Obbligazioni: l’anno inizia con una valanga di emissioni governative e corporate

Ci eravamo salutati prima delle vacanze natalizie con i mercati in forte ripresa sia per i listini azionari che per quelli obbligazionari, che alla luce dei dati macroeconomici dell’ultimo trimestre del 2023, avevano visto un deciso ribasso dei rendimenti sui mercati, grazie alla frenata dell’inflazione, anticipando così le mosse delle banche centrali verso un ribasso dei tassi dopo i continui rialzi per tutto il 2023. Nel sistema finanziario americano si usano molto i sondaggi e questi avevano avuto un’impennata percentuale per un primo ribasso già verso il mese di marzo.

Gli ultimi dati sembrano confermare la previsione della Bce secondo cui l`indice dei prezzi al consumo ha toccato il punto più basso a novembre e ora si stabilizzerà tra il 2,5% e il 3%, ben al di sopra dell’obiettivo del 2% della banca, prima di rallentare nuovamente nel 2025. Le scommesse del mercato su una riduzione dei tassi da 25 punti base alla riunione di marzo sono scese al 45%, mentre un taglio e` prezzato pienamente per aprile. Per l’intero 2024 gli investitori sono passati a scontare un calo di 142 punti dai 168 visti a fine dicembre.

L’inizio del nuovo anno è stato sicuramente più riflessivo e ha visto un generalizzato aumento dei rendimenti innescato dal ridimensionamento delle attese sul prossimo allentamento monetario, alla luce dei più recenti dati macro. In questo contesto e si è visto un po’ di “profit taking” che è fisiologico dal punto di vista tecnico. Sono riprese in maniera copiosa le nuove emissioni; anche in questo caso la consuetudine di fermarsi dopo la prima settimana di dicembre e riprendere nelle prima di gennaio è stata ampiamente confermata, con un’offerta di titoli che proveremo a riassumere sotto, tralasciando sicuramente qualche deal importante.

I nuovi bond governativi sotto la lente

Sul fronte governativo riaprtiamo da uno spread Btp/Bund decennale sceso sotto quota 160 e con il nostro benchmark in area di rendimento 3,8%. Nell’Eurozona nessun titolo è sotto il 2% mentre tanti sono tornati sotto il 3%. Sopra questa soglia ci siamo noi in compagnia di Croazia, Cipro, Grecia, Lettonia, Lituania, Slovacchia e Spagna. La media delle emissioni EU è al 2,85%. Per il mercato Usa, il Treasury decennale è al 3,98% mentre il Gilt inglese è al 3,77%. Curva dei rendimenti corretta in Eurozona, mentre negli Usa e regno Unito i tassi a breve rimandono più alti rispetto ai lunghi.

Partenza poi con botto per i mercati governativi con un massiccio afflusso di nuova carta sul primario, stimato da alcuni analisti in almeno 150 miliardi di euro nel solo mese di gennaio, per un’offerta netta di 72 miliardi, che gli investitori potrebbero far fatica a digerire agli attuali livelli di rendimento e mentre la Bce sta iniziando a disimpegnarsi.

L’offerta da calendario nel blocco di questa settimana si aggirava intorno ai 21 miliardi di euro in discesa dai quasi 27 della scorsa, ma la cifra è salita con l’arrivo di diversi deal sindacati, dopo il primo lanciato dal Portogallo la settimana scorsa, per un totale di quattro miliardi con scadenza ottobre 2034, cedola del 2,875% e prezzo di emissione a 98,898 per un rendimento lordo a scadenza di poco sopra il 3%, codice Isin PTOTESOE0021 e taglio retail.

Sul fronte interno il Tesoro nella prima asta del 2024, in programma mercoledì, ha offerto Bot a 12 mesi per otto miliardi di euro, mentre il clou è stato il lancio del nuovo Btp a sette anni e la riapertura del Btp a 30 anni, con un boom di domanda.

