Poste Italiane, il nuovo piano industriale convince gli analisti

Piace il piano di Poste Italiane

Poste Italiane torna a piacere agli analisti dopo la presentazione del nuovo piano industriale e il titolo a Piazza Affari torna a mettersi in luce, risalendo sopra i 7 euro per azione, con un guadagno rispetto a 12 mesi fa di circa 16 punti percentuali, in gran parte dovuto ad un recupero partito negli ultimi tre mesi. Ieri la società ha presentato il nuovo piano industriale “Deliver 2022”, che prevede ricavi e utili in costante crescita nei prossimi cinque anni, col contributo di tutti i segmenti di business (corrispondenza e pacchi, pagamenti, servizi finanziari e servizi assicurativi).

Del Fante punta su una crescita costante

Il gruppo guidato da Matteo Del Fante punta a realizzare entro il 2022 ricavi pari a 11,2 miliardi di euro, con una crescita annua costante del 1%, e un utile netto di 1,2 miliardi, in aumento del 13% ogni anno rispetto agli 0,7 miliardi del 2017. Nell’arco del piano Poste Italiane intende effettuare investimenti industriali per 2,8 miliardi in particolare a sostegno della digitalizzazione, dell’automazione e della riorganizzazione del modello di servizio.

Dividendo visto in crescita almeno del 5% annuo

Quanto al dividendo, il gruppo prevede una “crescita sostenibile” del 5% l’anno a fronte degli 0,42 euro per azione distribuiti nel 2017, grazie a una consistente capacità di generare cassa, con un “payout” minimo del 60% dal 2021 in poi. La presentazione è piaciuta agli analisti di Equita Sim secondo cui il tasso di crescita del dividendo nei prossimi 3 anni può “essere considerato un livello di minimo, specie se la performance operativa dovesse battere i target di piano”.

La bella addormentata di Piazza Affari può svegliarsi

Gli esperti hanno confermato il giudizio (“hold”, mantenere) e le stime 2018-2022, migliorando il target price del 6% a 8,1 euro per azione (che implica un P/E rettificato per gli utili attesi 2018 di 10,2 volte) , “contando un miglior profilo di rischio grazie alla minor esposizione ai rischi sovrani”. Mossa analoga da parte degli analisti di Banca Akros che confermano il proprio “buy” (acquistare) alzando il target price da 7,1 a 8 euro per azione e parlano di “un piano convincente per ristrutturare la “bella addormentata” del mercato italiano”.

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