Grecia, via al piano anticrisi

È prevista per lunedì la presentazione del piano governativo per stabilizzare i conti pubblici fuori controllo, in anticipo di un mese rispetto a quanto programmato.
Il piano d’emergenza dovrebbe essenzialmente basarsi su privatizzazioni, riforma delle pensioni e il congelamento dei salari dei dipendenti pubblici.
Il nuovo premier George Papandreou, intenzionato a riunire tutti i leader politici del paese per fra fronte alla crisi, ha ottenuto dal  presidente della Repubblica Karolos Papoulias la convocazione di un summit straordinario nazionale per discutere i problemi che minacciano la stabilità del paese e lanciare così un forte messaggio ai mercati. 

Si spera che le misure sin qui adottate siano sufficienti ad arginare un debito pubblico che ha ormai raggiunto i 300 miliardi di euro, il livello più alto mai raggiunto nella storia della Grecia moderna.
Segnali positivi sono comunque giunti nella giornata di ieri dalla borsa greca, che ha reagito positivamente alle parole del premier e alle dichiarazioni del cancelliere tedesco Angela Merkel, facendo registrare un rialzo del 5,1%, tuttavia la situazione è ancora tesa.
Pare infatti che vi siano forti tensioni interne al governo tra il ministro delle Finanze George Papacostantinou e il premier Papandreou, in merito alle tempistiche e strategie da adottare sul piano per la stabilizzazione dei conti pubblici.

L’opposizione al governo inoltre sembra non aver colto la gravità della crisi, e non collabora con le iniziative del premier che evoca l’unità nazionale di fronte all’emergenza. Il leader del partito conservatore Nuova Democrazia, Antonis Samaras, ha definito le misure approntate dal governo “uno scherzo”, tuttavia la situazione economica nel Paese è ben lungi dal somigliare anche solo lontanamente ad una sciarada, ed è giunto il momento di decise azioni volte a risollevare una nazione che cammina sull’orlo del baratro.

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