Il 2020 è stato un anno che sicuramente ha messo alla prova la totalità delle professioni. Il micro-mondo della consulenza finanziaria ha vissuto questo periodo in maniera esemplare, caricando sulle proprie spalle l’onere della difesa dei risparmi degli italiani. I risultati sorprendenti della raccolta sono lì a dimostrarlo, con gli afflussi che sono cresciuti in doppia cifra rispetto al 2019. Appurata quindi la bontà del lavoro espresso dai professionisti dell’advisory, BLUERATING ha deciso di andare a fondo nell’analisi di quello che è stato un anno eccezionale, nel significato letterale del termine, utilizzando gli spunti offerti dall’Organismo di vigilanza e tenuta dell’Albo unico dei consulenti finanziari. E le sorprese, ancora una volta, di certo non mancano. Iniziamo con il tema della vigilanza.
Probabilmente l’ambito della vigilanza è quello meno influenzato dallo scenario pandemico. Nel 2019 la tabella dei provvedimenti Ocf segnava 107 iniziative, suddivise in 31 radiazioni, 33 sospensioni cautelari, 31 sospensioni sanzionatorie e 12 sanzioni di natura amministrativa. Il 2020 ha visto incrementare il numero di azioni di vigilanza a quota 118, suddivide in 38 radiazioni, 33 sospensioni cautelari, 28 sospensioni sanzionatorie e 19 sanzioni amministrative. Ciò significa comunque un incremento complessivo dei provvedimenti superiore al 10%, dovuto in uguale parte alla crescita delle radiazioni e delle sanzioni amministrative; al di là della riflessione iniziale, viene da domandarsi se questa tendenza non sia forse dovuta alla diminuzione forzata delle interazione fisica tra cf e cliente e tra consulente e mandante (tramite la presenza in ufficio), fattispecie che gioco forza ha diminuito la possibilità di controllo diretto sull’attività dei professionisti da parte di terzi.