Crisi, Bce e Fmi spingono per misure non convenzionali

Ancora parole poco incoraggianti quelle proferite ieri a Washington dal direttore del Fmi, [p]Dominique Strass-Kahn[/p]. La crisi economica, infatti, sarà grave e perdurerà ancora per tutto il 2009, identificando così un outlook in cui la ripresa sarà molto lenta. “Le recessioni associate a crisi finanziarie – spiegano gli esperti del Fmi da Washington – tendono a risultare gravi. Solitamente le riprese da queste recessioni sono lente. E se queste recessioni sono sincronizzate e livello globale tendono ad essere ancora più gravi e prolungate, e seguite da riprese ancora più lente”.

Cenni di ripresa solo nel 2010, secondo quanto pronunciato da Trichet, presidente della Bce, a Tokyo, in occasione dell’assemblea annuale del Research Institute of Japan. Stando a quanto emerge dal World Economic Outlook, il rapporto sull’economia mondiale del Fondo Monetario Internazionale, occorrono misure “energetiche” per contrastare l’attuale congiuntura negativa, “combinate a iniziative per ristabilire la fiducia nel settore finanziario potrebbero migliorare le prospettive della ripresa”. Tra queste, le più efficaci sono sicuramente rappresentate dalle politiche economiche che fanno perno sulla leva fiscale, anziché sui tagli d’interesse (0,25% quelli decisi dalla Fed, 1,50% quelli della Bce).

Sempre ieri a tal proposito, Trichet, in sintonia con le parole di Strass-Kahn, ha confermato che, il mese prossimo, la Bce annuncerà l’adozione di “misure non standard”, al fine di stimolare i mercati. “Siamo in un territorio inesplorato – ha affermato Trichet – e non si può escludere un comportamento senza precedenti da parte dei vari agenti economici”. Per questo motivo “le pubbliche autorità, i bracci esecutivi e le banche centrali devono fare tutto quanto in loro potere per ripristinare, preservare e incentivare la fiducia tra le famiglie e le imprese per porre le condizioni di un ritorno a una prosperità sostenibile”.

Per il rapporto del Fmi, sarebbero necessarie politiche anticicliche, le uniche che “possono risultare di aiuto a interrompere una recessione e rafforzare la ripresa – secondo quanto si legge da una sezione del rapporto -. In particolare, le politiche che fanno leva su misure fiscali espansionistiche sembrano particolarmente efficaci”. Le banche centrali, invece, secondo il Fondo si trovano con un raggio di azione più limitato.

In questo momento, le politiche monetarie, difatti, sarebbero meno efficaci del solito nell’accorciare la durata della crisi. Nel pieno sconforto per questo momento di difficoltà, rassicurazioni arrivano da [p]Jean Claude Trichet[/p] a Tokyo, riguardo al prossimo incontro della Bce: “è importante non creare o incoraggiare aspettative, ma siate sicuri che le nostre decisioni prenderanno pienamente in considerazione la struttura di finanziamento dell’economia della zona dell’euro e sarà pienamente in linea con la nostra strategia a medio termine”.

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