Riforma del catasto al via: metri quadri e non più vani

PRONTA LA RIFORMA – La riforma del catasto, attesa da 70 anni, è pronta a decollare, ma per i proprietari di 63 milioni di case qualche pericolo c'è. Se non sarà calibrata con attenzione, la riforma rischia di generare il caos, visto che in alcuni casi i valori potrebbero raddoppiare e le tasse con loro. Il ministero dell'Economia ci lavora da settimane, il testo del primo dei decreti legislativi, previsti dall'articolo due della delega fiscale, è a buon punto.

I NUOVI ALGORITMI – Al centro, la rifondazione delle commissioni censuarie, nate nel lontano 1886, oggi esistenti solo sulla carta, di fatto non operative. Eppure cruciali nella definizione del nuovo catasto che da qui a cinque anni, basandosi sui metri quadri e non più sui vani, ridisegnerà l'assetto immobiliare italiano. Perché saranno proprio queste commissioni a "validare" i nuovi algoritmi, in pratica le funzioni statistiche, destinate a calcolare ex novo le rendite catastali e soprattutto il "valore medio ordinario" di tutti gli immobili in Italia, spazzando via le tariffe d'estimo che oggi si traducono in categorie e classi. Un'operazione davvero epocale che coinvolgerà statistici, geometri, ingegneri. Ma soprattutto Agenzia delle entrate e Comuni.

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