Obbligazioni: i nuovi collocamenti sotto i riflettori

A fare da guida al trend dei mercati sono i vari interventi che i banchieri centrali stanno tenendo in giro per il mondo, in particolare quelli di Bce e Fed, che diventano anche i principali market mover con le loro considerazioni. Oltre a questo fattore si guarda sempre con maggiore attenzione ai dati macro economici con in primo piano quelli Usa, in particolare relativi al mercato del lavoro che è il vero termometro dell’andamento economico del Paese.

Tra i commenti a latere a quelli dei governatori, spiccano i commenti di falchi e colombe all’interno dei board delle banche centrali. Per il “falco” tedesco Joachim Nagel, bisogna rimanere vigili sul fronte inflazione, ed è troppo presto per parlare di tagli. Dello stesso parere il consigliere irlandese Gabriel Makhlouf ed il lettone Martins Kazaks, anch’essi esponenti dell’ala “hawkish” secondo i quali un altro rialzo non può ancora essere escluso.

Il più recente studio diffuso in settimana dalla Bce, mostra che le aspettative dei consumatori sull`inflazione nei prossimi 12 mesi si sono portate al 4% in settembre dal 3,5% di agosto. Lo stesso capo-economista Philip Lane, tra le voci solitamente “dovish” del board, sottolinea che i progressi per far rientrare la componente di fondo dei prezzi nel blocco non sono ancora sufficienti.

Secondo il Fondo Monetario Internazionale, la rapida crescita dei salari potrebbe mantenere l’inflazione elevata più a lungo del previsto e Francoforte dovrebbe mantenere i tassi ai massimi storici o vicino ad essi il prossimo anno per spegnere effettivamente le pressioni sui prezzi. Nonostante tali ammonimenti, guardando al mercato dei derivati sui tassi, gli investitori al momento scommettono in una riduzione dei tassi di 90 punti nell’Eurozona entro la fine del 2024.

Sul fronte Fed, Jerome Powell, nei suoi primi interventi settimanali, non ha fornito commenti sulla politica monetaria nel discorso di apertura della conferenza per il centenario della divisione Ricerca e Statistica dell’istituto. I mercati scontano un primo taglio di un quarto di punto percentuale al Fomc di maggio, con una probabilità che sfiora il 50% dal 41% di una settimana fa.

L’aumento delle tensioni geopolitiche in tutto il mondo, tuttavia, potrebbero aggravare la già debole crescita in Europa ed in Cina e le ricadute si sentirebbero anche negli Stati Uniti. A questa serie di commenti si è aggiunto anche l’ex governatore Bce, Draghi che ha evidenziato il rischio di una recessione economica già alla fine del 2023.

Sul fronte mercati la settimana è stata positiva per i titoli che hanno recuperato terreno a causa dei rendimenti che si sono raffreddati. I rendimenti obbligazionari globali sono calati bruscamente nelle ultime due settimane dopo che la Banca Centrale Europea, la Federal Reserve e la Banca d’Inghilterra hanno lasciato i tassi d’interesse invariati nelle loro recenti riunioni. Hanno contribuito a tale flessione anche dati economici più deboli del previsto, in Europa e negli Usa, oltre ad una modifica dei piani di emissione del debito da parte del Tesoro statunitense.

Primo indicatore lo spread tra il nostro benchmark Btp decennale ed il Bund che è sceso negli ultimi 15 giorni da 205 a 185 e con il rendimento che era al 5% ora al 4,5%. Di concerto tutta l’Eurozona ha recuperato terreno, ed il nostro paese pur con un forte recupero è rimasto l’unico sopra il 4%. Quindi si è evidenziato un ritorno sotto questa barriera per Cipro, Grecia, Lettonia e Slovacchia che nelle ultime settimane ci avevano fatto buona compagnia. Anche la Germania al 2,65% non è più isolata sotto il 3%, visto il passaggio al 2,97% da parte dell’Olanda. Il resto è tutto nel gruppo 3% con media dell’Eurozona al 3,4%.

Per Usa ed Uk anche qui un calo di quasi mezzo punto dai massimi dell’ultimo periodo che vede ora il Treasury decennale al 4,55% ed il Gilt al 4,26%.

I nuovi collocamenti governativi sotto la lente

Sono partite in settimana le aste di metà mese del Tesoro, che ha offerto sei miliardi di euro in Bot a 12 mesi prima di mettere sul piatto venerdi fino a nove miliardi nelle riaperture di cinque Btp. Per il Bot annuale prezzo d’emissione a 96,224 e rendimento quindi del 3.86%, Isin IT0005570855. L’ammontare a medio/lungo proposto è ancora significativo e sui livelli degli ultimi collocamenti, ma l’offerta distribuita su cinque titoli dovrebbe contribuire a mantenere la pressione contenuta, con molta probabilità si tratta dell’ultima asta così corposa per quest’anno.

