Mercati, obbligazioni: ecco la prima ondata di emissioni del 2023

Il nuovo anno sui mercati sembra essere partito sotto una buona stella, gli indici azionari hanno recuperato, la pressione sui tassi è minore grazie ad alcuni dati macro sull’inflazione migliori delle attese ed anche l’euro ha migliorato il cambio contro dollaro.

La situazione non è comunque cambiata e l’attenzione delle banche centrali per combattere l’inflazione prevista già nel 2022, ma esplosa in maniera incontrollata a causa del conflitto Russo-Ucraino dello scorso febbraio. Questo aspetto rimane la vera incognita per il 2023 che molti prevedono tecnicamente recessivo ma controllato; in caso di cessazione delle ostilità i mercati potrebbero sicuramente recuperare terreno ed anche i prezzi dovrebbero ulteriormente rientrare, riportando l’inflazione verso percentuali più basse.

L’argomento tassi e inflazione è stato in primo piano nelle minute dell’ultima riunione Fed, pubblicate ad inizio anno, da queste si può evincere che gli esponenti del board si sono trovati tutti d’accordo nel dire che l’istituto centrale dovrebbe rallentare il ritmo della stretta monetaria: occorre continuare ad aumentare il costo del denaro per tenere sotto controllo l’inflazione ma in modo graduale per limitare i rischi alla crescita economica. Ma dai resoconti della riunione è emersa anche la preoccupazione per eventuali interpretazioni errate da parte dei mercati su un minor impegno da parte della Fed nel contrasto all’inflazione. Sono stati inoltre riconosciuti anche i significativi progressi compiuti nell’ultimo anno nella lotta all’aumento dei prezzi attraverso la politica del rialzo dei tassi. Dopo la diffusione delle minute, i tassi dei Treasuries sono scesi.

Conseguentemente anche nell’Eurozona i tassi sono calati insieme allo spread tra Bund e Btp che è tornato sotto quota 200. Il rendimento del nostro Btp benchmark viaggia a cavallo del 4%. Negli altri paesi dell’Eurozona sopra il 4% siamo in compagnia di Cipro e Grecia, mentre entra nel club dal primo gennaio anche la Croazia che diventa il ventesimo paese ad adottare l’euro. Il rendimento del paese che ha rating BBB si fissa al 3,85% circa e si accoda alla maggior parte dei paesi con rendimento tra il 3% ed il 4%. Al top è sempre la Germania con rendimento del 2,2%, mentre la media dei titoli dell’EU è appena sotto il 3%.

Le nuove emissioni governative sotto la lente

Assenti le aste sui Btp nella prima settimana del 2023, in questa non sono mancati spunti d’interesse soprattutto con il nuovo Btp ventennale emesso via sindacato. La size è stata fissata a 7 miliardi con cedola del 4,45% e prezzo di 99,606, isin IT0005530032 e buona performance successiva con prezzi arrivati a quota 103 che esprime un rendimento del 4,25% circa. A livello di aste riaperture per i Btp 3 anni, 3,5% 2026 e per il dicembre 2029 3,85%.

Sul primario è tornata ad affacciarsi la Germania con l’asta dello Schatz dicembre 2024 offerto per 5 miliardi.

La Grecia con il collocamento di titoli a 13 settimane e la Ue con le aste dei titoli aprile e luglio 2023.

Alcuni emittenti sovrani inoltre hanno già sfruttato la finestra dei primissimi giorni dell’anno in vista del lancio di obbligazioni via sindacato: l’Austria ha dato mandato ad un pool di banche per un nuovo 10 anni da 5 miliardi di nominale, uscito al 2,9% con taglio retail da mille euro con multipli di mille al prezzo di 99,194 e Isin AT0000A324S8.

La Slovenia che ha rating AA- è uscita con 1,25 miliardi a scadenza decennale con cedola del 3,625%, Isin SI002104303 e taglio da mille euro con multipli di mille con prezzo d’emissione a 99,746 che ha ben performato nel grey market di oltre mezzo punto. Il Paese ha inoltre incaricato alcuni istituti in vista di altre operazioni sindacate.

Operazione di successo anche per l’Irlanda con una scadenza a 20 anni e cedola del 3% per 3,5 miliardi, Isin IE000GVLBXU6, taglio minimo da 1 centesimo e prezzo fissato a 98,404. Tra gli altri deal sul primario si è attivata la Francia che, nel primo collocamento dell’anno a medio lungo, ha offerto un massimo di 12 miliardi in diversi Oat a 10, 15, 30 e 50 anni.

Recupero anche dell’Euro sul dollaro al livello più alto dal maggio 2022 a cui si lega anche il restringimento dei bond governativi per la prospettiva circolata sui mercati di maggiore condivisione di fondi europei, piuttosto che nazionali per i progetti di sviluppo e questo per un paese come il nostro che ha un rapporto debito-pil del 147% è una manna che subito si è vista positivamente sui Btp.

Sul lato dollaro, emissione da cinque miliardi dalla Bei con scadenza nel 2028 e cedola del 3,875%, tripla A il rating per tutte le agenzie, prezzo d’emissione a 99,494 che ha performato verso 100,5 negli scambi successivi. Isin US298785JU14 e taglio retail da mille dollari con multipli di mille.

Scelta dollaro anche per l’Ungheria, uscita con un triplo deal con scadenze 2028, 2032 e 2052. Sul breve isin XS2574267188 emissione da 1,5 miliardi con prezzo 99,278 e cedola del 6.125%; la cedola sale al 6,25% per la scadenza 2032, sempre 1,5 miliardi, Isin XS2574267261 con prezzo a 98,171; per la scadenza 2052 emissione da 1,25 miliardi, isin XS2574267345 prezzo a 95,729 e cedola del 6,75%. Tutti i titoli hanno rating Baa2/BBB e taglio minimo da 200mila dollari con multipli di mille, la performance è stata buona con prezzi in rialzo sul mercato tra uno e due punti a seconda delle scadenze.

Il Brasile sotto la presidenza Lula potrebbe emettere il più grande bond sostenibile per combattere la deforestazione dell’Amazzonia. Rumours di un importo fino a 10 miliardi di dollari per il bond sostenibile, sarebbe la più grande emissione di questa tipologia di sempre nel mondo.

I nuovi bond corporate sotto i riflettori

Buona anche la ripresa per i corporate e finanziari, fin dalla prima settimana dell’anno con l’attività incrementatasi giorno per giorno; in ogni caso appare ritornare l’attenzione alla clientela retail che con i tassi in rialzo è maggiormente interessata al mercato dei bond.

Il primo deal di successo del 2023 è quello di Credit Agricole che il 3 gennaio è uscito con un nuovo AT1 rating BBB da 1,25 miliardi con struttura perpetual e prima call nel 2028 con eventuale continuazione se non richiamato al tasso quinquellane +444,1. Per ora la cedola fino alla call è fissa al 7,25% annuale, con stacco trimestrale. Isin FR001400F067 con taglio minimo da 100k+100k; prezzo d’emissione a 100 e performance in grey market fino all’area 100,3. La banca francese ha fatto anche un covered secured da un miliardo con rating tripla A, cedola del 3,125% con scadenza 2029 e Isin FR001400F091, taglio minimo da 100mila euro con multipli di 100mila con prezzo di 99,614.

Successo per Banco Bpm con 750 milioni di senior preferred collocato sul mercato a 99,613 e in rialzo nel grey market sopra quota 100. Il titolo atteso con rating Ba1/BB- ha una cedola del 4,875% e scadenza il 18 gennaio 2027, Isin XS2577572188 con taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille.

