Moneta elettronica, il Movimento difesa del cittadino vuole incentivi per i pagamenti tracciabili

PAGAMENTI TRACCIABILI – Incentivare i pagamenti tracciabili, ed in particolare quelli effettuati con i bancomat e con le carte di credito, introducendo dei meccanismi di detrazione fiscale. Questo è quanto chiede, tra l’altro, il Movimento Difesa del Cittadino nel sottolineare, per voce del presidente Antonio Longo, la necessità di far quadrare il cerchio introducendo degli incentivi per i consumatori. D’altronde, con la crescita dell’e-commerce e con una maggior consapevolezza acquisita dai consumatori, il mercato dei pagamenti virtuali è in forte crescita e sempre più utenti sono soliti porre le carte di credito migliori del settore a confronto, per individuare le più performanti e convenienti.

I VANTAGGI DEI PAGAMENTI VIRTUALI – Stimolare all’utilizzo del denaro elettronico porterebbe diversi benefici. Dal punto di vista della sicurezza del consumatore, ci sarebbe maggior tutela, dovuta alla possibilità di non circolare con una quantità eccessiva di denaro in tasca; i pagamenti diventerebbero più rapidi e verrebbe decisamente limitato il fenomeno dell’evasione fiscale. E questi sono solo alcuni degli svariati punti di forza delle forme di pagamento virtuali.

LE COMMISSIONI – I titolari di piccoli negozi, per esempio, non ricavano attualmente grossi vantaggi dai pagamenti dei consumatori che utilizzano carte del circuito Visa, oppure MasterCard, American Express, Maestro e altro, visto che sono a carico loro le commissioni sugli importi transati. Rendendo invece l’uso del bancomat e della carta di credito più appetibile si potrebbe contrastare meglio l’evasione fiscale, l’economia sommersa ed il riciclaggio di denaro.

IN EUROPA – Anzi, secondo il Movimento difesa del cittadino la moneta elettronica è l’unico vero strumento contro l’evasione fiscale che possa ritenersi efficace nel nostro Paese, e il suo uso dovrebbe essere promosso dal Governo anche come conseguenza dei lavori dell’ultimo G7.

IL RISCHIO – L’importante, secondo Mdc, è che la riduzione delle commissioni non sia applicata in modo unilaterale e brusco, perché altrimenti si rischia l’effetto boomerang. Valgano su tutti gli esempi della Spagna e dell’Australia, dove per far fronte della diminuzione delle commissioni sui pagamenti, i circuiti hanno aumentato i costi a carico dei clienti.

COME TROVARE LA CARTA DI CREDITO MIGLIORE – Prima di firmare il contratto per avere una nuva carta di credito, ecco cosa dobbiamo sapere: il canone annuo, che può variare anno dopo anno; i costi di attivazione, che sono i costi che bisogna sostenere per consentire l’attivazione della carta di credito. Ancora, l’imposta di bollo e l’invio estratto conto: la banca invia periodicamente al titolare della carta di credito un estratto conto che riassume le spese effettuate, è previsto anche il pagamento di una imposta di bollo.

Non dimentichiamo i costi di ricarica: le carte prepagate prevedono generalmente dei costi di ricarica, addebitati ogni volta che si ricarica la carta di credito. I costi di commissione, cioè quelli attribuiti un ad ogni utilizzo della carta di credito, che può essere fisso o variare in base alla somma richiesta. Infine, gli interessi passivi, che sono sono gli interessi previsti dalla banca in caso di rimborso rateale degli acquisti effettuati con carta di credito.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: