Bankitalia: nuovo record per il debito pubblico

Lo scorso giugno il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di circa 9,2 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.696,2 miliardi. Il fabbisogno (15 miliardi) e l’effetto di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (che hanno complessivamente aumentato il debito per 0,9 miliardi) hanno più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (6,8 miliardi, a 84,4). Lo comunica la Banca d’Italia, ripresa da Teleborsa.

Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 9,3 miliardi, mentre quello delle amministrazioni locali e’ diminuito di quasi 0,2 miliardi; il debito degli enti di previdenza e’ rimasto sostanzialmente invariato. La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia e’ stata pari al 23 per cento (22,7 nel mese precedente); la vita media residua del debito e’ rimasta stabile a 7,5 anni.

Bankitalia rileva anche che a giugno le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 32,6 miliardi, in aumento del 24,6% (6,4 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2020. Questo andamento, si sottolinea, rifletterebbe anche lo slittamento di alcuni versamenti fiscali disposto con i decreti emergenziali approvati lo scorso anno. Nel primo semestre dell’anno, sono state pari a 194,8 miliardi, in aumento del 14,7% (24,9 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

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