Tensione sul debito Ue

Non si allenta la tensione sui famigerati PIGS ossia sui paesi appartenenti all’Unione Europa (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna) che potrebbero presentare dei problemi di solvibilità e il cui “ipotetico default” potrebbe portare nuovi squilibri nella ripresa dell’economia del Vecchio Continente.

Se qualche mese fa l’attenzione era tutta concentrata sulla Grecia e sul piano di aiuti che l’Europa dei 15 ha varato nei confronti di Atene per aiutarla a risanare le proprie finanze, con l’obiettivo che il deficit che era superiore al 13% potesse scendere ad almeno 11 punti entro il 2013, oggi i timori sono più concentrati su Portogallo e Irlanda. In particolare su quest’ultimo visto che lo spread dei cds continua a volare. Ieri, ad esempio, il titolo di stato decennale irlandese presentava un differenziale rispetto a quello tedesco di 571 punti base. Il deficit del paese oggi è del 12% ma se si considera gli aiuti e gli interventi pubblici per salvare le banche dal fallimento, in modo particolare Anglo Irish questo vola al 32%.

Ma l’Europa sembra fidarsi. Il commissario UE agli affari monetari Olli Rehn ha dichiarato che “L’Irlanda supererà questa crisi, ma serve coraggio politico per affrontare scelte dolorose”. Difatti il 4 novembre scorso il governo ha varato una manovra tra le più severe degli ultimi anni che prevede sia un taglio alla spesa pubblica, sia un rialzo delle tasse. L’obiettivo è quello di recuperare sei miliardi e di portare il deficit al 3% entro il 2014.   

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