Il nuovo Btp a sette anni ha Isin IT0005580094, emesso per dicei miliardi con richieste ampiamente superiori, oltre 164 miliardi complessivamante tra i due Btp offerti. Cedola del settennale al 3,5%, prezzo d’emissione a 99,88 e buona preformance in grey market fino a 100,30. Bene anche il tap sul 2053, sempre via sindacato per cinque milardi al prezzo di 100,56, cedola 4,5% con una performance arrivata oltre quota 102, Isin IT0005534141.

Per quel che riguarda la Spagna, il loro Tesoro prevede di emettere circa 55 miliardi di euro di debito netto tramite titoli di Stato nel 2024, circa 10 miliardi in meno rispetto al 2023. L’importo totale del debito da emettere quest’anno, compresi i rimborsi di obbligazioni già emesse, dovrebbe essere di 257 miliardi di euro, ovvero il 17% del prodotto interno lordo spagnolo. Il primo deal è stato il nuovo Bonos decennale con cedola del 3,25% emesso per 15 miliardi al prezzo di 99,92 e che ha subito performato oltre quota 100,5. Isin ES0000012M85 e taglio da mille euuro con multipli di mille.

Altro sindacato dal Belgio, con un decennale per sette miliardi con cedola del 2,85% e prezzo di 99,78 che è poi salito in grey market verso quota 100. Isin BE0000360694.

Attiva anche l’Irlanda con tre miliardi al 2,6% prezzo a 99,535 per un rendimento decennale del 2,65%, Isin IE000LQ7YWY4.

Per quanto riguarda il sistema tradizionale ad asta l’attività è proseguita con la Germania che ha offerto cinque miliardi nel Bund febbraio 2034.

Tra i sovranational doppio deal della Efsf con due scadenze, la nuova emissione con scadenza a cinque anni Isin EU000A2SCAM1 ed un tap sulla scadenza 2038 3,375% già in circolazione, mentre la Bei è scesa in pista con un nuovo decennale per sei miliardi con richieste molto più alte, cedola al 2,75% e prezzo d’emissione a 99,46, salito poi verso 99,8, Isin EU000A3LS460.

Anche la Polonia approfitta dei primissimi giorni dell’anno per rifinanziarsi sul mercato dei capitali internazionali con un bond in euro in doppia tranche: a dieci e 20 anni.  La Polonia ha inizialmente offerto un premio di 140 punti base per la prima e di 180 punti per la seconda sui tassi midswap di pari durata, nel corso dell’emissione, però, il premio era stato rivisto al ribasso rispettivamente a +120 e +165 punti. La tranche decennale è stata collocata sul mercato a un rendimento inferiore al 3,70% e quella ventennale intorno al 4,15%. Isin XS2746102479 per la Polonia 3,625% 2034 e XS2746103014 per la scadenza 2044 con cedola del 4,125%. Rating A- e taglio da di mille ueo con multipli di mille.

Molti deal governativi in dollari, l’Ungheria ha emesso il suo primo bond in dollari per quest’anno ed ha annunciato emissioni per due miliardi di dollari nella prima metà del 2024 ed è anche previsto un green bond denominato in euro per il valore di un miliardo durante quest’anno. Il nuovo bond in dollari ha la durata di 12 anni, per cui arriverà a scadenza nel 2036 e un rendimento del 5,75%, a premio di circa 190 punti bases sul T-bond degli Stati Uniti di pari durata. L’Ungheria è un emittente investment grade con rating BBB- / Baa2. Isin XS2744128369 con taglio minimo da 200mila euro con multipli di mille.

