Fondi Pir: gli obbligazionari sostengono la raccolta

A fine luglio 2025 i PIR, i Piani Individuali di Risparmio (che permettono ai risparmiatori di investire in imprese italiane beneficiando di vantaggi fiscali), hanno registrato una raccolta di 342 milioni di euro. Un andamento in controtendenza rispetto a quella registrata nello stesso periodo del 2024, mese che aveva segnato deflussi netti per oltre 21 milioni di euro. La spinta, nel dettaglio, è arrivata come riportato dal Il Sole 24 Ore, dai prodotti obbligazionari che hanno compensato i deflussi dagli azionari e dai flessibili

Come funziona un PIR

Per capire meglio, immaginiamo un risparmiatore che decide di destinare 20mila euro a un PIR. Le regole prevedono che almeno il 70% del capitale venga investito in titoli legati a imprese italiane, e che l’investimento resti “congelato” per almeno cinque anni. Alla fine di questo periodo, se il portafoglio ha generato un rendimento l’investitore non dovrà pagare l’imposta del 26% prevista normalmente sui guadagni finanziari. Attenzione però al vincolo temporale: chi ha bisogno di liquidità immediata o pensa di prelevare dopo due o tre anni, non potrà beneficiare dell’agevolazione.

 

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