Generali e Natixis sono attualmente in trattative per unire le loro divisioni di gestione patrimoniale con l’obiettivo di creare uno dei maggiori operatori nel settore in Europa. Secondo fonti vicine alle negoziazioni, le due società mirano a raggiungere un accordo preliminare entro otto settimane, in tempo per la presentazione del nuovo piano industriale di Generali previsto per fine gennaio.
L’operazione, nel dettaglio e secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, prevede la creazione di una nuova entità in cui confluiranno gli 821 mld di euro di asset gestiti da Generali e i 1.200 miliardi di euro gestiti da Natixis IM. Entrambe le società dovrebbero detenere una quota paritaria del 50% nella joint venture, mantenendo la piena proprietà degli asset trasferiti.
Woody Bradford (attuale ad di Generali Investments Holding) assumera, in base a quanto riportato da quotidiano, il ruolo di amministratore delegato della nuova società per un periodo iniziale di tre o cinque anni, seguito da un’alternanza nella governance.
L’obiettivo principale di questa fusione è ottenere economie di scala e ridurre i costi operativi, in un contesto in cui il settore della gestione patrimoniale sta affrontando pressioni sui margini e una crescente concorrenza. Tuttavia, l’accordo potrebbe essere soggetto a valutazioni da parte delle autorità italiane in merito al “golden power”, ossia i poteri speciali del governo per tutelare gli asset strategici nazionali.
È importante sottolineare che, al momento, non vi è alcuna certezza sul raggiungimento di un accordo definitivo, poiché le trattative sono ancora in corso e i dettagli dell’operazione potrebbero subire variazioni. Le parti coinvolte non hanno rilasciato commenti ufficiali in merito alle negoziazioni.