Obbligazioni: le nuove emissioni governative e corporate della settimana

Nella memoria storica dello sport italiano esiste una targa incisa all’entrata dello stadio Azteca di Città del Messico dove il 17 giugno 1970 si svolse la “partita del secolo” con la nostra vittoria a pochi minuti dal termine dei tempi supplementari. Questa semifinale ha messo quasi in secondo piano la sconfitta in finale contro il Brasile ed è diventata storia e leggenda.

In realtà nelle competizioni che contano la Germania l’abbiamo più volte messa con le spalle al muro, nel 1982 in finale a Madrid con i ragazzi di Bearzot ed agli europei del 2012 in piena bagarre dello spread con forse l’unico acuto che si ricordi di Balotelli con la doppietta e gli addominali mostrati ad una Merkel attonita in tribuna. Era il periodo della crisi dell’Euro e di una Germania che ci guardava dall’alto in basso con lo spread a 500 ed il rischio di entrare nella serie B dell’Eurozona. Per fortuna oltre al calcio, qualche fuoriclasse c’era anche in altri settori ed il governatore della Bce, Mario Draghi, con il suo “whatever it takes” ha aiutato tutta l’Europa a risollevarsi.

In queste ultime due settimane possiamo guardare un po’ anche noi la Germania dall’alto in basso, mantenendo comunque sempre un basso profilo perché le insidie sono dietro ad ogni angolo. Guardando il valore dello spread tra il Btp ed il Bund decennale, si rimane increduli dal fatto che un paio di settimane fa era a 150 ed oggi siamo in area 116. Il tasso del Btp è tornato ai livelli di fine 2023 in area 3,55% e lo spread contro Bund a fine anno era a 166 il 29 dicembre. Eppure il Btp era sullo stesso livello, però il Bund tedesco era sceso all’1,89%, restando come sempre l’unico titolo di stato governativo sotto il 2% in Eurozona. Ebbene per una volta ogni tanto, siamo noi che abbiamo recuperato, scendendo dal 3,9% di rendimento del Btp di un mese fa al 3,55% di oggi, mentre la Germania è al 2,4% e un mese fa era al 2,23%. Questo è un fattore quasi storico, noi abbiamo recuperato sulla Germania nell’ultimo mese.

Ciò che sportivamente può essere positivo non deve però rallegrarci, essendo l’economia tedesca considerata la locomotiva d’Europa, un rallentamento della stessa, alla lunga avrebbe poi degli effetti negativi anche per tutta la zona. In ogni caso se la lettura di questo aspetto si può riportare sui mercati, si capisce che la spinta ribassista implicita dei rendimenti, sia un termometro di anticipo di quanto potrà fare la Bce nei prossimi mesi, ossia ribassare i tassi, non tanto perché l’inflazione è domata ma perché ci sono segnali di rallentamento della crescita europea, cosa che invece ancora non si vede negli Usa, dove il ciclo espansivo è ancora in fase positiva.

Pertanto i rendimenti dei governativi dopo il passaggio delle riunioni delle banche centrali e dei successivi commenti, vede il decennale americano al 4,25%, il Gilt inglese al 4,04%. La media dei titoli EU è al 2,93%, il 2,4% della Germania è sempre il migliore ma l’Olanda è al 2,68% e sotto il 3% sono anche Austria, Belgio, Francia, Finlandia, Irlanda, con il Portogallo alla soglia del 3%. Il resto è sopra e abbiamo allineato il nostro rendimento a quello della Lituania e non siamo più la maglia nera che lasciamo alla Slovacchia che è al 3,66%.

Le nuove emissioni governative sotto i riflettori

Le nuove emissioni sui mercati sono state tantissime, anche se non ci sono stati deal rilevanti governativi in euro, con l’eccezione della Turchia che torna sul mercato euro conuna scadenza a sei anni in fase di collocamento per taglio benchmark con rendimento indicato in partenza al 6,5%; il taglio minimo sarà da 100mila euro con multipli di mille e il rating del paese è B3/B+ con outlook positivo da parte di Moody’s e Fitch.

