Pirelli, è fine mese e scattano prese di profitto

Avvio di giornata in netto calo per Pirelli & C. che dopo un’ora abbondante di lavoro cede già quasi il 3% a Piazza Affari col titolo che oscilla poco sopra i 4 euro per azione con circa 1,5 milioni di azioni passate di mano. Motivi specifici per un simile calo non ve ne sono se non lo scattare di prevedibili prese di profitto in vista del weekend, dopo che nelle precedenti 5 sedute di borsa le quotazioni sono già rimbalzate di un 15% abbondante, riducendo al 19% il calo rispetto a 12 mesi fa e a meno del 5% la perdita nel trimestre marzo-maggio (che si conclude oggi).

Possibile che la pausa di riflessione si prolunghi di qualche seduta anche la prossima settimana, tanto più che anche l’indicatore stocastico e quello di forza relativa (Rsi) erano già ieri in ipercomprato e dunque confermerebbero l’opportunità di qualche presa di profitto, ma l’orientamento prevalente tra trader e broker di Piazza Affari sembra essere quella di considerarlo uno storno fisiologico di cui si potrebbe semmai approfittare per entrare sul titolo a livelli più interessanti, visto che il titolo resta in trend fortemente positivo di brevissimo e breve periodo e moderatamente rialzista anche a medio-lungo termine.

Finché il prezzo si manterrà sopra i 3,80-3,82 euro è possibile indicare un target a 4,25-4,27 euro per azione, se invece le quotazioni ridiscendessero sotto i 3,62 euro scatterebbero stop loss e sarebbe opportuno attendere un ritorno del titolo in area 3,3-3,35 euro prima di tornare ad accumulare posizioni in vista di un rimbalzo che avrebbe come nuovi e più immediati obiettivi il recupero dei 3,6 e poi dei 3,7 euro per azione. A medio termine gli obiettivi più ambiziosi indicati dagli analisti tecnici sono invece a 4,8 e poi a 5 euro per azione (in questo caso la stop loss suggerita è a 4 euro per azione).

Il giudizio degli analisti su Pirelli

Stante la ridotta per non dire ancora nulla visibilità sull’andamento di ricavi e margini la grande maggioranza degli analisti fondamentali (10 su 17) mantiene un giudizio neutrale, mentre altri 5 giudizi restano positivi a fronte di 2 negativi, contribuendo a mantenere un cauto ottimismo sulle possibilità di Pirelli di lasciarsi definitivamente alle spalle i minimi di marzo via via che procedono le riaperture dei vari mercati mondiali post picco epidemiologico. Ai livelli attuali il titolo è poco distante dal target price medio (3,9 euro per azione) e questo contribuisce probabilmente a smorzare gli entusiasmi e suggerire a chi ha già il titolo in portafoglio di prendere profitto nell’immediato.

La definitiva approvazione dell’ambizioso piano di rilancio dell’economia europea proposto dalla Commissione Ue e il dispiegarsi delle misure a sostegno del settore auto da parte dei singoli paesi, potrebbero poi dare l’occasione a Pirelli & C. di tornare a guadagnare terreno durante il corso della prossima estate. Un test interessante sulla reale forza del trend ascendente sul titolo si potrebbe avere già nel corso delle prossime sedute, visto che il calo delle quotazioni riavvicina i prezzi alla media mobile veloce a 7 sedute (che ieri è salita sui 3,785 euro), che da metà aprile è rimasta quasi ininterrottamente, salvo qualche seduta la scorsa settimana, sopra quella più lenta a 14 sedute (ieri a 3,68 euro).

Se, come pare possibile, entrambe tendessero, così come le quotazioni giornaliere, ad oscillare attorno ai 3,80 euro per azione tale livello costituirebbe dunque un test doppiamente significativo e in grado di far ripartire il movimento ascensionale dei prezzi. Diversamente si verrebbe a formare una significativa resistenza dinamica che potrebbe poi costituire il limite fisiologico di breve periodo di eventuali movimenti di recupero.

Il tutto, ovviamente, in attesa che il 18 giugno dall’assemblea dei soci emergano eventuali novità e aggiornamenti forniti dal management riguardo lo scenario operativo dopo che la società a metà maggio aveva confermato la guidance 2020 (rivista a inizio aprile per incorporare gli effetti della pandemia da Covid19). Ad oggi la società si attende a fine anno ricavi tra 4,3 e 4,4 miliardi (circa 1 miliardo meno di quanto stimato pre-Covid19), Ebitda margin del 14%-15% (e non del 17% come auspicato inizialmente) e flussi di cassa per 230-260 milioni (anziché 220 milioni) anche a seguito della decisione di non distribuire dividendi.

Visti i continui annunci di difficoltà da parte di numerosi settori e gruppi industriali e non, è uno scenario che finora nel complesso è apparso agli investitori non così negativo: se migliorasse ulteriormente i prezzi avrebbero dunque un motivo in più per continuare nel loro recupero.

Pirelli a Piazza Affari negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

 

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