Di Stefano Andreani, gestore azionario di Lemanik
Valutativamente il mercato italiano appare interessante rispetto alle alternative di investimento, sia azionarie sia obbligazionarie. Fintanto che i rialzi sui rendimenti non saranno bruschi e le banche centrali riusciranno a tenere sotto controllo le aspettative dei mercati, cosa che riteniamo probabile, gli impatti sul mercato azionario saranno comunque limitati e temporanei.
Il mercato azionario italiano ha riportato una performance decisamente positiva nel corso del primo semestre dell’anno. I rischi politici che tanto preoccupavano gli investitori dell’Eurozona sono stati sinora sopravvalutati. Lo spread tra Btp e Bund si è ridotto dopo la vittoria di Macron, mentre sul fronte italiano le elezioni anticipate sembrano ormai improbabili e questo ha contribuito a innescare un ritorno di fiducia degli investitori. Le sorprese positive sul fronte macroeconomico hanno poi portato per l’Italia a revisioni al rialzo delle attese di crescita superiori all’1%. Questo trend positivo per l’economia italiana dovrebbe continuare, mentre segnali incoraggianti per la propensione al rischio nei confronti del Paese provengono anche dal settore bancario.
Se i risultati del primo trimestre sono stati decisamente positivi, quelli del secondo trimestre, che si concentreranno tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, saranno influenzati dall’andamento delle valute, con l’euro che ha iniziato una decisa fase di apprezzamento, e dal prezzo del petrolio che continua a essere sotto pressione. In un contesto di questo tipo è consigliabile muoversi in direzione dei business più esposti al mercato domestico, banche in particolare. I titoli più sensibili ai movimenti obbligazionari potrebbero risentire di un trend di rialzo generalizzato dei rendimenti: qui sarà fondamentale selezionare società in grado di generare valore non solo attraverso la leva finanziaria. I comparti a medio-piccola capitalizzazione hanno performato molto bene fino all’inizio di giugno, raggiungendo livelli valutativi nel complesso piuttosto elevati. La possibilità che i flussi provenienti dai Pir possano rallentare nel corso dell’estate, insieme a una serie di buone notizie sul fronte bancario, ha poi innescato una fase di debolezza relativa che potrebbe proseguire. I risultati del secondo trimestre potrebbero fare però da catalizzatore per riportare acquisti sulle società che dimostreranno di saper fronteggiare un contesto di mercato più sfidante attraverso la forza dei fondamentali.