Bond: le nuove emissioni governative e corporate sotto la lente

Nessuna riunione delle banche centrali era prevista nel corso di questa settimana, però gli eventi che possono fare da “market mover” non mancano ed in questo fine settimana avranno il focus nel nostro paese che ha la presidenza di turno del G7.

Prendono via i lavori dei ministri finanziari delle prime sette economie mondiali riuniti a Stresa. Al centro del dibattito il destino degli asset russi congelati dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca che il Cremlino definisce un esproprio e che l’Unione europea intende utilizzare a sostegno di Kiev. Tra gli altri temi del dibattito la risposta alla capacità in eccesso della Cina, l’intelligenza artificiale, la proposta di una global minimum tax sulle multinazionali, firmata nel 2021 ma rimasta da allora lettera mai applicata e l’idea di una global wealth tax sui miliardari. Si vedrà quindi nella prossima settimana l’eventuale riflesso di qualche decisione sui mercati.

Più concretamente hanno avuto peso gli ultimi dati macro economici e soprattutto la letture delle ultime minute dei verbali dell’ultima riunione Fed, da cui si evince che i banchieri centrali americani restano fiduciosi nel rientro graduale dell’inflazione.

Mercati quindi che si sono stabilizzati sui livelli di rendimento raggiunti nella scorsa settimana, lo spread tra Btp e Bund sulla curva decennale rimane sotto quota 130 e questo è un segnale importante. A livello di rendimento il nostro Btp benchmark quota in area 3,8% rispetto al Bund che rende circa il 2,55%. Leggera risalita del rendimento medio dei titoli EU che torna al 3,01%, mentre sotto il 3% oltre alla Germania, troviamo solo l’Irlanda e l’Olanda, rispetto al maggior numero di paesi della scorsa settimana. Invariati i rendimenti del Treasury al 4,42% e del Gilt inglese al 4,22%, nonostante che il primo ministro Sunak, abbia annunciato elezioni politiche anticipate in luglio, i cui sondaggi lo vedono dietro ai laburisti.

I nuovi bond governativi sotto la lente

In attesa delle aste di fine mese a partire dalla prossima settimana, dove il Tesoro partirà martedi prossimo con i Btp short e indicizzati, in questa sono stati protagonisti altri paesi.

La Slovacchia è stata molto attiva, incrementando un po’ tutti i titoli della curva dal 2026 3% fino al più recente 3,75% 2034 Isin SK4000024865. La Finlandia ha incrementato di 771 milioni il 2,875% 2029 e di 715 milioni il 3% 2034.

Successo e richieste molto superiori ai 2,5 miliardi emessi dal fondo salvastati europeo Efsf che ha collocato un nuovo titolo con scadenza 2031. La cedola è stata fissata al 2,875% con un prezzo di emissione a 99,638 che proietta il rendimento finale al 2,93% circa. Sul grey market successivo il prezzo si è mantenuto costante. Isin EU000A2SCAP4 e taglio minimo da mille euro con multipli di mille.

In Spagna ultimamente hanno emesso con successo molte regioni che hanno il rating stesso del paese, tra le ultime i Paesi Baschi e l’Andalusia. Il maggior numero di emissioni in circolazione sono ovviamente per la capitale Madrid, la cui Comunidad ha emesso in questi giorni 600 milioni di euro con cedola del 3,173% e prezzo d’emissione a 99,991. Isin ES00001010P7 con taglio minimo da mille euro con multipli di mille.

Successo e buona richiesta per il deal di Finnvera che è una società di finanziamento, simile alla nostra Cdp, che serve per investimenti in capitale di rischio, liquidazione di tassi d’interesse e garanzie al credito per le esportazioni in Finlandia. L’emissione per un miliardo con scadenza 2029 e cedola del 2,875%, Isin XS2830098666 con taglio da 100mila euro con multipli di mille. Il prezzo d’emissione a 99,60 proietta il rendimento al 2,97% circa ed il rating è come il Paese: AA1/AA+.

Scelta del dollaro per la Lettonia che ha emesso 1,25 miliardi di dollari con scadenza 2034 e taglio istituzionale da 200mila dollari con multipli di mille. La cedola è stata fissata al 5,125%, con prezzo d’emissione a 98,995 che proietta il rendimento a scadenza al 5,25%. Isin del titolo XS2829701718.

