Consulenza, caro Parlamento ti scrivo. La lettera di Anasf

È passata giusto qualche settimana dall’insediamento del nuovo parlamento che si occuperà di condurre l’Italia attraverso la XVIII Legislatura. La nostra rinnovata classe politica si troverà ovviamente a dover far fronte alle numerose urgenze dettate dall’attualità economica e sociale, ma allo tempo stesso dovrà essere capace di mantenere un dialogo proattivo con il tessuto produttivo e professionale della nazione, unico vero volano, al di là delle congiunture geopolitiche esogene, per il rilancio effettivo del Bel Paese. Tra gli auspicabili interlocutori politici del mondo finanziario non possiamo non citare i consulenti finanziari, veri e propri paladini del risparmio gestito nostrano e conseguentemente potenziali figure di riferimento per la salvaguardia dei risparmi degli italiani, asset fondamentale tra le ricchezze del nostro Paese. Il dialogo tra politica e consulenti è cresciuto nel corso degli ultimi anni, con una maggiore presa di coscienza da parte del legislatore del ruolo, delle finalità e delle caratteristiche precipue della professione; affinché questa discussione prosegua in maniera virtuosa anche per i periodi a venire, BLUERATING ha deciso di interpellare le principali realtà istituzionali e associative legate al settore dell’advisory chiedendo loro di redigere una sorta di “lettera aperta” indirizzata al Parlamento da poco insediato. Ecco quindi una carrellata dei desiderata del mondo della consulenza, realtà per realtà, diretti e senza filtri; perché, come ci suggerisce una vecchia massima orientale, l’intelligenza non teme il confronto, lo spera.

Iniziamo il nostro viaggio con l’intervento del presidente di Anasf, Luigi Conte

In questi ultimi due anni l’Associazione si è focalizzata sulle opportunità di crescita del settore del risparmio, finalizzate allo sviluppo della professione di consulente finanziario, e intendiamo al più presto riavviare il confronto con il Parlamento e il Governo, interrotto dopo la crisi del Governo Draghi. Porteremo nuovamente l’attenzione sul tema della sperequazione fiscale. I lavori in atto per la riforma dell’Irpef e del sistema tributario, che ha visto un disegno di legge recante delega al Governo per la riforma fiscale approvato dal Consiglio dei Ministri a ottobre 2021, e quelli per il superamento delle criticità legate ai due diversi e autonomi regimi fiscali per i redditi di natura finanziaria sono stati fermati per il cambio di legislatura. Anasf, dal canto suo, riprenderà il dialogo con i nuovi rappresentanti delle Commissioni parlamentari di settore, per equilibrare il trattamento fiscale sui redditi da capitale dei cittadini affinché questi ultimi possano scegliere investimenti senza condizionamenti esogeni. Torneremo a porre il tema dei giovani, con investimenti volti a incentivare attraverso politiche fiscali il ricambio generazionale e a rimodulare l’offerta didattica del sistema scolastico, con un duplice intendimento: formare cittadini consapevoli in materia economico-finanziaria e stimolare giovani universitari a orientare la scelta del loro futuro lavorativo nel settore della consulenza finanziaria. Riguardo all’aspetto della rappresentazione funzionale del valore della consulenza finanziaria faremo in modo che i Ministeri competenti, le Autorità e in particolare la Presidenza del Consiglio dei Ministri comprendano che la consulenza è un servizio essenziale. Auspichiamo che vengano definite attività programmatiche inclusive di una campagna di comunicazione volta alla sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza e il valore dei servizi della consulenza, necessari per migliorare i processi di scelta e le prospettive di tutti i risparmiatori, al contempo generando un profilo virtuoso per il sistema economico finanziario del Paese. Osservando il futuro, la relazione dinamica che noi consulenti finanziari abbiamo con i cittadini costituisce la base fondamentale sulla quale innestare il seme dell’educazione finanziaria e i meccanismi di scelta che danno valore attraverso lo spostamento di capitali nell’economia reale. In virtù dell’Art. 47, primo comma, della nostra Costituzione “la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito”, Anasf ritiene che la comunicazione della consulenza finanziaria come servizio essenziale al cittadino debba essere prima di tutto veicolata dalle Istituzioni.

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