Il Messico ha colto anche stavolta l’occasione per collocare il suo primo bond in dollari del 2024 già il 2 gennaio scorso, alla prima data utile. Si tratta di maxi-bond, dato che ha raccolto l’importo record per la sua storia di 7,50 miliardi di dollari attraverso una tripla tranche. Nel dettaglio il bond del Messico ha raccolto 1 miliardo con la tranche a cinque anni, quattro miliardi con la tranche a 12 anni e 2,50 miliardi con la tranche a 30 anni. Inizialmente, il paese puntava su una cifra attorno ai cinque miliardi, ma ha alzato il tiro dopo avere ricevuto ordini per 20 miliardi. La scadenza a cinque anni è stata prezzata a 99,67 con cedola al 5% e per un rendimento al 5,08%. Il premio sul corrispondente T-bond degli Stati Uniti è stato di 115 punti base giù dai 130 punti inizialmente attesi. La scadenza a 12 anni è stata prezzata a 99,19 i con cedola al 6% e per un rendimento del 6,096%. In questo caso, il premio sulla curva americana è stato di 215 punti, meno dei 240 attesi. Infine, la scadenza a 30 anni è stata prezzata a 99,32 e cedola 6,40% per un rendimento del 6,45%. Premio a 235 punti, giù dai 255 preventivati alla vigilia. Il Messico è un emittente investment grade con rating BBB / Baa2, tutti i titoli hanno taglio minimo da 200mila euro con multipli di mille.

Le nuove emissioni corporate sotto i riflettori

L’attività sui corporate è stata copiosa permettendo agli investitori un’ampia gamma di scelta anche settoriale. Il 2023 è stato l’anno del grande ritorno del mercato retail verso i bonds, in considerazione dei rendimenti in rialzo e soprattutto dell’offerta sul mercato di deal con size minima tra mille e i 10mila euro che erano mancati negli anni precedenti e che rappresentano il benchmark per questo tipo d’investitori. In questa settimana l’offerta arriva da Unicredit, già molto attiva sul retail nell’ultimo trimestre. Il nuovo titolo che ha Isin IT0005579534 è partito in collocamento diretto sul mercato Mot e Bond-X di Borsa Italiana con taglio minimo da 10mila euro e un tasso lordo fisso decrescente nel corso della sua scadenza che viene fissata al 10 gennaio 2034. La cedola cambia ogni due anni passando dal 6,5% odierno al 4% dal terzo anno, al 3% dal quinto, 2% dal 7% e infine 1,5% per gli ultimi due anni. Questa obbligazione è di tipo callable, cioè può essere richiamata dall’emittente su base annuale, la prima sarà a gennaio 2025.

Eni ha lanciato un bond a tasso fisso a dieci anni, scadenza 15 gennaio 2034 per un ammontare di un miliardo di euro. L’emissione, destinata agli investitori istituzionali,  è volta a finanziare i futuri fabbisogni del gruppo e a mantenere una struttura finanziaria equilibrata. Il rendimento è stato abbassato a 137 punti base sul tasso midswap dopo ordini per circa cinque miliardi di euro Le prime indicazioni di rendimento erano in area 175 punti base. L’obbligazione ha un prezzo di re-offer del 99,277% e pagherà una cedola annua dello 3,875%, che rimarrà invariata fino alla scadenza.  La compagnia ha rating A- / Baa1: le obbligazioni Eni sono investment grade e godono di giudizi medio-alti. Isin XS2747270630 e lotto minimo 100mila euro con multipli di mille.

Terna, azienda leader nella transizione energetica, sceglie una scadenza più breve rispetto a quella dei bond piazzati da altre società e colloca un’obbligazione senior a sette anni, scadenza fissata al 17 gennaio 2031. Dopo ordini oltre 2.450 miliardi di euro, la guidance di rendimento è stata rivista in area 100 punti base sul tasso midswap dalla precedente a +135 punti base. L’ultimo bond lanciato da Terna risale a luglio del 2023, si trattava di un’obbligazione green  con cedola al 3.875%. Nel dettaglio Terna offre una cedola annua lorda del 3.50%, prezzo 99.385, rendimento 3.601%. Ammontare dell’emissione 850 milioni di euro, rating Baa2/BBB+, lotto minimo 100mila euro con multipli di mille e Isin XS2748847204.