La Polonia era stata tra le prime a gennaio ad essersi rivolta al mercato dei capitali internazionali con un’emissione in euro da 3,75 miliardi, mentre un anno fa, a marzo aveva raccolto cinque miliardi di dollari con un’emissione a cinque e dieci anni. Stavolta, la Polonia ha superato sé stessa, ha raccolto la cifra record di otto miliardi di dollari. E’ stata la più alta di sempre per Varsavia. Nel dettaglio, la Polonia ha emesso un bond in tripla tranche a cinque, dieci e 30 anni. La tranche a cinque anni da 1,5 miliardi è stata collocata sul mercato a un rendimento del 4,797% e offrendo cedola fissa annua lorda del 4,625%, Isin US731011AX08 . La scadenza del 18 marzo 2029 è stata prezzata a premio di 70 punti base sul T-bond degli Stati Uniti di uguale durata. La tranche a dieci anni da 3 miliardi, Isin US731011AY80 con scadenza 18 settembre 2034 ha visto un rendimento del 5,162%, a fronte di una cedola del 5,125%. Il premio è stato di 105 punti base. Un anno fa, aveva ottenuto un rendimento del 4,98%, a premio di oltre 100 punti base. Infine, il trentennale da 3,5 miliardi con scadenza 18 marzo 2054, Isin US731011AZ55 ha ottenuto un rendimento del 5,58% con cedola del 5,50% e per un premio di 130 punti base. Era stato di oltre 170 un anno fa; tutti i titoli hanno taglio retail.

Si è concluso con un tasso di adesione del 77% il maxi-swap lanciato dall’Argentina. I bond in oggetto erano quelli emessi dall’Argentina in valuta locale, per un controvalore di 55 miliardi di pesos o 65 miliardi di dollari. Al termine dell’operazione, le adesioni sono state per 42.600 miliardi di pesos o 52,5 miliardi di dollari. Le scadenze, che ricadevano tutte entro quest’anno, saranno scambiate con altre da rimborsare sin dal 2025 fino al 2028. Per  il presidente si è trattato di un grosso successo, il governo ridurrà così le emissioni di moneta con cui rifinanziare il debito in scadenza. Dunque, il maxi-swap dei bond dell’Argentina, il più consistente mai avvenuto nel paese sudamericano, si tradurrà in un ulteriore strumento di lotta all’inflazione e i mercati hanno risposto positivamente con un progresso di un paio di punti delle emissioni in circolazione.

Nel mondo dell’america latina la Bolivia studia l’emissione di un green bond sul mercato internazionale per potenziare le estrazioni di litio. La size sarebbe compresa tra 500 milioni e 1 miliardo di dollari. L’ultima emissione della Bolivia risale al 2022. I bond della Bolivia hanno rating bassi per tutte le agenzie di rating internazionali: CCC+/CCC.

I nuovi bond corporate sotto la lente

Tante le emissioni corporate con Stellantis che ha collocato un nuovo bond dual tranche composto da un titolo a 6,5 anni e un titolo green a 12 anni. Secondo le indicazioni di rendimento, il titolo settembre 2030 (Isin XS2787827190) si colloca 100 punti base sopra al tasso midswap abbassato dai +130/135 punti iniziali, e per il titolo green marzo 2036 (XS2787827604), da massimi 500 milioni di euro, si posiziona 135 punti base sopra al tasso midswap, abbassato dai +170/175 punti iniziali. Fin dai primi attimi del collocamento il bond dual tranche di Stellantis ha ottenuto un’ottima risposta da parte del mercato ricevendo ordini per circa 9 miliardi di euro. Sulla tranche a scadenza più corta la domanda è di 3,5 miliardi, mentre sulla tranche green a 12 anni è di 5,5 miliardi, circa 11 volte rispetto all’offerta. Una risposta estremamente forte da parte del mercato che testimonia il gradimento verso Stellantis, così come verso la struttura scelta per l’operazione, con due scadenze e green. Rating Baa1/BBB+, lotto minimo 100mila euro con multipli di mille.

Dopo solo due mesi, Mediobanca torna sul mercato obbligazionario avviando il collocamento via sindacato di un’obbligazione a sei anni, non callable per cinque, da massimi 500 milioni di euro.  Scadenza dell’obbligazione SNP fissata al 4 luglio 2030, tuttavia l’emttente ha la facoltà di richiamare il titolo alla pari a luglio 2029. Prime indicazioni di rendimento in area 160 punti sopra il tasso midswap di riferimento. Già nelle prime ore gli ordini hanno superato 1 miliardo di euro per arrivare a 2,1 miliardi di euro a fine collocamento. Il rendimento è stato rivisto e abbassato a +130 punti base. Nel dettaglio: cedola 3,875%, prezzo emissione 99.602 e rendimento 3,954%. Lotto minimo 150mila euro con multipli di mille. Rating Baa3/BBB-. Isin IT0005586893.

