Lo Yuan entra nel paniere del Fmi. Le conseguenze e i nuovi pesi delle valute

a cura di Corrado Caironi, strategist Ricerca & Finanza

Yuan nel paniere SDR del FMI La valuta cinese Yuan entra a far parte del gruppo di monete che costituiscono il paniere dei Special Drawing Rights (SDR). I tempi sono stati schedulati in modo che la moneta cinese, sebbene ammessa da fine novembre, farà parte del nuovo paniere dal 1 ottobre 2016. La revisione del paniere quinquennale, in scadenza, rendeva necessario che i membri del Fondo Monetario Internazionale (FMI) dessero una risposta alle autorità cinesi dopo la loro richiesta di adesione. Difficile rispondere in modo negativo ad un paese che rappresenta per GDP la seconda economia al mondo, anche se i punti critici rimanevano (ed in parte rimangono) legati al tema della liberalizzazioni in campo finanziario: punto chiave nella regolamentazione del FMI e della sua credibilità internazionale.

I nuovi pesi dell’SDR Il calcolo e la pubblicazione dell’XDR (codice del paniere SDR) sono nati nel 1969 come supplemento alle valorizzazioni delle riserve vincolate alla quotazione dell’oro, comunque legato al dollaro. L’ultimo cambio vero delle percentuali di composizione è stato nel 1999 quando si registrò l’uscita dal paniere di Marco tedesco e Franco francese e l’ingresso dell’Euro. Benché venga calcolato giornalmente non possiamo ritenere l’XDR una valuta anche se sono molteplici le regolamentazioni a cui a livello internazionale si fa riferimento, vedi il caso delle assicurazioni nei trasporti marittimi. La revisione fatta il 30 novembre vede l’XDR basket composto da cinque valute: Dollaro Usa con un peso del 41.73%, Euro del 30.93%, Sterlina Inglese con l’8.09%, lo Yen Giapponese 8.33% e lo Yuan Cinese al 10.92%. Per il nuovo paniere sono state modificate le precedenti formule di calcolo legate alle riserve valutarie e ai pagamenti internazionali.

Le prospettive In una visione prospettica l’inclusione dello Yuan nel paniere SDR implica un impegno da parte della Cina di proseguire nel percorso di progressiva liberalizzazione nella circolazione dei capitali e nella riduzione di interventi sul rapporto di cambio. Il movimento costante del cambio tra dollaro Usa e Yuan, che ad oggi suggerisce un forte vincolo gestito dalla banca centrale cinese PBoC, troverebbe movimenti di tendenza più ampi rispetto ai precedenti, riflettendo in modo più sensibile le condizioni di mercato. Nonostante non siano previsti nell’immediato particolari flussi sulla valuta cinese, rispetto quindi all’inclusione negli SDR, gli operatori rimangono prudenti sulle possibili oscillazioni nei prossimi mesi. Il dollaro rimane la valuta forte in vista del restringimento monetario annunciato dalla FED; lo sganciamento della valuta cinese potrebbe prevedere quindi una svalutazione rispetto al dollaro anche se la banca centrale e le autorità cinesi non si è mai pronunciate sul tema.

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