Obbligazioni: le nuove emissioni governative e corporate

Il collocamento del Btp Valore è come una corsa a tappe e al quarto giorno, avendo superato i dieci miliardi, può iniziare a fregiarsi della maglia rosa come leader al Giro d’Italia in corso da questa settimana. Non si raggiungerà il record storico di fine febbraio 2024. In quell’occasione gli ordini complessivi hanno raggiunto i 18,3 miliardi, battendo così anche l’emissione di giugno 2023, il precedente primato, fermo a 18,2 miliardi, ma il contesto relativo all’incertezza tassi è diverso da qualche mese fa, quando la corsa al titolo era stata una corsa al rendimento nel timore che il 2024 dovesse portarci a più ribassi da parte delle banche centrali.

Tralasciando le questioni politiche e di crisi internazionali che comunque condizionano i mercati, il dibattito è sempre incentrato sulle banche centrali, finalmente un ribasso è arrivato in questa settimana, da parte della Banca centrale svedese, portandolo al 3,75%. Per le altre banche centrali con un maggior peso nel panorama economico internazionale non è ancora l’ora di ribassi. La Bank of England ha confermato il costo del denaro sull’attuale 5,25%, di seguito la riunione di politica del board, dovrebbe indirizzare verso un ulteriore passo in direzione di un primo taglio del costo del denaro dal 2020. Sarà fondamentale capire se l’istituto centrale britannico si mostrerà più propenso per una mossa in giugno, in parallelo con la Bce, o più avanti, allineandosi al probabile approccio della Fed.

Secondo gli analisti, sarà importante vedere come la decisione della conferma sui tassi sarà votata, quanti a favore e quanti contrari, dal consiglio formato da nove banchieri. Banca d’Inghilterra inoltre aggiornerà le proprie stime macro su crescita e inflazione, indicazioni importanti in vista del consiglio del mese prossimo in cui l’istituto centrale potrebbe già intervenire con una taglio dei tassi.

Sul fronte Bce traspare sempre l’incertezza, infatti le ultime dichiarazioni dei consiglieri sono la perfetta riflessione delle due correnti che ancora dividono i banchieri centrali. Per le “colombe” ha parlato Pierre Wunsch, per i “falchi” si è espresso Robert Holzmann. Secondo il banchiere centrale belga la Bce deve tagliare i tassi il mese prossimo e ripensare i modelli sulle stime di inflazione; a parere dell’austriaco, invece, non c’è motivo di abbassare i tassi troppo velocemente o con mosse di eccessiva entità, quindi dibattito sempre aperto e incerto che ha spinto i rendimenti dell’Eurozona in leggero rialzo rispetto ad inizio settimana.

Per esempio, il Btp benchmark era partito da 3,75% per poi risalire di 10 punti base in chiusura di settimana. Spread contro Bund a quota 134 e tassi in media EU che tornano poco sotto il 3%. Per il Treasury americano decennale, tassi al 4,5%, mentre per il Gilt siamo al 4,15%.

I nuovi collocamenti governativi sotto la lente

Resta quindi alta la fiducia degli investitori che non è mancata, oltre che per il Btp Valore anche sulle altre offerte del Tesoro, a partire dai Bot a 12 mesi messi a disposizione per 7,5 miliardi con rendimento al 3,547% in leggero rialzo rispetto al 3,533% di metà aprile.

Nel resto dell’Eurozona, la Spagna ha offerto un massimo di 6,5 miliardi nei titoli di stato con scadenza 2029, 2032 e 2039, mentre l’Irlanda ha incrementato di 600 milioni il titolo 2,6% 2034 e il lungo 2041 allo 0,55% di cedola con prezzo di 67,16 e rendimento a scadenza del 3,06%.

State of Baden-Wuerttemberg ha collocato un nuovo bond senior a cinque anni, ammontare un milairdo di euro. Prime ijndicazioni di rendimento in area 5 punti base sopra il tasso midswap, abbassate a +3 punti base con ordini che hanno superato 2.1 miliardi. Il rimborso dell’obbligazione (Isin DE000A14JZ38) alla pari è fissato al 16 maggio 2029. Cedola annua lorda del 2,75%, prezzo 99,448 e rendimento 2,87%. Il titolo è appetibile anche alla clientela retail visto il taglio minimo negoziabile di mille euro con multipli di mille. Rating AAA/AA+.

Le nuove emissioni corporate sotto i riflettori

Sul fronte corporate uno dei deal di maggiore interesse è stato quello di Kellanova, società del settore snack ed alimenti per la colazione di cereali (Kellogg), che gode di un rating investment grade, Baa2/BBB, che ha emesso 300 milioni con scadenza decennale al tasso del 3,75%, taglio da 100mila euro con multipli di mille e Isin XS2811886584 con prezzo d’emissione a 99,484.

ING Groep ha collocato un’obbligazione 10.25NC5.25 Tier2 dell’ammontare di 1.25 miliardi di euro. L’obbligazione subordinata ha scadenza ad agosto 2034 con una prima call esercitabile dall’emittente ad agosto 2029. Prezzo di emissione 99,678, Isin XS2818300407).

