Il nuovo ceppo Covid Omicron ha innervosito il sentiment degli investitori globali. Inoltre, i rischi geopolitici sono aumentati in Europa, poiché la Russia ha incrementato le truppe al confine con l’Ucraina. Gli impegni di Giappone e Stati Uniti per sostenere Taiwan in una potenziale invasione dalla terraferma hanno aumentato la pressione sulla Cina. Quest’ultima ha proseguito a esercitare la sua influenza su Big Tech, chiedendo a DiDi il delisting dagli Stati Uniti. L’incertezza che circonda i titoli cinesi quotati negli Stati Uniti tramite strutture VIE (variable interest entities), le strutture utilizzate dalle imprese locali per attrarre capitali esteri, ha ulteriormente pesato sul sentiment con il Kraneshares China Internet ETF, quotato alla Borsa di New York, in calo del 22,90%. Oltre alla pressione geopolitica, la Cina deve gestire l’implosione del suo più grande costruttore immobiliare, Evergrande, con 300 miliardi di dollari di debito. La terribile situazione del settore sta trascinando giù anche altri costruttori e Modern Land China, Sinic Holdings e Fantasia hanno mancato i pagamenti del loro debito.
Dal punto di vista macroeconomico, continuiamo a vedere un quadro misto. La carenza di semiconduttori e la distorsione delle catene globali del valore sono ancora un freno per l’economia, ma il sentiment dei consumatori si sta riprendendo e i piani di investimento infrastrutturali del governo dovrebbero dare ulteriore sostegno alla ripresa globale. Le esportazioni nel segmento tecnologico dall’Asia segnalano una domanda ancora forte.
Continuiamo a essere sovrapesati nei paesi Asean e ci aspettiamo che l’impatto positivo dell’accordo commerciale Rcep sostenga un’espansione a lungo termine. Le valutazioni in Cina rimangono interessanti al livello attuale, ma i fattori d’incertezza sopramenzionati ci spingono a mantenere una posizione sottopesata in questo Paese