Nonostante dazi e Franco forte, le PMI svizzere stupiscono

Il rafforzamento del Franco svizzero, soprattutto nei confronti del dollaro statunitense, e le incertezze legate alla politica tariffaria americana continuano a pesare sulle aziende elvetiche. Nonostante ciò, diversi gruppi svizzeri di piccole e medie dimensioni hanno riportato risultati superiori alle attese. “Stiamo tornando a uno scenario in cui gli utili delle PMI svizzere dovranno essere rivisti al ribasso in estate? Quest’anno ci sono segnali di una possibile sorpresa”, afferma Thomas Funk, gestore del fondo GAM Swiss Small & Mid Cap Equity di Gam.

I campioni di crescita

Tra le società che hanno brillato nella prima metà dell’anno, spiccano casi di crescita robusta.

  • Accelleron, specializzata in turbocompressori, ha registrato un aumento delle vendite del +20,1%.
  • Temenos, attiva nel software bancario, è cresciuta del +23,8% dopo i risultati semestrali. L’azienda, in passato accusata di frode contabile, ha visto le accuse cadere e sotto la nuova guida ha rafforzato ricerca, sviluppo e vendite, soprattutto negli Stati Uniti. I ricavi sono saliti del 10% e l’utile operativo del 21%.
  • Bachem, produttrice di ingredienti farmaceutici, ha aumentato le vendite del +30,2%. L’azienda sta avviando un nuovo impianto a Bubendorf per la produzione di peptidi, molto richiesti dal settore farmaceutico. Le azioni hanno guadagnato il +31,1%.

Nel comparto intralogistico, Kardex ha registrato +12,4% di vendite e +18,7% di nuovi ordini, mentre Interroll beneficia della ripresa dell’e-commerce.
Medacta, gruppo ticinese specializzato in ortopedia, ha segnato un +19,8% nelle vendite, con una crescita del 21,5% in Nord America. Innovazione e produzione interna sono i punti di forza che le stanno consentendo di guadagnare terreno su concorrenti americani.

“Le aziende hanno lavorato intensamente per ottenere profitti migliori e tornare alla crescita. Alcuni ‘fallen angels’ stanno mostrando segni di miglioramento”, osserva Funk.

Luci e ombre nei settori

Non tutti i comparti si muovono nella stessa direzione. Secondo Funk, la ripresa dei semiconduttori — che coinvolge gruppi come VAT Group, Comet e Inficon — appare ancora rinviata: “L’unica domanda è quando inizierà la ripresa, non se avverrà”.

Al contrario, altri settori stanno beneficiando della domanda globale e di dinamiche strutturali, come l’automazione industriale e la crescita dei mercati sanitari.

L’impatto dei dazi doganali

Il tema dei dazi imposti dagli Stati Uniti rimane centrale. Le piccole aziende, prive spesso di stabilimenti produttivi all’estero, sono più esposte. “I dazi doganali del 39% attualmente in vigore colpirebbero duramente queste imprese, insieme all’industria orologiera”, spiega Funk.

Tuttavia, il gestore sottolinea che gli effetti reali potrebbero essere limitati: “Non abbiamo riscontrato effetti negativi significativi derivanti dai dazi. In molti casi, l’impatto si dissolve nel prezzo finale al dettaglio”. Alcuni gruppi, come Sensirion, hanno già soluzioni per mitigare eventuali rincari grazie a catene di produzione flessibili.

Prospettive future

Nei prossimi dodici mesi, secondo Funk, il mercato potrebbe riservare ulteriori sorprese: “Ora stiamo assistendo alle prime sorprese positive sugli utili. Continuiamo a perseguire la nostra strategia e a concentrarci sulle società internazionali in crescita, che presentano un profilo di rischio/rendimento interessante”.

Il rafforzamento del franco svizzero, spesso visto come un ostacolo, si rivela anche un fattore competitivo. “Il Franco forte ha portato alla creazione di strutture produttive locali, che stanno diventando un vantaggio fondamentale per le aziende svizzere”, conclude Funk.

 

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