State attenti alle banche centrali

CAMBI AI VERTICI PER LE BANCHE CENTRALI

Momento decisivo per il futuro delle principali banche centrali mondiali. Come ricordano gli analisti di Standard Life Investments, entro il fine settimana il presidente Usa Donald Trump potrebbe annunciare il suo candidato alla presidenza della Federal Reserve (dove la riconferma di Janet Yellen è giudicata ormai improbabile, ndr). “Se verrà nominato il governatore Jerome Powell, lo status quo dovrebbe prevalere; una Fed guidata da John Talyor o Kevin Warsh potrebbe invece essere più aggressiva nella gestione del ciclo”.Quanto alla Bce, il cambio della guardia è previsto solo nel 2019, ma ci sono già molte discussioni.

FALCHI ALLA GUIDA DI FED, BCE, BOJ, BOE E PBOC?

Gli analisti ricordano infatti come “una leadership più “tedesca” (come con Jens Weidmann, ndr) potrebbe compromettere il buon lavoro svolto da Mario Draghi. Il rischio di uno spostamento verso un atteggiamento da “falchi” è più basso Giappone e in Gran Bretagna, anche se l’atteggiamento (della Bank of Japan e della Bank of England, ndr) si è fatto più politicizzato”. Infine anche le Pboc (la banca centrale cinese, ndr) è in una fase di transizione, visto che l’uscente Zhou Xihaochuan “è andato gestendo la politica monetaria e le riforme da 15 anni”, sicché molto potrebbe cambiare rispetto ad uno scenario molto tranquillo.

INDIPENDENZA OPERATIVA PUO’ ESSERE A RISCHIO

Se è vero, notano gli esperti di Standard Life Investments, che gli obiettivi delle banche centrali sono decisi dai rappresentanti eletti, giudicati responsabili, e che è irrealistico pensare che le politiche monetarie vengano portate avanti in un vuoto politico, “minare l’indipendenza operativa (delle banche centrali, ndr) sarebbe rischioso, come la storia ha ampiamente dimostrato” nel corso degli anni ‘70 e ‘80. Sfortunatamente questa verità potrebbe non essere sufficiente di per sé in anni politicamente difficili come gli attuali.

NUOVI BANCHIERI CENTRALI DOVRANNO AGIRE CON SAGGEZZA

Per questo occorrerà dunque fare attenzione ai cambi al vertice delle cinque maggiori banche centrali, cambi che arrivano nel momento in cui gli istituti in questione stanno negoziando col potere politico il graduale ritiro delle misure straordinarie messe in campo per superare la crisi del 2008. C’è solo da augurarsi, concludono gli analisti, che la prossima generazione di banchieri centrali possa essere “abbastanza saggia se vorrà mantenere la propria indipendenza, così faticosamente ottenuta”.

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