Banche, cosa succederà nel 2022

La ripresa di fiducia e la corsa affanosa del sistema economico italiano per riprendere i metri persi nel funesto 2020 non basta più. Come scrive L’Economia, da ora in poi ci sarà bisogno di un cambio di passo preciso e deciso. Serviranno misure che sciolgano i nodi importanti, ma soprattutto appare chiara la necessità di riassettare il sistema creditizio.

Nel passato biennio i passi avanti sono stati molti, ma complice la presenza di Draghi alla guida del Paese, adesso è il momento di consolidare gli sforzi fatti. Prima di tutto avallando la nascita di un terzo polo, visti anche le fatiche per aprire a un sistema dualistico – entrambe le questioni portano verso un mercato finanziario più florido e competitivo. Inoltre, in un mondo digitale ci sarà bisogno di pensare alle telecounicazioni come un asset strategico. Infine, bisognerà guardare con apprensione a Mediaset, Stellantis e Generali che rappresentano la capacità italiana di rappresentarsi al mondo nei settori dell’intrattenimento, dell’automotive e della gestione del risparmio. Insomma, se questi settori cresceranno, crescerà anche il paese.

A fine 2021 oltre che alle nuove sfide macro, si dovrà anche chiudere dei dossier ben precisi. Primo tra tutti quello del Monte dei Paschi che dopo il matrimonio saltato con Unicredit dovrà passare al vaglio di una nuova soluzione. Il Tesoro, maggior azionista, è riuscito a prendere tempo dalla Bce – che aveva fissato il termine nel quale lo Stato sarebbe dovuto uscire dal capitale al 31 dicembre 2021  – ma i piani per tornare in assetto combattivo sembrano per ora fumosi. All’orizzonte sembra non arrivare in ogni caso nessun compratore.

Altro dossier che troverà una soluzione nel 2022 sarà quello relativo all’offerta pubblica di Bper sulla maggioranza del capitale di Carige, respinta però dalla Fitd, con uno spiraglio di trattativa. Affaire che apre una domanda sul futuro di Bper e Bpm: faranno da aggregati o da aggregatori?

Infine, il 2022 sarà anche l’anno in cui si chiuderà la partita tra Philippe Donnet e l’asse Caltagirone-Del Vecchio- Fondazione Crt. Il termine è fissato ad aprile 2022, quando il cda sarà chiamato finalmente a rinnovarsi e il patto di non belligeranze dell’asse dovrebbe terminare. In primavera, insomma, oltre ai fiori si schiuderanno i dubbi sul futuro di Generali.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!