La domanda mondiale di oro è diminuita a 4355,7 tonnellate nel 2019, in calo dell’1% rispetto al 2018, secondo l’ultimo rapporto World Gold Council. L’anno scorso è stato sostanzialmente caratterizzato da due fasi: resilienza e crescita nei primi sei mesi contrastato e diffusa debolezza nel secondo.
In particolare, la domanda delle banche centrali è rallentata nel secondo semestre – in calo del 38% – in contrasto con l’incremento del 65% nei primi sei mesi. Gli acquisti del metallo su base annua hanno comunque raggiunto quota 650.3 tonnellate, il secondo livello più alto degli ultimi 50 anni e solo 6 tonnellate in meno rispetto al record del 2018.
Gli afflussi dai fondi (Etf, Etc ed Etp) sono aumentati durante i primi nove mesi dell’anno, raggiungendo le 255,5 tonnellate nel terzo trimestre. Una dinamica però attenuata nel quarto trimestre, con un afflussi rallentati a 26,4 tonnellate.
L’offerta anua globale di oro, nel complesso, è aumentata del 2% a 4.776 tonnellate. Questa crescita è venuta esclusivamente dal riciclaggio e copertura: la produzione mineraria è incatti calata dell’1% a 3.436,7 tonnellate.
Guardando in particolare al quarto trimestre, la domanda di oro è scesa del 19% a 1.045,2 tonnellate rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente che ha visto una domanda molto forte. Due le cause principali: il calo della domanda di gioielli e gli investimenti in lingotti d’oro per l’elevato prezzo dell’oro.