Indennità di disoccupazione: a chi spetta e come si calcola

Che cos’è la Naspi

Le prospettive di una nuova frenata economica, sia pure limitata auspicabilmente a pochi mesi, a causa dei contraccolpi prodotti dall’epidemia di coronavirus in crescita al di fuori della Cina non sono certo l’ideale per chi deve affrontare il rischio di finire disoccupato. Ma di quali ammortizzatori può disporre un lavoratore che perda il proprio posto di lavoro? Il principale è l’indennità di disoccupazione, la Naspi, ossia Nuova assicurazione sociale per l’impiego.

Compatibilità col reddito di cittadinanza

Si tratta di un assegno mensile erogato dall’Inps a chi perde involontariamente il lavoro e che può sommarsi al reddito di cittadinanza e, entro certi limiti, anche ad eventuali redditi da lavoro dipendente o autonomo. Per presentare domanda di Naspi occorre anzitutto possedere lo stato di disoccupazione. Tale stato si ottiene compilando la Dichiarazione di disponibilità al lavoro (Did) online, direttamente accedendo all’area riservata del portale Anpal (www.anpal.gov.it) o tramite intermediario, sempre che si rispetti uno dei due requisiti.

Compatibile anche con redditi da lavoro minimi

O non svolgere alcuna attività lavorativa di tipo subordinato o autonomo, o in alternativa essere titolari di reddito da lavoro dipendente o autonomo corrispondente a un’imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni che spettano ai sensi dell’articolo 13 del T.U.I.R. di cui al D.P.R. n. 917/1986. In sostanza conservano lo stato di disoccupato anche coloro che pur lavorando non percepiscono oltre 8.145 euro annui come reddito da lavoro dipendente, ovvero non oltre 4.800 euro annui come reddito da lavoro autonomo.

Compilata la Did si deve andare in un centro per l’impiego

A seguito della Did, il disoccupato potrà rivolgersi a un centro per l’impiego per stipulare un patto di servizio personalizzato, che definisce il percorso successivo e identifica le misure e i servizi più idonei alla sua (ri)collocazione nel mercato del lavoro. Con sé il disoccupato dovrà portare la carta d’identità o altro documento di riconoscimento valido, una copia del suo ultimo contratto di lavoro e, per i soli disoccupati stranieri, anche il permesso di soggiorno e un indirizzo abitativo. La conservazione dello stato di disoccupazione andrà ratificata annualmente dal centro a cui ci si è rivolti.

Calcolare l’importo della Naspi

Per calcolare l’importo della Naspi occorre dividere il totale delle retribuzioni imponibili ai fini previdenziali degli ultimi 4 anni per il numero di settimane di contribuzione e moltiplicare il quoziente così ottenuto per 4,33, Va da sé che chi non ha lavorato nell’ultimo quadriennio o non ha comunque alcun contributo non ha diritto alla Naspi, che al momento risulta pari al 75% della retribuzione mensile risultante da tale operazione ove la stessa sia pari o inferiore a 1.227,55 euro, mentre è pari al 75% di tale importo più il 25% del differenziale tra la retribuzione mensile e tale importo in caso di cifre superiori.

Durata massima due anni

In ogni caso l’importo della Naspi, almeno nel 2020, non può superare (compresi gli assegni al nucleo familiare se richiesti e spettanti) i 1.335,4 euro mensili. La durata della Naspi, inoltre, non può superare i 2 anni massimi, essendo pari alla metà delle settimane coperte da contribuzione nei 4 anni precedenti la perdita del lavoro. La Naspi cessa quando il lavoratore disoccupato ha percepito l’intera indennità che gli spetta in base a quanto sopra detto, ovvero quando inizia un nuovo lavoro non comparendo così più sulle liste di disoccupazione o ancora quando diventa titolare di pensione.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!