Asset allocation, azionario: la view di Generali Investments in questa fase

“I mercati azionari scontano i migliori dati macro e beneficiano delle buone condizioni finanziarie, dello spread Cash Flow-Capex e del forte slancio degli utili del settore tecnologico. Tuttavia, se le prospettive azionarie a medio termine sono discrete, restano soggette a battute d’arresto nel breve periodo: restiamo neutrali quindi”. Ad affermarlo è Michele Morganti, Senior Equity Strategist di Generali Investments, che di seguito illustra nei particolari la strategia in questa fase sull’equity.

In Europa manteniamo un’inclinazione sui ritardatari ciclici e sui settori sottovalutati. I PMI globali più elevati sostengono lo slancio degli utili ciclici, ma alcuni settori appaiono sovraffollati e cari, anticipando una ripresa dell’attività.

Nel complesso, siamo neutrali sul fronte ciclico/difensivo. Privilegiamo le small cap rispetto alle large cap: queste ultime appaiono sottovalutate e, dato che i tassi d’interesse hanno raggiunto il massimo e i dati economici dovrebbero continuare a migliorare, le small cap dovrebbero sovraperformare.

La sovraperformance dei titoli dell’AI (Intelligenza Artificiale) è stata trainata dal forte slancio degli utili. La concentrazione è un rischio, ma siamo lontani dai livelli della bolla delle dotcom: al suo picco (2000), il settore tecnologico era scambiato a una quota di utili pari a 2 volte l’S&P500, contro l’1,35 di oggi. Detto questo, i mercati stanno già prezzando una forte crescita, mettendo sotto pressione le aziende di IA (Intelligenza Artificiale), che potrebbero non realizzarla. Altre preoccupazioni riguardano l’Antitrust e i rischi geopolitici. Inoltre, nuovi dazi o restrizioni all’import/export (in particolare in Cina) potrebbero avere un impatto negativo sulla crescita degli utili.

Un possibile percorso di diversificazione al di fuori dell’IA è rappresentato dal settore aerospaziale e della difesa: le nostre previsioni sono positive in quanto la ripresa dell’aerospazio commerciale continua, insieme all’aumento della spesa per la difesa nei Paesi della NATO.

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