Il destino dell’indice S&P 500, considerato il principale termometro della salute del mercato azionario statunitense, è al centro di un acceso dibattito tra gli operatori. La forte volatilità degli ultimi anni ha riacceso la domanda: il mercato è davvero sopravvalutato?
Gli esperti di Julius Baer sottolineano che “un rapporto P/E elevato potrebbe essere un indicatore chiave di sopravvalutazione”. Un altro parametro spesso utilizzato è il CAPE, che oggi viaggia ben al di sopra della sua media storica. “Storicamente il rapporto CAPE medio si è attestato intorno a 16-17, ma negli ultimi anni ha superato quota 30, il che suggerisce che il mercato potrebbe essere sopravvalutato rispetto agli standard storici”, spiegano.
L’analisi non è però univoca. Se da un lato gli indicatori tradizionali richiamano alla cautela, dall’altro emergono nuove interpretazioni legate alla trasformazione della struttura dell’indice. “La composizione dell’S&P 500 è cambiata significativamente negli ultimi anni, con aziende tecnologiche come Apple, Amazon e Microsoft che svolgono un ruolo più importante”, osservano gli esperti di Julius Baer, ricordando come i margini elevati e le prospettive di crescita di questi colossi possano giustificare multipli superiori alla media storica.
Secondo gli analisti, la valutazione dell’S&P 500 dipende oggi da diversi fattori: crescita degli utili, tassi di interesse, inflazione, fiducia degli investitori e politiche monetarie delle banche centrali. “Attualmente, alcuni analisti ritengono che l’\&P 500 sia sopravvalutato”, confermano gli esperti di Julius Baer, evidenziando come l’indice sembri “quotato alla perfezione”, ovvero basato sull’aspettativa di utili solidi e condizioni economiche stabili.
Il messaggio agli investitori resta quindi improntato alla prudenza. “Se l’S&P 500 fosse effettivamente sopravvalutato, ciò potrebbe segnalare cautela agli investitori, poiché valutazioni elevate aumentano il rischio di una correzione del mercato”, avvertono da Julius Baer. Allo stesso tempo, però, il gruppo ricorda che nel lungo periodo il mercato azionario statunitense ha dimostrato una capacità di recupero nonostante le correzioni cicliche.

. “Gli investitori dovrebbero approcciare il mercato con cautela, diversificare i propri portafogli e rimanere concentrati sulla crescita a lungo termine per gestire i potenziali rischi”, concludono gli esperti di Julius Baer.