Macro, segnali confortanti a livello globale

A cura di Marco Vailati, Responsabile Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda
EuroZona: fiducia ai massimi e prezzi ancora bassi con Bce attiva, ma convinta della temporaneità della debolezza dell’inflazione
Gli indici di fiducia sono saliti a nuovi record, rafforzando i messaggi macroeconomici positivi inerenti l’Eurozona, con il continuo supporto monetario alla crescita testimoniato dalla dinamica di M3, ma con prezzi ancora deboli. Tuttavia, il 27 giugno nel discorso introduttivo del forum dei banchieri centrali organizzato dalla Bce a Sintra (Portogallo), il Presidente Mario Draghi ha evidenziato come la Bce ritenga temporanee le cause che tengono basso il livello dell’inflazione e come questa convinzione guiderà l’evoluzione della politica monetaria. Per ora la Bce ritiene comunque ancora appropriato mantenere invariata la propria politica, seguendo un approccio molto prudente per la sua normalizzazione.
USA: segnali misti confermano che la crescita continua, senza surriscaldamenti ma neanche cedimenti
Settimana di segnali contrastanti. Mentre gli ordini e alcuni indici di attività (Fed di Chicago e Dallas) hanno registrato una certa decelerazione o addirittura un calo, altri (Fed di Richmond e Pmi di Chicago) sono cresciuti, così come è aumentata la fiducia dei consumatori, con la conferma di un buon mercato del lavoro e la crescita del reddito personale. Anche l’immobiliare ha dato segnali contrastanti tra la buona crescita dei prezzi e il calo dei compromessi. È stato, inoltre, ulteriormente rivisto al rialzo il Pil del primo trimestre, soprattutto grazie ai consumi, mentre sarà la crescita delle scorte a sostenere quello del secondo trimestre. Diversi interventi di membri Fed hanno iniziato a evidenziare l’opportunità di spostare il focus dall’inflazione alle più generali ed estese condizioni finanziarie dei mercati che, nonostante i primi rialzi, sono ancora molto accomodanti.
Cina: il ciclo tiene bene
La crescita tendenziale dei profitti industriali è aumentata, dando un segnale positivo sull’andamento dell’economia globale e la transizione interna a un’economia guidata dai consumi. Ciò è avvenuto nonostante il ridimensionamento in atto nella crescita del PPI che erode i margini e rallenta il processo di reflazione globale. Inoltre, con l’accelerazione di giugno dei Pmi, il secondo trimestre chiude a valori medi sostanzialmente allineati a quelli del primo, facendo stimare il mantenimento di una crescita del Pil ancora superiore all’obiettivo annuo del +6.5%. La tenuta del ciclo, anche superiore alle attese grazie al commercio internazionale, permette alle autorità di proseguire più facilmente nella gestione della riduzione dei rischi finanziari e del riscaldamento eccessivo dell’immobiliare.

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