“Con gli spread del credito sovrano e societario ai minimi pluriennali, nel 2025 rimaniamo costruttivi sul debito emergente: a nostro avviso, le valutazioni elevate sono ampiamente giustificate se si considera che l’asset class è riuscita a superare con successo l’esplosione inflazionistica e il conseguente prolungato periodo di politica monetaria globale restrittiva, registrando al contempo insolvenze minime”. Ad affermarlo è Mohammed Elmi e Jason DeVito, Senior Portfolio Manager, Emerging Market Debt di Federated Hermes.
Dal punto di vista del debito, del bilancio e della posizione esterna, diverse economie emergenti core e di frontiera hanno registrato di recente miglioramenti significativi. Secondo Bank of America Merril Lynch, quasi tre quarti (73%) delle nuove azioni di rating per gli emergenti nel 2024 si muoveranno in direzione positiva, rispetto alla quasi totale ondata di declassamenti (93%) registrata nel 2020.
“Nonostante l’aumento dei rischi geopolitici, tra cui un’imprevedibile nuova amministrazione statunitense e una crescita anemica in Cina, riteniamo che una combinazione di paesi emergenti di frontiera e core abbia il potenziale per sovraperformare nel 2025”, fanno poi notare i due esperti di Federated Hermes.