Investimenti, ecco perchè le obbligazioni bancarie restano appetibili

Nel primo semestre del 2023 gli emittenti di obbligazioni italiani hanno concluso 62 collocamenti, in significativa crescita rispetto ai 38 del primo semestre 2022. Nonostante il semestre fosse partito in modo leggermente più debole rispetto al gennaio 2022 (che aveva effettivamente registrato un`ottima performance), la forbice si è comunque invertita già da febbraio, anche per via dello scoppio del conflitto fra Russia e Ucraina che aveva frenato le nuove emissioni nella prima parte del 2022.

Il volume delle emissioni è stato trainato dal settore bancario che, nonostante la flessione generalizzata a marzo/aprile in seguito alle turbolenze legate ai casi Silicon Valley Bank e Credit Suisse, è risultata in significativo recupero già a maggio.

Per quanto riguarda le emissioni bancarie, nel primo semestre di quest’anno si è osservata una preponderanza di emissioni Senior Preferred e Senior Non Preferred, un mercato che si era praticamente chiuso dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina nel 2022 e che aveva portato gli emittenti a orientarsi su emissioni di natura Secured come i Covered Bonds.

“A nostro avviso – affermano gli analisti di Equitaquesto ribilanciamento segnala il ritorno di un certo grado di fiducia nei confronti del settore bancario, oltre che la volontà da parte delle banche di rafforzare il buffer di titoli MREL eligible. Nonostante i livelli di capitalizzazione medi siano significativamente cresciuti nel 2023 spinti da un margine di interesse in espansione e un costo del rischio ancora contenuto, riteniamo infatti che gli istituti vogliano mantenere un robusto margine di flessibilità per poter eventualmente incrementare la remunerazione agli azionisti (senza mettere in dubbio il rispetto dei requisiti regolamentari) e fronteggiare da una posizione di forza un potenziale peggioramento dello scenario macro“.

“Notiamo che lo spread cui trattano i bond bancari è ancora oggi in media più elevato rispetto a inizio 2022 lungo tutta la curva sia per i senior che per i Tier 2. Poiché il differenziale di spread medio sui Tier 2 rimane ancora significativo (circa 80bps su call a 2/3 anni), riteniamo che questa categoria di emissioni sia interessante, specialmente alla luce dei solidi fondamentali del settore”, affermano poi da Equita.

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