Molte le offerte sul mercato in questi giorni, in particolare martedì 7 novembre è iniziato il collocamento delle nuove obbigazioni di Cassa Depositi e Prestiti destinate al mercato retail per un ammontare complessivo di 1,5 miliardi di euro che terminerà il prossimo 27 novembre, salvo chiusura anticipata. L’investimento minimo è di 1.000 euro. Agli interessi ed agli altri proventi percepiti dai sottoscrittori sarà applicata l’imposta sostitutiva con l’aliquota agevolata del 12,50%. I titoli matureranno interessi secondo un tasso misto: in misura fissa per i primi tre anni e variabile per i succesivi tre. Nei primi tre anni gli investitori percepiranno trimestralmente, in via posticipata, una cedola fissa pari al 5% lordo annui, nei successivi tre anni gli investitori riceveranno trimestralmente, in via posticipata una cedola lorda indicizzata all’Euribor a tre mesi, maggiorato di un margine pari ad almento lo 0.90% annuo. Il margine definitivo verrà fissato alla fine del periodo di collocamento. Nei primi giorni le richieste sono state elevate ed è probabile che l’offerta verrà chiusa con anticipo rispetto al 27 novembre e che si possa andare a riparto, garantendo il lotto minimo a tutti, e poi in base alla quantità dell’ordine, così come ad inizio anno era avvenuto per l’offerta retail di Eni.

Chiuderà il 10 novembre la possibilità di acquistare il nuovo bond della Banca Mondiale della durata di cinque anni (Isin XS2702860896). Si tratta di un’obbligazione denominata in euro e rivolta al mercato retail italiano come dimostra il lotto minimo, fissato in 1.000 euro. L’emissione avverrà per un controvalore complessivo di 100 milioni di euro. L’obbligazione ha scadenza il 17 novembre 2028, offre un tasso di interesse annuo lordo del 3% e corrisposto tramite cedole trimestrali. A partire dal 17 novembre 2025, però, il bond sarà “callable”, cioè l’emittente di riserva la facoltà di procedere al rimborso anticipato dell’obbligazione. Il bond della Banca Mondiale è tassato al 12.50%, come i titoli di stato, e gode del massimo rating: AAA.

Doppio deal di successo in euro per la Bulgaria, paese dell’Unione Europea ma non nell’Eurozona, con rating comunque Baa1/BBB e tra i più virtuosi dell’Unione nel rapporto debito/pil. In questo giro ha emesso un doppio deal in euro con scadenza 2031 per 1,3 miliardi con prezzo d’emissione a 98,175 e cedola del 4,375% che porta il rendimento a scadenza al 4,673%, Isin XS2716887760. La tranche più lunga al 2036 è stata emessa per un miliardo con cedola del 4,875% e prezzo d’emissione generoso a 97,719 che ha portato il rendimento al 5,13%, Isin XS2716887844. Taglio retail da mille euro con multipli dimille per entrambi e deal di successo già nel grey market successivo dove il prezzo è mediamente salito di oltre un punto.

In altre divise, l’Egitto ha emesso un bond “samurai”, così definito in quanto denominato nella valuta del Giappone. Ha raccolto 75 miliardi di yen, circa 500 milioni di dollari. Ad ottobre, uno stesso importo era stato incassato con la vendita di un bond “panda”, cioè denominato in yuan. L’operazione ha consentito al governo di allungare la durata media del debito pubblico e di contenere il costo di emissione. Infatti, il bond “samurai” ha fissato una cedola dell’1,5% contro il 3,5% per il titolo in valuta cinese per un titolo con scadenza a cinque anni. Rating dell’Egitto B-/Caa1.

L’India è pronta ad emettere il suo primo bond della durata di 50 anni. Sarà per un importo di 100 miliardi di rupie, circa 1,13 miliardi di euro.  Sul mercato si attende una domanda elevata, soprattutto da parte delle compagnie assicurative. Il rendimento atteso si aggira intorno a quello  del bond 2063 che rappresenta, a oggi, la scadenza più lunga emessa dall’India. Si tratta del bond 12 giugno 2063 e cedola 7,25% (Isin IN0020230044), che sul mercato secondario offre un rendimento lordo del 7,50. I bond dell’India hanno rating BBB-.

