State Street: “La Fed è nella stessa situazione di molti investitori”

Secondo Christopher Probyn, capo economista di State Street Global Advisors, la Federal Reserve si trova ora nella stessa situazione di molti investitori: sono in attesa di determinare la reale gravità del rallentamento economico della Cina, e se avrà ha il potenziale per spingere l’economia globale verso la recessione nel 2016.

Dopo mesi di speculazioni, la Federal Reserve ha deciso di non aumentare il Federal Funds Rate nella riunione del Federal Open Market Committee del 17 settembre. Secondo Probyn, le maggiori preoccupazioni sulla Cina e la reazione violenta di mercato di fine estate hanno chiaramente indotto la Fed a vedere le cose in modo diverso rispetto a poche settimane fa.  A questo punto il rischio che le azioni di politica monetaria della Fed possano ulteriormente spingere verso il rallentamento della crescita globale sembra prevalere sulla sua costante volontà di attribuirsi una maggiore flessibilità politica mediante il rialzo dei tassi di interesse a breve termine, il cui limite inferiore è attualmente pari a zero.

La Fed resta alla finestra. Il suo recente annuncio suggerisce che continuerà a rivedere la propria decisione a ciascuna delle sue prossime riunioni. Al 5,1%, la disoccupazione negli USA si trova già all’interno del range-obiettivo individuato dalla Fed.

Tuttavia, con l’inflazione ancora cronicamente bassa, sembra che la Fed ora guarderà con altrettanta attenzione ai dati sul PIL dell’altra parte del mondo.

“A differenza della Fed, il governo cinese ha almeno le armi della politica monetaria per cercare di guidare l’economia del paese verso un atterraggio morbido”, dice Probyn. L’interrogativo ora, per gli investitori e per la Fed, è se avranno successo.

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