Asset allocation: India in corsa per diventare la “nuova Cina”

I dati PMI cinesi sono stati leggermente migliori del previsto a febbraio, ma l’attività manifatturiera si è ridotta per il quinto mese consecutivo e le vendite di case sono crollate più velocemente nonostante le misure di stimolo per gettare un freno al mercato immobiliare cinese in calo.

In numeri, secondo quanto riferito, il valore delle vendite di nuove case da parte dei 100 migliori sviluppatori è diminuito del 60% rispetto all’anno precedente! Questi ultimi dati sulle case rappresentano l’ennesima prova del fatto che una crisi immobiliare non può essere risolta in modo semplice e immediato. Il Giappone ha impiegato tre decenni per uscire dalla deflazione. Ma la buona notizia è che questa settimana le azioni cinesi stanno consolidando ed estendendo i guadagni. L’indice CSI 300 è tornato ai livelli più alti degli ultimi tre mesi.

Mentre la Cina è alle prese con il peggioramento della crisi immobiliare, l’invecchiamento della popolazione e la deflazione, l’India ha registrato una crescita dell’8,4% nel quarto trimestre, superiore alle aspettative degli analisti.

Parte della crescita del PIL potrebbe provenire da un aumento delle tasse, ma nel complesso il governo indiano prevede che il gigante dei mercati emergenti raggiungerà un enorme 7,6% durante l’anno fiscale fino a marzo, superiore al 7,3% previsto in precedenza. La sovraperformance del Nifty 50 indiano rispetto al CSI cinese è indiscutibile dalla metà del 2021.

Se la Cina non riuscirà a porre rimedio alla crisi interna, l’India potrebbe finalmente diventare la nuova Cina.

A cura di Ipek Ozkardeskaya, analista senior di Swissquote

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