Dal 2015 sanzioni più leggere per chi non paga Imu e Tasi

Non hai ancora pagato l’Imu e la Tasi per l’anno 2014, scaduto lo scorso 16 dicembre? Non c’è problema: il nuovo ravvedimento operoso, entrato in vigore nel 2015, permette ai contribuenti di sfruttare sanzioni agevolate per sanare gli omessi versamenti di Imu e Tasi 2014.

I NUOVI IMPORTI – Le sanzioni in misura ridotta sono pari al 3% (1/10 della sanzione piena) fino al prossimo 15 gennaio (30° giorno dalla scadenza), e pari al 3,33% (1/9 della sanzione piena) fino al 16 marzo prossimo (90° giorno dalla scadenza). È, tuttavia, opportuno ricordare che, trattandosi di norma procedimentale, essa dovrebbe trovare applicazione anche per le violazioni commesse negli anni antecedenti al 2015, sempre che non sia già stato notificato al contribuente l’atto impositivo.

INTERESSI DI MORA – Tornando al ravvedimento del saldo di Imu e Tasi, essendo trascorsi i termini per usufruire del ravvedimento sprint (14 giorni dalla scadenza) è possibile, fino al 15 gennaio 2015, usufruire della riduzione ad 1/10 delle sanzioni. Inoltre, al fine di perfezionare il ravvedimento operoso, oltre al versamento dell’imposta e delle sanzioni, devono essere versati anche gli interessi di mora che maturano giorno per giorno e si applicano esclusivamente all’importo dovuto a titolo di imposta, escluse le sanzioni.

COME CALCOLARE – Gli interessi devono essere calcolati al tasso di interesse legale, sulla base dei tassi in vigore nei singoli peridi d’imposta: quindi, il tasso dell’uno per cento annuo, per il periodo dal 16 al 31 dicembre 2014, e allo 0,5 per cento annuo dal 2015, così come disposto dal Decreto del Ministero dell’Economia dell’11 dicembre 2014.

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