Enel è tornata sul mercato delle obbligazioni perpetual con un bond in due tranche riservato a investitori istituzionali. La prima tranche ha l’opzione callable a partire da cinque anni e cinque mesi, mentre per la seconda l’eventuale rimborso anticipato scatterà dopo otto anni e cinque mesi.
Le prime indicazioni di rendimento erano in area 7,125% per la prima tranche ed in area 7,625% per la seconda. Le prime obbligazioni ibride furono emesse da Enel nel 2013, mentre l’ultima emissione subordinata risale al marzo 2021 per un ammontare complessivo di 2,25 miliardi di euro. In questo ultimo deal vi è stato un boom di ordini, oltre 5.25 miliardi sulla prima tranche e sei miliardi sulla seconda e ciò ha permesso di abbassare gli spread iniziali ad un rendimento finale rispettivamente del 6.375% e 6.625%. Nel dettaglio: un miliardo sulla scadenza luglio 2048 con prima call esercitabile dall’emittente ad aprile 2028, cedola 6.375%, prezzo 100 e Isin XS2576550086; 750 milioni di euro sulla scadenza luglio 2051 con prima call ad aprile 2031, cedola 6.625%, prezzo 100 e Isin XS2576550243. Rating Baa3/BBB- e lotto minimo di 100mila euro con multipli di mille.

Continua anche nel nuovo anno l’attenzione di Rci Banque, finanziaria del gruppo Renault, verso la clientela retail. Questa volta il deal da 750 milioni ha scadenza nel 2026, con rating BBB-, cedola fissata al 4,625% con prezzo d’emissione a 99,626 che ha tenuto anche successivamente. Isin FR001400F0U6 e taglio da mille euro con multipli di mille.

Dalla casa madre Renault che è socia anche della nipponica Nissan, a fine anno era andata a buon fine l’emissione del bond “Samurai”. L’obbligazione è stata rivolta agli investitori privati per l’ammontare di 280 miliardi di yen, la più grande di sempre di questo tipo della casa. Gli ordini hanno sfiorato i 300 miliardi di yen, a dimostrazione della solida fiducia del mercato verso il gruppo automobilistico. Si tratta di un titolo della durata quadriennale, essendo in scadenza nel dicembre 2026. La cedola annua lorda offerta è del 2,80%. Con questa emissione, Renault punta ad ampliare la base degli investitori. Un altro bond Samurai era stato emesso a luglio. Il gruppo francese è presente sul mercato obbligazionario nipponico da una ventina di anni.

Covered bond, quindi con le migliori garanzie ipotecarie, per Unicredit AG, la filiale tedesca del gruppo, con un miliardo di euro al 3% con scadenza 2026 e taglio minimo da un miliardo. Anche in questo caso grande attenzione al retail con taglio minimo da mille euro con multipli di mille e Isin DE000HV2AZC4.

Nuovo bond da 35 milioni di euro per Eataly con scadenza a fine 2028 e cedola fissa dell’8%. Il bond non avrà rating e non sarà trattato sui mercati. I proventi contribuiranno al rafforzamento patrimoniale per la società, nota catena attiva nel mondo della ristorazione e nella vendita di prodotti alimentari di alta qualita made in Italy.

In rampa di lancio per la prossima settima, dopo l’attesa dell’annuncio a fine 2022, del bond retail di Eni, dopo 11 anni, e lo fa con le prime obbligazioni sustainability linked, indicizzate cioè a obiettivi di sostenibilità, destinate al pubblico dei piccoli risparmiatori. Il gruppo si prepara da lunedi 16 gennaio a lanciare un’emissione obbligazionaria da un miliardo di euro, che potrà raddoppiare a due miliardi in caso di surplus della domanda. Queste le caratteristiche principali: lotto minimo di 2mila euro, durata cinque anni, tasso fisso (non inferiore al 4,30%), e tasso di interesse a scadenza collegato ai target di riduzione delle emissioni nette di gas serra associate al business upstream e di incremento della capacità installata da fonti rinnovabili. Il bond sarà poi quotato sulla Borsa Italiana.

 A cura di Carlo Aloisio, senior broker

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