Interessante poi quanto successo in Cina dopo i tanti scandali che hanno visto defaultare grandi società soprattutto nel settore immobiliare: la voglia d’investimento cosidetto “safe” ha visto una corsa dei cinesi alla prima emissione di Stato con scadenza a 30 anni in valuta locale che è il reminbi, che è stata sospesa per ben due volte duranta il suo debutto sul mercato a causa delle forti oscillazioni, considerate anormali dalle autorità per la tipologia di ordini inseriti

Le nuove emissioni corporate sottoi riflettori

Tra i corporate un deal importante da parte di Saipem che torna sul mercato dopo molti anni e dopo aver superato la crisi di tre anni fa che aveva visto la speculazione contro i titoli e mettere in dubbio le possibilità di rimborsi nei tempi previsti dalle scadenze, peraltro poi tutte rispettate, facendo rientrare la speculazione. Nella fase di criticità il benchmark 3,125% 2028 Isin XS2325696628, emesso nel 2021, era arrivato al minimo di 67.36 a fine settembre 2022, con rendimento a scadenza oltre il 14%. L’aumento di capitale e il rafforzamento apportato alla struttura da parte di Eni e Cdp, oggi principali azionisti, ha permesso al gruppo di tornare sui mercati con valori diversi. Il nuovo deal per 500 milioni ha visto una forte richiesta sui book dei lead, permettendo di stampare una cedola del 4,875% con scadenza nel 2030 e prezzo di 100, che ha performato in grey market verso 100,5. Rating del titolo Ba2/BB+, Isin XS2826718087 con taglio da 100mila euro conmultipli di mille.

Sventagliata di scadenze da Swisscom con 500 milioni di euro al 3,5% 2026 Isin XS2827693446; stessa cedola e quantità anche per la scadenza 2028, Isin XS2827694170; sempre 3,5% per 1,25 miliardi con scadenza 2031, Isin XS2827696035; il differenziale di rendimento su questi tre è dato da differenti prezzi d’emissione. Per la scadenza 2036 si sale con la cedola al 3,625% Isin XS2827697272 per un miliardo ed infine si passa ai 750 milioni con scadenza 2044, cedola del 3,875% e Isin XS2827708145. Tutti i titoli hanno taglio da 100mila euro con multipli di mille.

Emissione di un bond convertibile per Salini con scadenza al 2028, prezzo di conversione a 2,6 e cedola del 4% con distribuzione trimestrale. Taglio minimo da 100mila euro con multipli di 100mila e Isin XS2825601276.

Doppio deal in dollari per la Coca Cola che ha emesso 700 milioni con scadenza 2029, cedola del 5,25%, Isin US191098AM46, 500 milioni è l’importo per il titolo con scadenza 2034 e cedola del 5,45%, Isin US191098AP76. Entrambi i titoli hanno taglio retail da 2mila dollari con multipli di mille e godono di rating Baa1/BBB+.

L’attenzione al retail questa settimana è da parte di UniCredit che emette due titoli, uno in euro e uno dollari, tra l’altro tornando su questa divisa dopo qualche anno di assenza nella filiera retail. Nello specifico si tratta di due obbligazioni che saranno direttamente negoziabili sul Mot/Eurotlx di Borsa Italiana. La parte in euro è a tasso fisso “step down” cumulativo e callable con scadenza nel 2037. Per i primi tre anni la cedola sarà del 7,2% e per i dieci successivi si scenderà al 3% fisso. A partire dal maggio 2025 l’emittente si riserva di richiamare in anticipo il titolo. Il taglio sarà da 1k con codice isin IT0005596637. La parte in dollari, non è strutturata e prevede un tasso fisso per dieci anni del 5,35% annuo con taglio minimo da 2mila dollari con multipli di 2mila, Isin IT0005596645.

In rampa di lancio tanti altri nomi tra cui Air Liquide, Alstom, Pandora, Enexis, Hochtief che usciranno nei prossimi giorni.

A cura di Carlo Aloisio, senior bond broker

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!