Azionario: la selettività resterà centrale anche nel secondo semestre

Il 2025 si sta confermando un anno complesso per i mercati azionari, dominato da incertezze macroeconomiche e dall’impatto crescente delle politiche commerciali statunitensi. “Ci aspettiamo che la volatilità dei mercati resti elevata a causa dei dazi e dell’incertezza macroeconomica per tutto il 2025”, afferma Nicolas Janvier, responsabile azionario Nord America di Columbia Threadneedle Investments. Secondo Janvier, i dazi imposti dalla nuova amministrazione USA avranno effetti diretti sugli utili aziendali e sulla fiducia degli investitori.

Le possibili evoluzioni della politica tariffaria delineano tre scenari: una risoluzione positiva, il protrarsi dell’incertezza o un’escalation che potrebbe portare a una recessione globale. In particolare, lo scenario recessivo comporterebbe “un aumento dei costi, dell’inflazione e dei tassi d’interesse, con ripercussioni negative su occupazione, fiducia dei consumatori e utili societari”.

Intelligenza artificiale e finanza: i settori chiave per il 2025

Nonostante il contesto instabile, Janvier individua aree ad alto potenziale. “Nel mercato azionario vediamo le principali opportunità di investimento nei settori dell’intelligenza artificiale e della finanza”, spiega. L’IA continua a beneficiare degli investimenti dei grandi hyperscaler globali, in particolare nel comparto dei semiconduttori, che resta tra i principali beneficiari della spesa in conto capitale.

Sul fronte finanziario, Janvier sottolinea la possibilità che la deregolamentazione, seppur temporaneamente accantonata, possa riemergere come priorità politica e sostenere le valutazioni bancarie. “Riteniamo che il tema riemergerà e finirà per favorire le banche, sostenendo la crescita degli utili”, osserva.

Europa in ripresa: opportunità nel Vecchio Continente

Se gli Stati Uniti affrontano venti contrari, l’Europa potrebbe beneficiare di nuove dinamiche fiscali espansive. “La decisione della Germania di allentare la politica fiscale rafforza le prospettive di crescita in Europa per il 2025”, sostiene Janvier. I settori più esposti alla spesa pubblica – difesa, infrastrutture e industriali – sono candidati a trarre vantaggio da questo impulso.

Anche le politiche monetarie più accomodanti della BCE e della Bank of England offrono ulteriore sostegno all’economia europea, aumentando il margine di manovra rispetto agli Stati Uniti.

Crescita degli utili e visione selettiva

Il driver principale dei rendimenti azionari resta la crescita degli utili. Sebbene le imprese mantengano un tono cauto, le previsioni restano stabili. “A nostro avviso, è probabile che la crescita degli utili nel 2025 si attesti su livelli elevati, a una cifra, superando le stime di consenso”, commenta Janvier. Per il 2026, le attese si aggirano su una crescita leggermente superiore al 10%.

Tuttavia, Janvier avverte: “I rischi al ribasso aumenteranno se le condizioni macroeconomiche dovessero restare fragili”.

Come affrontare i mercati: attivi, diversificati, selettivi

In un contesto così incerto, la chiave per affrontare i mercati risiede nella costruzione di portafogli resilienti. “È consigliato mantenere portafogli attivi e ben diversificati tra settori, stili e aree geografiche”, afferma Janvier. Tre sono i principi da seguire:

  • Rimanere investiti: “Lasciarsi sfuggire i giorni di mercato chiave può avere gravi ripercussioni sui rendimenti”.
  • Rimanere diversificati: combinare titoli value e growth per affrontare condizioni diverse.
  • Rimanere attivi: la ricerca è essenziale per individuare i fondamentali societari più solidi.

L’importanza della selezione

Per affrontare la seconda metà del 2025, la selezione dei titoli sarà determinante. “La strada sarà probabilmente lastricata di ulteriori incertezze”, conclude Janvier, “ma grazie alla nostra intensità nella ricerca e alla profonda conoscenza delle dinamiche settoriali, siamo in grado di costruire portafogli resilienti e di affiancare al meglio i nostri clienti anche nelle fasi più turbolente del mercato”.

In sintesi, il messaggio è chiaro: volatilità e dispersione possono rappresentare opportunità, ma solo per chi è pronto ad affrontarle con metodo, rigore e visione di lungo termine.

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