Mercati emergenti: Cina sulla corsia di sorpasso

In contrasto con i mercati obbligazionari, che hanno iniziato il 2021 in rosso, i mercati azionari stanno ottenendo buoni risultati in tutto il mondo, e in particolare nei mercati emergenti. Le condizioni generali per i mercati emergenti sono quelle giuste: il dollaro USA è debole, i prezzi delle materie prime sono di nuovo in aumento e sempre più denaro fluisce verso i mercati emergenti. Ecco di seguito la view degli strategist di Flossbach von Storch.

A ben guardare, la Cina si trova addirittura sulla corsia di sorpasso. Se da un lato il valore aggiunto delle 10 maggiori economie dei mercati emergenti nel 2000 era ancora tre volte superiore a quello della Cina, quest’ultima oggi le ha ormai superate (vedi grafico). Nel breve termine, naturalmente, a contribuire è stato l’efficace contenimento del coronavirus.

La Cina è stata la sola grande economia con una crescita positiva nel 2020. Nel lungo termine, è successo molto di più: ad esempio, il tasso di risparmio in Cina è alto e l’ampia massa di capitale disponibile è confluita principalmente verso infrastrutture e istruzione. Di conseguenza, la produttività è aumentata notevolmente. Inoltre, l’economia nazionale, che in passato era fortemente orientata all’esportazione, oggi è sempre più concentrata sull’economia interna.

Grazie a questi cambiamenti, il prodotto interno lordo (PIL) della Cina era già cresciuto fortemente negli anni dal 2007 al 2017, ma all’epoca, gli investitori stranieri non erano in grado di trarne profitto.

L’alta percentuale di imprese statali e la mancanza di governance aziendale rendevano, infatti, i mercati azionari cinesi poco attraenti. Oggi non è più così.

La Cina ora può vantare alcuni modelli di business molto innovativi, come ad esempio, Alibaba e Tencent, che sono state pioniere nel rendere i pagamenti mobili lo standard nel paese. Anche l’app Tik-Tok attira molta attenzione in Occidente. Sono 900 milioni i cinesi che usano internet su dispositivi mobili, per una media di 4,4 ore al giorno, e molti modelli di business approfittano di questa tendenza, tanto che le internet companies coprono una quota sostanziale nei principali indici azionari cinesi.

Opportunità anche in India

Aziende interessanti si possono trovare anche in India, nonostante il paese sia stato colpito duramente dalla pandemia l’anno scorso. A febbraio sono state annunciate alcune misure pro-crescita che, tuttavia, portano a un incremento del deficit. L’India, nondimeno, è anche un esempio di come le prospettive top-down non siano sempre così utili agli investitori.

Da un lato, infatti, ci sono state perdite significative, dall’altro alcune aziende sono state in grado di crescere in un ambiente complesso. E sono proprio queste aziende resilienti e ad alta crescita quelle in cui vogliamo investire. Le aziende in cui investiamo non devono sempre avere sede o essere quotate nei mercati emergenti. Nel nostro portafoglio dedicato ai mercati emergenti, ad esempio, una quota del 20% è attualmente investita in aziende che hanno la loro sede in un paese industrializzato, ma che generano gran parte dei loro profitti o delle loro vendite nei Paesi emergenti.

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