Monte dei Paschi torna sul mercato obbligazionario dopo poco meno di un anno con un titolo senior preferred a cinque anni, callable dal quarto, da massimi 500 milioni di euro. L’operazione ha raccolto ordini per circa 1,3 miliardi di euro da parte di oltre 140 investitori italiani ed internazionali, confermando, anche in questa occasione, il forte apprezzamento da parte del mercato istituzionale per la Banca. Grazie alla solida domanda, la cedola è stata definita a un livello di 4,75%, al di sotto dell’indicazione iniziale di rendimento annunciato in area 5% e inferiore di due punti percentuali rispetto alla precedente emissione senior preferred di agosto 2023, proseguendo pertanto il trend di riduzione del costo del funding. Il rating assegnato all’emissione è Ba3/BB, Isin XS2785686523 con taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille.

E’ arrivata una nuova emissione di Banco Bpm, che ha collocato tramite consorzio bancario un’obbligazione subordinata a favore degli investitori istituzionali. Ha così raccolto 500 milioni di euro, a fronte dei quali ha ottenuto richieste per 2,5 miliardi, cinque volte tanto. Il bond è di tipo Tier 2. La scadenza è stata fissata per il 18 giugno del 2034. Banco Bpm si riserva la facoltà (non l’obbligo) di procedere al rimborso anticipato dell’obbligazione subordinata dopo cinque anni. Fino al 18 giugno del 2029 offre una cedola fissa del 5%, mentre successivamente questa diverrebbe variabile nel caso di mancato rimborso. Infatti, fino alla scadenza sarebbe determinata pari al tasso mid-swap a cinque anni vigente per allora più uno spread di 245 punti base. L’obbligazione subordinata è stata prezzata poco sotto la pari, a 99,617 centesimi. Questo porta il rendimento in area 5,10% contro una previsione iniziale del 5,35%, cioè a spread di 280 punti base. L’ottima domanda attirata ha evidentemente fatto scendere il costo dell’emissione a +245 punti base. L’istituto ha rating investment grade per il debito senior: BBB-/ BBB. Isin IT0005586729 e taglio minimo da 200mila euro con multipli di mille.

RELX Finance (A3/BBB+) ha collocayo un bond senior, ammontare 850milioni di euro e scadenza a nove anni, marzo 2033. Prime indicazioni di rendimento in area +130 punti base sopra il tasso midswap, abbassat a +100 e +87 punti base. Gli ordini raccolti hanno superato di quattro volte l’ammontare emesso,, circa 3,3 miliardi. L’obbligazione (Isin XS2779010300) offre una cedola annua lorda pari a 3,375%, prezzo di emissione 99,254 e rendimento 3,473%. Lotto minimo 100mila euro con multipli di mille.

A distanza di un mese, Bper Banca torna sul mercato  obbligazione e colloca un covered bond a sette anni per 500 milioni di euro. Le obbligazioni bancarie garantite vanno parecchio di moda come dimostra l’ultima collocata da Mediobanca. La nuova emissione segue quella dello scorso 13 febbraio. Si trattava della prima obbligazione senior green destinata a investitori istituzionali da 500 milioni di euro con scadenza sei anni (20 febbraio 2030) e possibilità di rimborso anticipato (call) dopo 5 anni. L’interesse è stato elevato: sono stati raccolti ordini superiori a 3,4 miliardi. La cedola di questa ultima è stata fissata al 3,250% con un prezzo re-offer a 99,79, Isin IT0005586968 con taglio minimo da 100mila euco con multipli di mille.

Non ha volato troppo il deal di Easyjet uscito per 850 milioni di euro con cedola finale al 3,75% e un prezzo di 99,24. Nel grey market il prezzo si è leggermente indebolito a cavallo di quota 99. Hanno pesato le tante richieste che hanno portato ad una riduzione del rendimento, pagatopoi in grey market. Isin XS2783118131 con taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille e rating BBB da S&P.

Grande successo per un dual currency della britannica Aston Martin, che nonostante il blasone che la contraddistingue, non naviga in acque tranquille dal punto di vista finanzario ed è costretta ad accedere al mercato del credito con rendimenti in doppia cifra. Nello specifico il deal in sterline emesso per 400 milioni ha scadenza nel 2029 con delle call lungo il percorso a favore dell’emittente, che paga una cedola del 10,375%. Isin XS2788344419 e taglio minimo da 100mila sterline con multipli di mille. Per la tranche in dollari la size è stata di 960 milioni con Isin USG05891AL32, il taglio minimo è da 200mila dollari con multipli di mille e la cedola al 10%. Nel grey market successivo entrambi i titoli hanno ben performato salendo quasi di due figure.

A cura di Carlo Aloisio, senior bond broker

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