Banco Santander ha collocato obbligazioni perpetue. L’importo offerto sul mercato è stato di 1,5 miliardi di euro. Il bond è un Additional Tier 1 (AT1), paga una cedola del 7% lorda all’anno fino alla prima call fissata al 20 novembre 2029. In caso non fosse esercitata, le cedole passerebbero da fisse a variabili e il loro tasso verrebbe fissato pari al “midswap” a cinque anni più un margine non superiore a 512 punti base. Il taglio minimo è stato fissato a 200mila euro, così da rendere l’investimento nei fatti riservato agli istituzionali, Isin XS2817323749.

Eni è scesa nuovamante in campo ed ha indirizzato la scelta su due obbligazioni a tasso fisso in dollari per tornare sul mercato. La società ha collocato due obbligazioni con con durata di dieci e di 30 anni destinati ad investitori istituzionali per un controvalore di 2.25 miliardi di dollari. L’ultimo bond era in euro, a gennaio di quest’anno Eni ha collocato un bond da un miliardo di euro, raccogliendo ordini per cinque miliaradi, con scadenza a dieci anni e cedola 3,875%. L’ultima obbligazione emessa in dollari risale al 2019, quando Eni collocò sul mercato un decennale a tasso fisso. Le obbligazioni Eni in dollari hanno attirato complessivamente ordini per 11 miliardi provenienti da 180 investitori professionali per ogni tranche. Il decennale ha scadenza 15 maggio 2034, Isin XS2811681779 ed offre una cedola fissa annuale lorda del 5,50%. Il prezzo di emissione è stato di 99,333 che esprime un rendimento lordo alla scadenza del 5,61%. L’importo offerto è stato di un miliardo. Altri 1,25 miliardi sono stati incassati con il trentennale, la cui scadenza è stata fissata per il 15 maggio 2054. La cedola offerta, in questo caso, sale al 5,95% annuale lorda. Il prezzo di emissione scende, invece, a 98,828, con un rendimento del 6,06%, Isin XS2811682587. Facendo un confronto con i rendimenti dei Treasury americani, la tranche a dieci anni ha offerto un premio nell’ordine dei 110 punti base, mentre quella a 30 anni di 143 punti base. I due bond hanno rating A-/Baa1, con taglio minimo da 200mila dollari con multipli di mille.

Ion Group, società fintech leader sul mercato per i servizi software e di consulenza, fondata da Andrea Pignataro ha collocato due obbligazioni a investitori istituzionali. Nel dettaglio a muoversi è la controllata Ion Corporates che ha emesso due tranche di senior secured notes con scadenza al 2029, di cui una da 500 milioni denominata in dollari con cedola del 8,75%, Isin US42329HAB42 e taglio minimo da 200mila dollari con multipli di mille. Per la tranche denominata in euro la size è stata di 300 milioni con cedola del 7,875%, taglio minimo da 100mila eureo con multipli di mille e Isin XS2808407188. Rating assegnati dalle agenzie Moody’s ed S&P sono B2/B.

La società Borgosesia, quotata all’Euronext Milan, ha deliberato l’emissione di un bond per l’importo massimo di 30 milioni di euro e aperto anche al mercato retail. Il bond è di tipo senior, non garantito e della durata di cinque anni. La data di prima emissione del bond Borgosesia è stata fissata per il prossimo 25 maggio, anche se l’emittente si riserva la facoltà di rimborsare il capitale alla pari successivamente al 30 giugno 2026, cioè a circa due anni dalla data di emissione. Il taglio minimo è di mille euro, ma gli investitori dovranno sottoscrivere almeno 100 obbligazioni, per cui l’investimento minimo necessario nella prima fase sarà di 100.000 euro e multipli di 1.000 euro. L’emittente offre una cedola annuale lorda pari all’Euribor a 3 mesi più uno spread di 500 punti base.

Avia Solutions Group è pronta a collocare un’obbligazione 5NC2 in dollari, ammontare 300 milioni. La scadenza dell’obbligazione è fissata al 15 maggio 2029, con una call al secondo anno. Prime indicazioni di rendimento in area 9,75%. Rating BB/BB-. Isin XS2815876920 e lotto minimo 200mila dollari con multipli di 2mila.

Sul fronte emergente notizie positive per Pemex, una delle principali società petrolifere mondiali, controllata dallo stato messicano, ma sotto il pesodi un forte indebitamento superiore ai 100 miliardi di dollari, sembra orientata a poter contare sull’aiuto dello Stato per assorbire fino a 40 miliardi di debito e migliorare così tutti i suoi parametri. Non è ancora chiaro se l’operazione avverrà attraverso il riacquisto di titoli da parte dello Stato oppure emettendo nuova carta a copertura del debito in scadenza, in ogni caso non sarà un’operazione immediata di copertura ma si dovrebbe sviluppare in un arco temporale futuro, in considerazione delle prossime scadenze di titoli. La Pemex aveva perso lo scorso anno l’investment grade, proprio a causa dell’alto indebitamento e del costo di nuovo funding, in passato però è stata sempre un polmone finanziario da cui lo stato stesso aveva attinto per ricevere risorse, per questo negli investitori la considerazione di Pemex uguale a Stato del Messico è stata sempre una costante.

A cura di Carlo Aloisio, senior bond broker

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