Usa: le banche potrebbero trarre profitto da tassi Fed più elevati

Banche potrebbero beneficiare di novità Fed

Chi potrebbe beneficiare del tono più aggressivo del previsto usato da Jerome Powell (il nuovo presidente della Federal Reserve) al termine della riunione di ieri del Fomc che ha alzato di un quarto di punto (come atteso dal mercato) i tassi sui Fed Funds? Secondo Antoine Lesné, responsabile strategia e ricerca Emea di Spdr Etfs (gruppo State Street), “i mercati hanno reagito in modo tiepido, ma nel tempo i potenziali beneficiari di questa decisione potrebbero essere le banche statunitensi”.

Tassi sui T-bond a 10 anni visti al 3% a fine 2019

La Fed ha infatti rivisto i suoi “dot plot” per il 2019 (e il 2020) e ora prevede per il prossimo anno tre rialzi dei tassi (e ulteriori due nel 2020). “Questo scenario – spiega Lesné, spingerebbe i tassi a breve termine al 3% entro la fine del 2019, una percentuale molto più alta rispetto a quella attuale dei rendimenti dei Treasury a 10 anni, fattore che potrebbe potenzialmente appiattire molto l’andamento della curva” nota l’esperto di Spdr Etfs.

Banche Usa reggono a Wall Street

Sarà anche per la prospettiva di un effetto positivo della politica monetaria che ieri sera a Wall Street, nonostante lo spirare di venti sempre più minacciosi sul fronte commerciale (con Trump che oggi potrebbe varare nuovi dazi contro la Cina, rischiando di scatenare una guerra commerciale con Pechino), titoli bancari come Citigroup, US Bancorp e Bank of New York Mellon hanno chiuso in moderato rialzo, in controtendenza col tono dimesso dei principali indici del listino americano.

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