni. Per quel che riguarda il rating, i titoli di stato rumeni sono giudicati investment grade dalle principali agenzie internazionali, con giudizi rispettivamente Baa3/BBB- /BBB- (Moody’s/S&P/Fitch).

Il Brasile è tornato sul mercato internazionale dei capitali per la seconda volta in tre mesi per emettere un bond in dollari in doppia tranche. Ha raccolto complessivamente 4,50 miliardi, equamente ripartiti tra la scadenza a dieci anni e quella a 30 anni. In totale, ha attirato ordini per oltre 14 miliardi, anche in questo caso quasi perfettamente ripartiti, ma con una leggera preferenza per la tranche più lunga. Il nuovo bond in dollari del Brasile a dieci anni ha offerto un rendimento del 6,35%, a premio di circa 225 punti base sul T-bond di pari durata. Il bond a 30 anni ha offerto un rendimento del 7,15%, in questo caso a premio di 285 punti base sull’omologo degli Stati Uniti. La precedente emissione risaliva al mese di ottobre, quando il Brasile collocò sul mercato il suo primo bond ESG, cioè mirato a finanziare progetti ambientali e sociali e dove raccolse due miliardi di dollari con una scadenza nel 2031 e cedola del 6,50%. L’ultima emissione ordinaria sui mercati internazionali, invece, risale allo scorso aprile per 2,25 miliardi e riguarda un decennale in scadenza nel 2033 con cedola 6,15%. Il paese sudamericano ha rating non-investment grade: Ba2/BB/BB. Il titolo con scadenza 2034 ha Isin US105756CH10, mentre quello con scadenza 2054 ha Isin US105756CJ75, per la size minima è istituzionale da 200mila dollari con multipli di mille.

Sempre tra gli emergenti ma del continente africano sono arrivati altri due titoli in dollari dalla Costa d’Avorio che gode in quel continente di uno dei migliori rating, BB-/BB-. Si è trattato di 1,1 miliardi con scadenza 2033 e cedola del 7,625%, Isin XS2752065040 con taglio da 200mila dollari con multipli di mille. Sulla scadenza 2027 la size si è alzata a 1,5 miliardi di dollari con cedola 8,25%, Isin XS2752065479 sempre con taglio istituzionale da 200mila dollari con multipli di mille.

I nuovi bond corporate sotto i riflettori

Tra i corporate Eurogrid Gmbh  ha collocato una nuova emissione obbligazionaria dual tranche cinque anni per 700 milioni di euro e otto anni da 800 milioni. La guidance di rendimento è stata rivista a +93 punti sul tasso midswap, per la scadenza più breve (cinque anni), dopo prime indicazioni in area 130 punti base. Per quella più lunga (otto anni) a +123 punti dopo prime indicazioni in area 160. Gli ordini raccolti nella fase del collocamento hanno raggiunto 3,1 miliardi per la tranche a cinque anni e 4,8 miliardi per la tranche a otto anni. Nel dettaglio il bond a cinque anni, 1° febbraio 2029, paga una cedola del 3,9152%, prezzo 100; la tranche a otto anni, 1° febbraio 2032, paga una cedola annua del 3,915%, prezzo 100. Rating BBB,  lotto minimo di 100mila euro con multipli di 100mila e Isin XS2756341314 per la tranche a cinque anni e isin XS2756342122 per la tranche a otto anni.

Molto interesse sull’emissione di Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche che generalmente collocano titoli con taglio retail, cosa che è stata confermata anche in questo caso con 500 milioni a scadenza 2038 e cedola del 3,375%, Isin XS2755487076. Il prezzo di collocamento è stato a 98,83, con prezzi però che si sono indeboliti verso quota 98,5 che proietta il rendimento a scadenza al 3,5% circa. Il rating delle ferrovie è molto alto con Aa1/AA-/AA+ (Moody’s/S&P/Fitch).

Con il ritorno della Grecia nell’olimpo dell’investment grade, sono ritornati appetibili anche i titoli delle banche elleniche. Questa settimana c’è stato molto interesse su Etega, ossia il nome greco della National Bank of Greece che ha collocato 600 milioni di senior preferred con scadenza nel 2029 e cedola finale al 4,5%, rivista al ribasso per l’alto numero di richieste arrivate sui book dei lead manager dell’operazione. Prezzo d’emissione a 100 che si è mantenuto anche nel grey market successivo. Isin XS2756298639 con rating Ba1 e taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille.

Senior non preferred da parte di Rabobank che debutta nel 2024 con un miliardo di euro a scadenza decennale e cedola del 3,822%, anche in questo caso scesa in fase di collocamento. Isin del titolo XS2753315626 con rating A3/A-/A+, taglio minimo da 100mila euro con multipli di 100mila e prezzo d’emissione a 100 in linea poi anche nel grey market.

La Banque Postale ha collocato un covered bond a dieci anni di importo 750 milioni di euro. Si tratta di un bond covered, garantito da mutui ipotecari.Il rendimento offerto è stato fissato a  +45 punti base sul tasso midswap, abbassato dai +53 ipotizzati con la guidance iniziale. L’obbligazione bancaria garantita con scadenza 29 gennaio 2034 paga una cedola annua lorda del 3,125%, prezzo 99,78 e rendimento 3,151% . Gli ordini raccolti durante la fase di collocamento hanno raggiunto 3,6 miliardi di euro. Lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila e rating Aaa con Isin FR001400NGT9.

Stessa scelta anche per la tedesca Oldenburgische Landesbank Aktiengesellschaft ha emesso un covered bond con scadenza otto anni e ammontare 500 milioni di euro. Prime indicazioni di rendimento in area 65 punti base sopra il tasso midswap, riviste a +59 punti base, ordini raccolti per 1,3 miliardi. Nel dettaglio: cedola 3,125%, prezzo 99.277 e rendimento 3.229%. Lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila, Isin DE000A11QJS1.

Hamburg Commercial Bank ha collocato un covered bond sulla scadenza a due anni, 30 gennaio 2026. Prime indicazioni inarea 83 puntibase sopra il tasso midswap, abbassate a +73 punti base. Gli ordini raccolti hanno raggiuunto 4 miliardi di euro, 500 milioni l’ammontare emesso. Cedola 3,625%, prezzo 99,779, rendimento 3,742%. Isin DE000HCB0B28, lotto minimo mille euro con multipli di milla e rating Aa3.

A cura di Carlo Aloisio, senior bond broker

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