Venditori un cavolo! I consulenti vogliono rispetto

Si è aperto il dibattito tra i lettori di Bluerating dopo l’intervento di Beppe Scienza su Il Fatto Quotidiano in merito all’opportunità di investire in prodotti di risparmio gestito rispetto al mantenere una posizione in liquidità.

Il popolo dei consulenti appare compatto nell’opporsi alle valutazioni espresse da Scienza e ancora una volta si mostra infastidito per appellativi come “venditori” o “piazzisti” associati alla professione. Il monito è quindi chiaro: la cultura finanziaria in Italia deve cresce, basta luoghi comuni. Qui di seguito alcuni degli interventi che abbiamo ricevuto:

A.E. : “Il signor Scienza è editorialista per una rubrica chiamata Il risparmio tradito. Bene io penso che il più grande tradimento che si possa fare ai propri risparmi consista nel non cercare di valorizzarli e salvaguardarli. Tutto ciò di certo non passa dal mantenimento passivo della liquidità, ma deve essere garantito da una pianificazione finanziaria adeguata. E un professionista della consulenza finanziaria ha proprio questo obiettivo, altro che “piazzare fondi”

C.A.A. : “Questo tristo figuro andava bene all’epoca del baratto. Non avendo l’obbligo di vendere i prodotti di casa posso offrire un’ampia diversificazione. Dovuta all’esperienza e di quanto sta dietro alle valutazioni e studi di molti esperti.  Ma questo individuo che cosa ha studiato? Scienze confuse?”

E.L. : “Luoghi comuni a go go secondo me, ci mancava solo il suggerimento di metterli sotto il materasso!”

R.I: “Noto un certo disprezzo tra le righe dell’editoriale. Il termine “venditori” mi sembra messo lì giusto per screditare la figura professionale di chi opera nel mondo della consulenza finanziaria e del risparmio gestito. Certamente non tutti i prodotti sono validi e non ha senso pensare che investire sia il bene assoluto, ma di certo optare per un buona asset allocation è sicuramente più vantaggioso rispetto al non fare nulla aspettando che il nostro capitale venga eroso dall’inflazione e dai costi di deposito. Oltretutto andrei caauto sui buoni fruttiferi, alcuni casi recenti di cronaca ci insegnano….”

A.A “Proporrei a Scienza una bella sfida. Mettiamo a confronto sui dieci anni un qualunque fondo azionario Usa o Italia con quanto offerto dal tenere i soldi su un conto. Poi ne riparliamo.”

C.A: “Venditori noi, pennivendoli altri. Servirebbe un po’ di buon senso quando si parla di argomenti così importanti. Mi meraviglio di come certi luoghi comuni siano così duri a morire…”

C.P. “La domanda è perché bluerating dia spazio ai deliri di questo santone. Alfio bardolla due”

C.C: “Porre la questione come fa questo buontempone di Scienza, al di là del contenuto che deriva presumibilmente da un’infanzia difficile, ha tuttavia un pregio per chi lo vuole cogliere, e nel caso specifico della Liquidità e di Fineco, non ha tutti i torti, e le ragioni non sono tutte dall’altra parte. Togliendo il velo dell’ipocrisia si riesce a scoprire una realtà diversa, meno nobile e aurea”.

A.C.: “Ma smettetela con sti articoli del cavolo!”.

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