Credit Suisse esamina le opzioni di Draghi

LA BCE NON CONVENZIONALE FA DISCUTERE – Le discussioni su quali misure “non convenzionali” potrebbe nel concreto adottare la Bce per sventare il rischio deflazione e supportare la crescita europea continuano a dominare in Europa, con gli analisti di Credit Suisse che in un report esaminano le varie ipotesi. Sul fronte dei tassi, secondo gli esperti, la Bce dovrebbe cristallizzare il costo del denaro sui livelli attuali, il che non impedirebbe una graduale risalita dei tassi di mercato.

I POSSIBILI SVILUPPI PER IL CREDIT SUISSE – L’ipotesi di un quantitative easing per “reflazionare” l’economia del vecchio continente pare a sua volta in linea con le attese di un “irrigidimento” della curva con una maggiore accentuazione della differenza tra i tassi a 3 e a 10 anni. Infine le parole di Draghi hanno dato il via, notano gli analisti, ad alcune vendite sull’euro, che dunque torna a muoversi “in linea” con un obiettivo di un calo a 1,36 contro dollaro entro i prossimi 3 mesi. Per superare gli ostacoli posti dai flussi di capitale e vedere un ulteriore calo dell’euro, concludono gli uomini del Credit Suisse, sarà peraltro necessario che i dati macroeconomici appaiano nei mesi a venire in linea con le attese della Bce e della Federal Reserve.

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