Deutsche Bank possibile “cavaliere bianco” di Commerzbank

Deutsche Bank potrebbe rivelarsi il “cavaliere bianco” necessario per preservare l’identità tedesca di Commerzbank, minacciata dall’assalto di UniCredit. Secondo rumors, la maggiore banca tedesca starebbe considerando di coinvolgere Morgan Stanley per elaborare una strategia di fusione con Commerzbank.

Attualmente, l’istituto guidato da Christian Sewing appare l’unico in grado di fronteggiare le ambizioni di UniCredit, che già detiene il 9,21% delle azioni di Commerzbank e ha prenotato un ulteriore 11,5% tramite swap, in attesa dell’autorizzazione della Bace per superare la soglia del 10% e arrivare al 29,9%. In questa fase, UniCredit è di fatto il principale azionista di Commerzbank, e il potenziale lancio di un’Opa ostile preoccupa le istituzioni tedesche.

Nel 2019, Deutsche Bank e Commerzbank avevano avviato delle discussioni per una fusione, ma il progetto era stato abbandonato a causa della prospettiva di circa 10.000 esuberi, malvista da Governo e sindacati. Da allora, Sewing ha riorganizzato la banca, riducendo l’unità di investment banking e stabilendo obiettivi chiari per il 2025. Tuttavia, l’operazione su Commerzbank potrebbe rivelarsi troppo complessa, tanto che Deutsche Bank ha deciso di tirarsi indietro nelle ultime settimane. Le pressioni istituzionali, però, stanno crescendo, e alla fine il sostegno della principale banca tedesca potrebbe risultare l’unica soluzione.

Allerta delle PMI tedesche su UniCredit-Commerzbank

Mentre si susseguono le manovre per contrastare l’ingresso di Unicredit nel capitale di Commerzbank, il Mittelstand — il tessuto di piccole e medie imprese che sostiene l’economia tedesca — è in agitazione per le possibili conseguenze di una fusione. Molti rappresentanti delle PMI temono di perdere un prestatore indipendente, con Deutsche Bank che potrebbe diventare l’unico riferimento. Attualmente, Commerzbank gestisce circa il 30% dei finanziamenti tedeschi per il commercio estero, ma secondo alcuni esperti, questa percentuale potrebbe diminuire drasticamente, dato che la banca italiana potrebbe optare per una contrazione delle attività di prestito piuttosto che per un’espansione.

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