Le nuove emissioni corporate sotto la lente

Sul fronte corporate e financial, Unicredit ha emesso un senior preferred green bond da 750 milioni con scadenza sei anni e tre mesi e possibilità di rimborso anticipato (call) dopo cinque anni e tre mesi, rivolto a investitori istituzionali. L’emissione è avvenuta in seguito a un processo di book building che ha raccolto domande per oltre due miliardi di euro da parte di più di 150 investitori a livello globale. Il  livello inizialmente comunicato al mercato di circa 180 punti base sopra il tasso mid-swap è stato pertanto rivisto e fissato a 150 punti base. In conseguenza di questo la cedola annuale è stata determinata pari al 4,6%, con prezzo di emissione/re-offer di 99,887. Lotto minimo negoziabile 100mila euro con multipli di mille, rating Baa1/BBB e Isin IT0005570988.

Oesterreichische Kontrollbank (OKB), garantita dalla Repubblica d’Austria, ha collocato un nuovo sustainability bond sulla scadenza cinque anni. L’obbigazione sustainability ha scadenza 15 novembre 2028 e ammontare emesso 500 milioni di euro. Nel dettaglio: cedola 3.125%, prezzo 99.95 e rendimento 3.13%, equivalente a 2 punti base sopra il tasso midswap. Rating Aa1/AA+, lotto minimo di 100mila euro con multipli di milla e Isin XS2719102746.

Banca Intesa (rating BBB) ha iniziato il collocamento di un nuovo bond a tasso variabile sulla scadenza due anni. Prime indicazioni di rendimento in area 3mesi+100 punti. Scadenza 16 novembre 2025, lotto negoziabile 100mila euro con multipli di mille e Isin  XS2719281227.

Buon interesse degli investitori sulla nuova emissione green di Suez per 500 milioni di euro con scadenza nel 2033, il 15 novembre. Prime indi azioni di rendimento in area 180 punti base, abbassati a 140 punti base a fine collocamento con ordini che hanno superato 2,7 miliardi. L’obbligazione green (isin FR001400LZO4) offre una cedola annua lorda del 4.50%, prezzo 99,033 e rendimento 4,623%. Taglio minimo 100k+100k e rating Baa2.

La società Var Energi, uno dei più grandi produttori di petrolio e gas in Norvegia, ha emesso un titolo subordinato perpetual 60NC5.25. L’emittente ha la facoltà di richiamare il bond alla pari a partire da febbraio 2029. Il deal per 750 milioni di euro prevedeva inizialmente un rendimento dell’8,375% sceso poi al 7,875% per l’alto numero di richieste, 2,1 miliardi di euro, arrivate sui book dei lead manager. Prezzo d’emissione 100, cedola 7,862%. Isin FR001400L5X1 con taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille, rating atteso BB+, Isin XS2708134023.

Nuova obbligazione da parte di Leasys sulla scadenza quattro anni. E’ iniziato il colocamento questa mattina, prime indicazioni in area 170 punti base sopra il tasso midswap. Scadenza fissata al 16 febbraio 2027, lotto minimo negoziabile 100mila euro con multipli di mille, rating A-.

Covered bond, quindi con le migliori garanzie ipotecarie, per DZ HYP: si tratta di un Covered Bond a quattro anni, 30 luglio 2027.  L’obbligazione covered ha rating Aaa, in quanto garantita da sottostante immobiliare, per un ammontare di 500 milioni di euro. Prime indicazioni di rendimento in area 20 punti base sopra il tasso midswap, abbassate a 16 punti base con ordini che hanno raggiunto 1,3 miliardi di euro. Il bond covered (Isin DE000A351XS1) paga una cedola annua lorda del 3.25 %, prezzo 99.62 e rendimento 3.364%. Lotto minimo mille euro con multipli di mille.

Stessa scelta per ING-DiBa che ha collocato un’obbligazione covered green con scadenza 15 febbraio 2028,  ammontare 1 miliardo di euro con ordini per 1,3 miliardi. Prime indicazioni di rendimento in area 24 punti base sopra il tasso midswap, riviste a 22 punti base. Cedola 3.25%,  prezzo 99.565, rendimento 3.364%. Rating AAA, lotto minimo 100mila euero con muiltipli di 100mila e Isin DE000A2YNWC7.

Dopo le assurde vicende legate ai titoli AT1 di Credit Suisse, ad oggi oggetto di contenziosi contro le autorità svizzere, l’erede della stessa CS, subentrata nel controllo, Ubs ha avuto il “coraggio” di tornare ad emettere titoli del tipo AT1 denominati in dollari. Nonostante la diffidenza del mercato rimasto “scottato” da quanto accaduto, il deal è andato bene. Si è trattato di due perpetual dello stesso ammontare 1,75 miliardi di dollari, con call differenti. Il più breve ha la prima call nel 2028 con cedola del 9.25% e Isin USH42097ES26; il secondo, Isin USH42097ER43, ha la stessa cedola con prima call nel 2033. Entrambi emessi a 100 hanno ben performato nel grey market successivo.

A cura di Carlo Aloisio, senior bond broker

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