E’ andato molto bene il nuovo bond di General Motors, multinazionale americana nel settore automobilitstico. La società ha lanciato un bond senior dual tranche a 4 anni in euro e sei anni in sterline con ordini pari a più di quattro volte: 3,4 miliardi per il bond in euro e un miliardo per il bond in sterline, a conferma del solido posizionamento della società sui mercati internazionali. Più in dettaglio, per la tranche in euro il rendimento è stato fissato a 190 unti base sul gilt di pari durata dopo prime indicazioni di 205 punti poi abbassato a 195 punti. L’ammontare delle tranche a quattro anni è di 850 milioni di euro e per la tranche a sei anni 350 milioni di sterline Nel dettaglio: la tranche con scadenza gennaio 2028  (XS2747270630)  paga una cedola fissa del 3.90.%, prezzo 99.945 e rendimento 3.915%; la tranche con scadenza gennaio 2030 (XS2747270556) paga una cedola del 5.50%, prezzo 99.531 e rendimento 5.594%. Rating Baa2/BBB, lotto minimo 100mila euro (o sterline) con multipli di mille.

Mercedes-Benz International Finance ha collocato un nuovo bond dual tranche a 3,5 e otto anni da complessivi 1.7 miliardi di euro con ordini pari a tre volte l’ammontare emesso: 5,4 miliardi, a conferma del solido posizionamento della società sui mercati internazionali del credito. Più in dettaglio, per la scadenza più breve il rendimento è stato fissato a 55 punti base sul tasso midswap dopo prime indicazioni in area 85  punti, mentre per la tranche a otto anni è stato fissato a 83 punti base dopo prime indicazioni in area 115 punti. L’ammontare delle due tranche è di 850 milioni di euro ciascuna e gli ordini hanno superato quota 2,4 miliardi per la scadenza a 3,5 anni e tre miliardi per la tranche a otto anni. Nel dettaglio: la tranche con scadenza luglio 2027 (Isin DE000A3LSYG8) paga una cedola fissa del 3%, prezzo 99.776 e rendimento 3.072%; la tranche con scadenza gennaio 2032 (Isin DE000A3LSYH6)  paga una cedola annua del 3,25%, prezzo 99.84 e rendimento 3.272%. Rating A2/A e lotto minimo mille euro con multipli di mille, appetibile alla clientela retail.

La Volkswagen, ha effettuato una nuova emissione obbligazionaria suddivisa in tre tranche: 2026, 2028 e 2031. I proventi serviranno per rifinanziare parte del debito dell’emittente e parte dei progetti green. Le prime indicazioni di rendimento erano per la tranche a scadenza 11 ottobre 2026 nell’area di 130 punti base sulla curva midswap, per la tranche  con scadenza 11 ottobre 2028  nell’area 170 punti base sulla curva midswap  e per la tranche con scadenza 11 aprile 2031 nell’area di 200 punti base sulla curva midswap. Gli ordini degli investitori hanno raggiunto i 10,4 miliardi ed hanno permesso all’emittente di ridurre il rendimento: la tranche al 2026 (Isin XS2745344601) offre un rendimento di 105 punti base sul tasso midswap, la tranche al 2028 (XS2745725155) offre un rendimento di 140 punti base, la tranche al 2031 (XS2745726047) offre un rendimento di 160 punti base. Per la tranche ottobre 2026 cedola 3,625%, prezzo di emissione 99,676 e rendimento 3,756%, per la tranche ottobre 2028 cedola 3.875%, prezzo di emissione 99,805 e rendimento 3,924% e per la tranche aprile 2031 cedola 4%, prezzo di emissione 99,307 e rendimento 4,115%. Le tre tranche hanno ammontari rispettivamente di 850 milioni, 1,15 miliardi e 750 milioni di euro. Rating delle obbligazioni BBB+ e lotto minimo di negoziazione di mille euro con multipli di mille, appetibile alla clientela retail.

Generali Assicurazioni ha avviato il collocamento di un nuovo green bond dual tranche. Si tratta di un prestito obbligazionario senior con scadenza a cinque e dieci anni per un ammontare massimo che, sommando le due diverse tranche, dovrebbe essere di 1,25 miliardi di euro. Il rendimento è di 65 punti base sulla curva midswap per la tranche breve e a 95 punti base per quella a dieci anni. Gli ordini complessivi hanno superato i 2 miliardi di euro. La scadenza a cinque anni, data di rimborso 15 gennaio 2029, stacca cedola annuale lorda del 3,212%. La scadenza a dieci anni, data di rimborso 15 gennaio 2034, stacca cedola annua lorda del 3,547%. La prima tranche è stata emessa per 500 milioni, la seconda per 750 milioni. Generali ha già sul mercato sei green bond con scadenze comprese tra ottobre 2030 e settembre 2033. L’ultimo collocamento, a settembre 2023.

