La crescita mondiale resta una priorità urgente

A cura di Cassa Lombarda

Eurozona: “crescita moderata e a velocità non uniformi” – i PMI aggregati, con un contributo positivo anche se di diversa intensità di Francia e Germania e il presumibile contributo opposto dei paesi minori, confermano che la crescita complessiva nella zona Euro è moderata e disomogenea. Inoltre l’area è esposta a pressioni e rischi al ribasso, ma soprattutto la spinta propulsiva è insufficiente a generare un ritorno dell’inflazione verso gli obiettivi della Bce. Le azioni della Bce stanno comunque lentamente apportando il loro contributo di sostegno e dovranno continuare a farlo nel prossimo futuro. La riunione della BCE dominerà la settimana, anche se non si prevedono ora nuove misure di allentamento che qualche economista del consensus attende invece per l’autunno (-10bp). In concomitanza con la conferenza stampa sarà prevedibile una certa volatilità che in caso di toni non troppo accomodanti favorirà l’Euro e rendimenti più elevati sui bond. L’inflazione di maggio (martedì) è vista ancora leggermente negativa.

USA: “il Pil non risolve il dibattito sui tassi” – la revisione positiva dei dati del Pil del 1° trimestre corregge solo in parte la partenza lenta dell’anno rispetto al 4° trimestre 2015 (+1.4%). Questo fa presagire che il secondo trimestre sarà ancora lento dato che le aziende avranno da ridurre ulteriormente le scorte. Allo stesso tempo, il reddito delle famiglie è più forte di quanto precedentemente riportato perché il mercato del lavoro si è rafforzato, il che contribuirà al sostegno dei consumi. Sono anche aumentati i risparmi il che segnala cautela nella fiducia per il futuro. Riguardo l’inflazione, i dati sono ancora deludenti. Le indicazioni di forza dell’economia dovranno confermarsi e rafforzarsi nelle prossime settimane affinché la Fed si convinca di procedere nella normalizzazione dei tassi nei prossimi mesi. I mercati hanno aumentato negli ultimi giorni la probabilità implicita di una tale mossa dal 4% pre rilascio minute Fomc al 32% attuale per giugno, ma non hanno ancora portato al 100% la probabilità di un rialzo entro fine anno. Il più importante dato della settimana è il rapporto sull’occupazione di maggio (venerdì) attesa in decelerazione. Gli ISM servizi e manifatturieri sono attesi quasi stabili. Numerosi interventi da membri Fed, tra cui venerdì quello del Governatore Lael Brainard (votante, colomba).

Cina: “la crescita si gioca sul sostegno fiscale e anche sul cambio” – i profitti dell’industria registrano una crescita in rallentamento. Il governo di Pechino ha fatto sapere di avere altra capacità fiscale per spingere ulteriormente la crescita domestica. Tutto ciò dovrebbe essere aiutato dal cambio in fase di recupero del USD perché ora è stabilizzato contro il paniere delle 13 valute di riferimento. Mercoledì i PMI Caixin/Markit sono attesi ancora in area di decelerazione.

Brasile: “stabile ma nella debolezza” – inflazione alta, economia prevista debole da parte del consensus che vede un taglio dei tassi entro fine anno.

Giappone: “la deflazione continua” – la continua deflazione è una cattiva notizia per la Banca del Giappone, in quanto il CPI si allontana dal target del 2% nonostante il passare del tempo e il QQE in essere. Anche gli indici prospettici PMI sono deboli. Ciononostante, l’aumento delle probabilità di un rialzo dei tassi di interesse US a breve termine e il petrolio in recupero a $50 al barile potrebbero indurre la Bank of Japan a mantenere inalterata la politica monetaria corrente a giugno. La stampa suggerisce che il Primo Ministro giapponese Shinzō Abe rinvierà l’aumento dell’IVA di aprile 2017. Lo stimolo supplementare darebbe una spinta alla crescita e questa ai prezzi, riducendo la necessità di un ulteriore sostegno monetario immediato, che il consensus prevede comunque per luglio. Alla fine del G7, dalle comunicazioni del Primo Ministro si evince l’orientamento verso ulteriori misure di stimolo fiscale.

Svezia: “verso più debolezza” – la tendenza delle vendite al dettaglio rimane debole e gli indicatori a breve termine dei consumi sono in generale peggiorati dall’inizio dell’anno sebbene ci siano chiari segni di surriscaldamento in alcuni settori. Tuttavia la crescita guidata da stimoli è per definizione temporanea e ora si iniziano a vedere i primi segnali di inversione. Questa settimana l’economia dovrebbe comunque mostrare un buon 1° trimestre e ciò contribuirà a ridurre la probabilità di nuove misure a breve.

UK: “consumatori per ora non frenati dall’incertezza referendaria” – i consumatori sono rimasti resilienti nel 1° trimestre ma continua il dibattito su come il referendum del 23 giugno stia danneggiando il ciclo. L’incertezza pesa sulle assunzioni e sugli investimenti ma i consumi sembrano tenere. La Banca d’Inghilterra ha tagliato le sue previsioni di crescita questo mese. Secondo i membri, l’economia potrebbe richiedere più stimoli anche in caso di permanenza nella UE. Questa settimana i PMI di maggio non dissiperanno le preoccupazioni sull’economia del Regno Unito, che sta rallentando ulteriormente nel 2° trimestre dopo la tendenza moderata del 1° trimestre.

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