La truffa a Conte si allarga, il consulente indagato a Modena

La corte di commercio inglese aveva ordinato a Massimo Bochicchio di restituire i 30 milioni di euro ad Antonio Conte, ma quei soldi a oggi non sono mai arrivati. L’ormai ex consulente finanziario, infatti, la scorsa estate era diventato famoso (leggi qui la notizia) per l’accusa di aver fatto scomparire la fortuna appartenuta a Conte, che tuttavia era in ottima compagnia: nella lista delle persone che sarebbero state truffate, come aveva riportato il quotidiano La Verità, ci sono anche l’ex Milan Stephan El Shaarawy, la società di Luca Bascherini (procuratore di Claudio Ranieri) e Raffaele Trombetta, ambasciatore italiano a Londra.

Alla luce di questa situazione, a cui si è aggiunta la mancata restituzione del maltolto, a fine dicembre è stata riaperta un’inchiesta da parte della Procura di Modena per fare luce sulla vicenda del consulente, che aveva un giro d’affari tra i 200 e i 500 milioni di euro e trovava la maggior parte dei suoi clienti al Circolo Aniene di Roma. Bochicchio, che sempre secondo La Verità potrebbe trovarsi a Dubai, e sul quale pende un mandato d’arresto dalla Gran Bretagna, è indagato per appropriazione indebita.

La Consob lo aveva radiato nel 1999 con l’accusa di aver falsificato le firme di alcuni suoi clienti. Nello storico dell’Albo Ocf, si apprende che Bochicchio era stato cancellato una prima volta nel 1997, per poi iscriversi nuovamente nel 2006 per giungere a una nuova cancellazione nel novembre del 2019.

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