“E’ tempo di investire sulle monete dei mercati emergenti, come Asia e Sud America”. Così Bilal Hafeez, global head Fx Strategy di Deutsche Bank, oggi a Milano per presentare la sua view sul mercato valutario mondiale. Secondo lo strategist dell’istituto tedesco, nei prossimi mesi l’euro/dollaro scenderà progressivamente a quota 1,35-1,30, per attestarsi sugli 1,20 nel lungo periodo.
A pesare sulla moneta unica c’è il rallentamento della crescita in tutta l’eurozona, nonché – secondo Hafeez – le tensioni finanziarie di alcuni Paesi come il Portogallo e la Spagna, che dopo la Grecia potrebbero essere i prossimi ad essere “downgradati” dalle agenzie di rating. Non farà parte della lista l’Italia, “che negli ultimi cinque anni non ha aumentato il debito pubblico”. Per il british pound, invece, il nodo sono le prossime elezioni: “continuerà a crescere fino alle politiche – spiega – spinto dalle dichiarazioni dei candidati sulla necessità di ridurre la spesa pubblica, ma dopo le elezioni bisognerà passare dalle parole ai fatti e tutto dipenderà dalle misure che verranno adottate”.
Quanto allo Yen, diversamente da molti osservatori Hafeez prevede un suo rafforzamento rispetto all’euro a 1,30-1.20. Diverse le ragioni, tra cui l’elevata quantità di riserve e il surplus commerciale. E, a sorpresa, la deflazione, che spinge gli investitori (ma anche le banche centrali) a comprare bond governativi, a differenza di quanto accade in Europa o in Usa dove i rendimenti reali dei titoli di Stato (considerando cioè il tasso d’inflazione) sono ormai pari allo zero e gli investitori tendono a diversificare il rischio in equity e corporate bond. Ad ogni modo, secondo Hafeez il 2010 sarà l’anno degli emergenti, con la rivalutazione dello Yuan a partire da aprile/maggio, e il buon andamento di Asia e Sud America, due aree caratterizzate da alti tassi di crescita e da un basso indebitamento.