Nel suo più recente rapporto mensile sul mercato petrolifero, l’International Energy Agency (Aie) ha tagliato le previsioni di crescita della domanda di petrolio attesa per il 2024, in quanto vede elementi di contrazione della domanda dopo il rally dei prezzi di settembre. La crescita della domanda è ora prevista in aumento di 0,88 mbg nel 2024, in calo rispetto agli 0,99 mbg del precedente report.
Per il 2023, l’Aie ha perà leggermente alzato le previsioni di crescita della domanda a 2,3 mbg da 2,2 mbg, citando la forza del mercato in Cina, India e Brasile. L’Aie ha lasciato invariate le previsioni di offerta a 1,5 mbg e 1,7 mbg rispettivamente per il 2023 e il 2024. I tagli volontari all’offerta da parte di Arabia Saudita e Russia, manterranno il mercato petrolifero in deficit. Le scorte sono diminuite di 63,9 mln di barili ad agosto, con un calo di 102,3 mln al livello più basso almeno dal 2017. I dati preliminari indicano un ulteriore prelievo dai depositi onshore a settembre.
La previsione dell’Opec sulla produzione di greggio dei suoi membri per quest’anno è stata poi rivista al ribasso di 0,1 mbd a 29,13 mbg. La richiesta per il 2024 è stata rivista al ribasso di 0,09 mbg a 29,93 mbg. L’Opec ha prodotto 27,76 mbg di greggio a settembre, con un aumento di circa 0,28 mbg rispetto ad agosto, secondo Argus.
“Le restrizioni produttive dell’OPEC+ insieme al recupero della domanda cinese di carburanti stanno creando un gap tra domanda e offerta che si riflette in un calo delle scorte su livelli inferiori alle medie storiche. Tuttavia, i recenti segnali di indebolimento della domanda dovrebbero limitare l’upside del prezzo del greggio. La nostra stima di Brent per l’ultimo trimestre di quest’anno è pari a 85 dollari per barile. Nel settore manteniamo un approccio difensivo e preferiamo le integrate ai servizi”, hanno commentato gli analisti di Equita.