Banque Stellantis France (A3/BBB+) ha collocato un’obbligazione senior, ammontare 500 milioni di euro, a 3,5 anni. L’obbligazione verrà rimborsata alla pari alla scadenza il 19 luglio 2027. Prime indicazioni di rendimento in area 135 punti base sopra il tasso midswap, abbassate a +100 e +95 punti base. Gli ordini hanno superato i 2,7 miliardi di euro.  Cedola 3,50%, prezzo 99,489, rendimento 3,663%. Lotto minimo 100mila euro con multipli di 100mila. Isin FR001400N5B5.

Ancora Unicredit che colloca anche un bond subordinato a dieci anni di tipo Tier 2 (Isin IT0005580102), taglio benchmark e cedola fissa, con scadenza 16 aprile 2034 e possibilità di rimborso dopo cinque anni. Le prime indicazioni di prezzo sono di 315 punti base sopra il midswap di pari lunghezza. Già nelle prime ore gli ordini, da parte degli investitori istituzionali, sono oltre 1,25 miliardi di euro per arrivare a 2,5 miliardi a chiusura collocamento. Il taglio minimo di investimento è di 200mila euro. A fine collocamento lo spread è stato fissato a 280 punti base sopra il tasso midswap. Ammontare dell’emissione un miliardo di euro, cedola 5,375%, prezzo 99,847, rendimento 5,40%. Rating assegnato all’emissione Ba1/BB+.

Grande richesta e performance di grey market per il perpetual del tipo AT1 emesso da Bper (Isin IT0005579492) per 500 milioni. Non esiste chiaramente una scadenza, ma la banca si riserva la facoltà di rimborsare il capitale alla pari tra cinque anni e mezzo, ossia il 16 luglio 2029. Altissima la cedola fissa, pari al 8.375% annuo con ordini che hanno raggiunto i tre miliardi di euro. Anche in questo caso il taglio minimo fissato a 200.000 euro. Rating B+ e Isin IT0005579492.

Mediobanca avvia il collocamento del primo covered bond italiana del 2024. Si tratta di un bond covered a cinque anni short con scadenza 30 novembre 2028. Ordini già oltre 1.3 miliardi di euro, anmmontare offerto 750 milioni di euro. Prime indicazioni inarea 70 punti base sopra il tasso midswap, abbassate a 65 punti base. Nel dettaglio: cedola 3,25%, prezzo 99,935 e rendimento 3,266%. Isin IT0005579807, lotto minimo 100mila euuro con multipli di mille e rating AA.

Una menzione ancora tra gli emergenti per l’Argentina, il cui nuovo Governo ha rapidamente raggiunto un nuovo accordo col Fondo Monetario, ricevendo la tranche di aiuti prevista in questa settimana. Tra i fattori evidenziati nell’accordo ta il paese ed il fondo, anche la privatizzazione di molte imprese statali ed il risarcimento cuni contenziosi aperti a causa nella nazionalizzazione fatta durante il periodo Kirscheriano, tra queste la compagnia petrolifera Ypf che all’epoca era di proprietà della spagnola Repsol. In questi giorni, è stato collocato con successo il primo deal, dopo anni di assenza dai mercati. La Ypf ha emesso un senior in dollari con scadenza a sette anni che inizialmente prevedeva un rendimento in area 10%. Il successo e le richieste hanno permesso di scendere con la cedola al 9,5%, con un prezzo di 99,083 per un totale di 800 milioni. Prezzo salito in grey market verso quota 100, taglio retail da mille dollari con multipli di mille, Isin US984245AX84 con rating che riflette il paese a Caa3.

A cura di Carlo Aloisio, senior bond broker

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